Che strano mondo è questo! Molti tendono a dar di sé un' immagine forte, muscolare e granitica. Eternamente incazzati. Dietro un paio di occhiali scuri che non levano neanche quando cala nebbia. Per nascondere cosa non si sa. Uomini "che non devono chiedere mai"... Però son sicuro che anche costoro, dietro un' apparenza fredda e dura, son carichi di debolezze e complessi. Forse anche più di chi non fa niente per nascondersi. Probabilmente, alla sera, quando nessuno li vede e tornano a casa, si rannicchiano in posizione fetale sul loro letto o sotto in tavolo e magari si succhiano il pollice. Ma, di certo, non lo dicono a nessuno. Sicuramente cercano qualcosa alla quale aggrapparsi. Proprio come Linus con la sua coperta. Solo che Linus non si vergogna e, proprio per il fatto di ostentare la sua fragilità, in realtà è molto più forte di chi si nasconde dietro una facciata di marmo. Lui si aggrappa pervicacemente alla sua coperta e la difende da chi inopinatamente e con inusitata prepotenza vorrebbe portargliela via per fargli perdere il vizio. Per farlo crescere. Per renderlo duro agli occhi di un mondo che non ammette debolezze e incertezze. Dimenticando che il dubbio, la coscienza della propria fragilità e la necessità di un appiglio e di una speranza sono fondamentali per crescere e andar avanti. Magari, col tempo, anche Linus abbandonerà la sua coperta. Tuttavia, nel corso della vita, ne troverà sempre un' altra. Sarà un lavoro, uno sport, una passione, un' arte, un' amicizia, un' amore. Ogni sorta di affetto. Ma, per quanto possiamo fare, per quanto possiamo mostrarci forti e darci delle arie, le nostre debolezze continueremo a portarle dentro di noi e cercheremo sempre qualcosa alla quale aggrapparci per sopravvivere alla quotidianità.
Le fragilità fanno parte degli essere umani, fortunatamente non esiste la persona perfetta.
RispondiEliminaIl progresso nasce dai dubbi e dalle incertezze. Dalla prudenza e dalla consapevolezza della nostra fragilità. Dall' eccesso di sicurezza, dall' aggressività e dalla temerarietà che spesso si accompagna ad esse deriva solo la rovina.
EliminaNon ho la coperta..ma un sacco di facezie superstiziose.. ahah fragilità anche questa. siamo barchette di balsa.. ;)
RispondiElimina... e per di più viviamo all' incrocio dei venti. Se non abbiamo un salvagente rischiamo di annegare.
EliminaA volte ho scoperto che quelli che sembravano i più incazzati e forti, invece erano i più fragili e soli.
RispondiEliminaEra una maschera. Autodifesa.
Son quelli che ritengono che la miglior difesa sia l' attacco, ma non so sino a che punto possa essere una buona tattica. Alla fine sono solo persone che si rendono sgradevoli al prossimo.
EliminaOgnuno di noi ha delle fragilità, e delle insicurezze, che l'andare di vita, ha accentuato, rendendo il percorso sdruccioloso...
RispondiEliminaBuon mese di novembre Fabio
Forse si può evitare di cadere proprio avendo piena consapevolezza dei nostri limiti. L' essere insicuri dovrebbe indurci a comportamenti prudenti. Cercando una giusta misura tra ragione e istintività. Non è facile ma bisognerebbe almeno provarci.
EliminaDa appassionato lettore dei "Peanuts" potrei tracciare un'intera cronistoria del rapporto fra Linus e la sua coperta. Compreso uno dei suoi pochissimi momenti di ribellione contro l'odiosa sorella Lucy che ha deciso di "guarirlo" dalla sua "dipendenza" infantile per la coperta con un rogo della medesima. Rogo al quale Linus all'ultimo secondo si oppone con veemenza dopo aver difeso con solidi argomenti il proprio diritto ad avere quella "dipendenza" fino a quando ne sentirà la necessità.
RispondiEliminaSul libro "Il bambino a una dimensione" di Charles Shultz (dal quale è tratta la scenetta in apertura) ci sono anche quattro vignette in cui Lucy vorrebbe togliergli il vizio tagliando un pezzo della coperta al giorno. - Tu non taglierai la mia coperta - dice Linus alla sorella - Sanguinerebbe! - E anche questo ci mostra quanto sia vitale per Linus quella coperta. Quanto sia difficile per chiunque abbandonare qualcosa che ci aiuta a scaricare le nostre paure e le nostre tensioni quotidiane.
EliminaPurtroppo viviamo in un tempo in cui molti si nascondono dietro una maschera, proprio per sembrare forti, sicuri e privi di dubbi. E' l'era dell'apparire e del nascondere ogni debolezza. Vivere in una pelle che non è nostra è comunque molto faticoso. Io preferisco non nascondermi e pazienza se posso sembrare troppo fragile e sensibile. La mia coperta di Linus è sempre stata la famiglia, soprattutto quando c'erano ancora i miei genitori. Loro mi hanno sempre protetta, incoraggiata, consigliata e sorretta nei momenti difficili, trasmettendomi un po' della loro saggezza. Come insegnante ho capito che i giovani hanno un certo atteggiamento solo quando sono in un gruppo. In un discorso a tu per tu si rivelano completamente diversi e perdono ogni atteggiamento da duri o da bulli, tanto da farmi capire di essermi sempre sbagliata sul loro conto.
RispondiEliminaConcordo. Meglio sempre essere s'è stessi. Costi quel che costi. Alla fine si sta meglio. Una coperta di Linus, qualcosa ( molto meglio se qualcuno) che ci dia serenità e ci consoli dagli affanni bisogna sempre averla. Diversamente la vita sarebbe un salto nel vuoto senza rete.
EliminaPurtroppo viviamo in un mondo in cui si crede che conta solo il numero uno e che tutti gli altri sono zero e anche meno di zero. Così molti cercano di fare crede di essere forti e tosti e vincenti. E per farlo devono sfoggiare la faccia dura, il cellularone, il macchinone. Ma di fatto sono solo piccoli ingranaggi mezzi schiacciati del gioco..meglio chi non partecipa, meglio chi ha il coraggio di non essere perfetti, meglio chi ha il coraggio di sapersi accettare per quello che è, per quello che siamo tutti: persone con tanti pregi e pure difetti.
RispondiEliminaChe dire: è proprio così. Sono pienamente d'accordo. Un salutone a te caro amico.
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