"Electa una via non datur recursus ad alteram." Così recitava un brocardo latino. Scelta una via non è dato cambiar strada. Ciò valeva nella dinamica e nella struttura del processo civile romano ma, non sembra cosa opportuna e neanche saggia applicarlo alla materia fluida delle relazioni internazionali. Quando la Russia di Putin invase l' Ucraina, si aprì un ampio dibattito circa l' opportunità di sostenere militarmente la nazione occupata. All' epoca, i governi occidentali si orientarono, in favore dell' aiuto militare nei confronti del paese di Zelensky e ciò consentì alle truppe resistenti di limitare gli effetti dell' invasione russa. Si è parlato, in seguito, di una possibile "controffensiva ucraina" che, peraltro, non ha sortito i risultati sperati. Così, in conseguenza dell'evoluzione del conflitto (non certo favorevole all' Ucraina), gli Stati Uniti d'America e l' Occidente sembrano esser, allo stato dei fatti, meno saldi di un tempo nel proposito di sostenere la resistenza di Kiev. Ciò, sebbene sia chiaro che, senza quel supporto, detta resistenza appare destinata alla sconfitta. Poste queste premesse, ci si chiede, ora, se sia stata una scelta sensata fornire quegli armamenti all' Ucraina, per poi ridurli in una fase successiva, se sia ipotizzabile un impegno militare diretto delle truppe occidentali (Macron), oppure se sarebbe stato meglio non incartarsi in un conflitto dall'esito incerto, cercando, sin da principio, di intavolare una trattativa diplomatica. Il dubbio e la prudenza, che dovrebbero ragionevolmente condurre ogni nostra riflessione, ci pongono, oggi, davanti alla prospettiva di scelte difficili e, in ogni senso, dolorose. Sia che si decida di continuare a fornire armamenti all' Ucraina. Sia che si prenda la decisione di defilarsi, determinando, di fatto, la resa degli occupati. E' la storia, con le sue incertezze, con le sue repentine evoluzioni e le sue stanche fasi di stallo che ci pone dinnanzi a questi incalzanti interrogativi. Sgretolando e rimettendo in discussione, giorno dopo giorno, ogni granitica certezza.
Nell' immagine introduttiva: Bombardamento russo delle antenne di telecomunicazioni a Kiev. Rif. file da Wikipedia (3to4).jpg.
Biden ha perso potere in America e la Camera vota contro il finanziamento all'Ucraina. In Ucraina c'è molta corruzione e una lotta interna fra le varie fazioni che aggrava la credibilità del Paese. Logicamente. L'Unione Europea non è nelle condizioni economiche per finanziare una guerra infinita.
RispondiEliminaL'Ucraina è destinata a perdere i territori occupati da Putin. Finirà come la Corea, Ucraina del nord e Ucraina del sud ( cioè russificata).
L'Ucraina del Nord entrerà nell'UE e nella Nato.
Come esattamente andrà a finire non lo so. È una situazione di estrema sofferenza che ho voluto tradurre in questo post. Una situazione in cui anche gli osservatori più in vista non si sentono in grado di continuare ad avvalorare le loro analisi iniziali. Le diplomazie dovranno attivarsi perché la fase militare sembra quasi giunta alla resa dei conti.
Elimina"Poste queste premesse, ci si chiede, ora, se sia stata una scelta sensata fornire quegli armamenti all' Ucraina, per poi ridurli in una fase successiva, se sia ipotizzabile un impegno militare diretto delle truppe occidentali (Macron), oppure se sarebbe stato meglio non incartarsi in un conflitto dall'esito incerto, cercando, sin da principio, di intavolare una trattativa diplomatica"
RispondiEliminaLa seconda premessa mi trova nell'immediatezza favorevole,senza esitazione .Credo che la diplomazia consista proprio in quella messa a punto di un ampio raggio di quei validi ed efficaci strumenti per una soluzione pacifica delle controversie.
Nemica quindi delle soluzioni con armamenti,dove l'egoismo,il senso di potere perde completamente il senso di umanità nonché misericordia verso tutti i civili ,bambini e anziani,che sono i principali a farne spesa.Lo avverto come un peso altamente criminale,per chi se ne fa soggiogare.
Mi sono sempre chiesta , dal momento in cui la guerra in un modo o nell'altro cesserà così come è iniziata, avendo in fine il risultato cercato dalle controparti ,ne è valsa davvero le pene inflitte a tante persone ?Non riuscirei a dare delle risposte depositare di verità dal punto di vista politico ,tra chi avesse torto o ragione,per me la vita di una persona è sacra ,viene prima di qualunque tipo di conflitto di interessi.Sono le uniche parole che sento di esprimere a " difesa "di tante persone coinvolte innocentemente .
Grazie di cuore ,per avermi dato la possibilità di esprimere il mio sentire.
Buona domenica
Le guerre, senza stare a pensarci troppo, difficilmente hanno un senso. Perciò, anche la nostra Costituzione le ripudia come strumento di risoluzione delle controversie. Può capitare che in una guerra ci si ritrovi tirati per i capelli, come avvenne quando, nella seconda guerra mondiale, fu necessario creare un' alleanza per sconfiggere il nazi-fascismo. Se ciò non fosse stato fatto, per dirla con le parole di Aldo Cazzullo, oggi saremmo " l' ultima generazione del terzo Reich." Nel caso dell' Ucraina, è probabile che una soluzione diplomatica, anche con un impegno più serio da parte dell' occidente e delle organizzazioni Internazionali, si sarebbe potuta trovare anche prima dell' invasione russa che, comunque la si veda, risulta essere una grave violazione del principio di autodeterminazione dei popoli. L' aiuto militare avrebbe avuto un senso se ci fosse stato il proposito di accompagnare l'Ucraina sino al giorno della liberazione. Ora che Kiev sembra sempre più lasciata al suo destino, son dell' idea che sia stato un errore non percorrere quella via diplomatica che, col senno di poi, andava invece perseguita con impegno e perseveranza.
EliminaMi scuso credo di non aver firmato il commento su .
RispondiEliminaL.
Sempre cortese e gentile ma avevo compreso che era lei che scriveva.
EliminaCapisco perfettamente che le guerre ,come la seconda mondiale,hanno avuto una ferocia da trascinarti per capelli dentro perché la dittatura non conosce forme di diplomazia.
EliminaMa sono documentati anche casi in cui chi lavorava nello stesso regime,si opponeva alla disumanità perpetrata sugli ebrei correndo il rischio personalmente.Credo siano state delle forme di coraggio e di vittoria dettate da altro,quell'Altro ancora così sconosciuto .Forse tra le più temibili guerre c'è una in particolare che è quella della tendabile corruzione allo spirito di ognuno di noi.Se non sento di esser nato per impugnare un arma verso l'altro perché qualcuno deve costringermi a farlo?Il potere assume forme diverse,tra cui la sottomissione ad esso ...e le modalità ,le vicende ,la storia stessa ne danno un grande insegnamento a noi il saper e voler scorgerlo anche dove sembrava e sembra impossibile .
Grazie ancora...
L.
C'è stato, è vero chi, da dentro un regime, cercò, come Giorgio Perlasca , di attenuarne il furore, ma si tratta pur sempre di "mosche bianche" che non ci consentono di considerare meno gravi le responsabilità di quelle dittature e neanche di ipotizzare una reazione più blanda. Molti di più furono quelli che sostenevano il potere allora dominante con violenza e volontà di sopraffazione.Bisogna riconoscere il merito di chi, all' interno di un regime, si prende il carico dell' opposizione interna con tutto ciò che comporta, ma il momento storico richiedeva, allora, di prendere le armi in mano per salvarsi. Diversamente le dittature nazi- fasciste non sarebbero state sconfitte. Ritornando all' Ucraina direi , confortato dal parere di illustri politologi, che gli aiuti militari a Kiev sono ormai agli sgoccioli. L' opzione Macron, d'altro canto, è stata bocciata in modo quasi unanime per cui non credo che nessuno, in occidente, verrà chiamato, contro la sua volontà, ad impugnare un'arma. Resta da considerare se ciò sarà ancora possibile nella malaugurata ipotesi in cui ,la parte del mondo di cui facciamo parte, venga attaccata da una potenza non adeguatamente valutata per la sua insidiosa propensione espansionistica.
EliminaHai posto un giusto quesito che è poi quello fondamentale che è sorto da queste guerre. Ciascuno risponde dal suo punto di vista. Il mio,ricollegato all' esperienza storica della seconda guerra mondiale,è che agli arroganti occorre sempre contrapporsi perché tanto non si accontentano mai ed interpretano ogni tentativo di compromesso come debolezza della controparte.
RispondiEliminaChamberlain sperava di ridurre le pretese di Hitler accontentandolo, finendo così con amplificarle,mentre Churchill,promettendo al suo popolo "lacrime e sangue", contribuì a provocare la caduta della sus orrenda dittatura.
La corruzione alligna dappertutto e Putin sottolinea quando vuole anche quella italiana,ma personalmente preferisco vivere in occidente che sotto il regime suo e dei suoi sodali.
Certo in questo periodo c'è anche il rischio atomico,ma subire il ricatto mi sembra ancora peggio.
Naturalmente se va avanti una conferenza di pace,con sospensione delle ostilità, sarebbe sempre opportuno,ma proporre la resa senza condizioni ad un paese aggredito a mio parere è quantomeno ingiusto.
Il problema si presenta complesso sotto molti aspetti. Quel che dovrebbe valere sopra ogni cosa è il principio di autodeterminazione dei popoli Se un paese deve chiedere al vicino (pena l' invasione) se può o non può aderire ad un sistema di alleanza a scopo difensivo, quel principio di autodeterminazione è di fatto violato. Ai ricatti non si deve cedere e, perciò in prima battuta, ero favorevole agli aiuti militari. Quel che non va è che, se si sapeva che le forniture potevano essere interrotte, si doveva andar avanti con la trattativa senza sottoporre, alla fine della giostra ,l'Ucraina al rischio di un trattato di pace iniquo.
EliminaDarla vinta alla Russia significa accettare la "prepotenza della potenza". Va ammesso che anche l'occidente ha le sue colpe in merito, non ultima, ahinoi, la situazione dell'altro conflitto in corso (in realtà mai sopito da mezzo secolo) a Gaza, situazione nata dalla nonchalance con cui Inghilterra e USA decisero senza problemi di "regalare" agli immigrati ebrei migliaia di chilometri quadrati della regione palestinese... Insomma, all'atto pratico temo che l'Ucraina dovrà soccombere e cedere il territori occupati. Speriamo almeno che lo sforzo bellico sia così devastante per la Russia da costringerla a desistere da ulteriori prepotenze. Speriamo che per l'Ucraina diventi una situazione simile a quello che fu per la Finlandia: l'URSS di Stalin alla fine riuscì a strappare un bel pezzo di territorio al paese scandinavo, ma con perdite gravissime e una guerra talmente lunga e logorante che la Finlandia sopravvisse sino agli anni della guerra fredda e dell'equilibrio fra i due blocchi, e ebbe la possibilità di crescere e svilupparsi restando legata all'occidente.
RispondiEliminaCerto è che, per la Russia, questa guerra non è stata una passeggiata e non mi meraviglierebbe se, dovendo rendere conto delle perdite umane alla sua gente, avesse dei problemi con un'opinione pubblica che, sicuramente, non sarà contenta per le tante vite umane sacrificate. Aveva promesso una "operazione militare speciale" e, invece, si è trattato di una guerra con tutte le conseguenze che ne derivano. Comunque vadano a finire le cose è bene non dimenticare che si tratta di un dittatore feroce e inaffidabile. Con buona pace di chi , accetta di farsi fotografare con lui, per sostenere in modo alquanto goffo il contrario.
EliminaSpirano troppi venti di guerra in Europa, bisogna finanziare la pace non le armi.
RispondiEliminaSarebbe l' ideale. Ma sarebbe cosa buona che lo facessero tutti . Non solo chi è costretto ad armarsi per difendere la patria dall' occupazione ma, soprattutto, chi, per primo attacca. Intendo dire chi, pur cambiando regime, si trascina dietro una brutta storia di carri armati e invasioni.
Elimina...non riesco davvero a capire come un dittatore, senza scrupoli, sia ancora al potere, e continui a proporre innumerevoli ,e gravissimi danni, alla comunità europea e in particolare all'Ucraina..
RispondiEliminaBuona settimana Fabio
È un regime autoritario che schiaccia l'opposizione con la violenza e l' opinione pubblica con l' intimidazione.
EliminaInoltre si tratta di una potenza che esercita ,verso l'estero, la minaccia nucleare ogni pie' sospinto. Buona giornata a te.
EliminaCondivido ed apprezzo la straordinaria sintesi di Cavaliere, ma fino a quando le ragioni per sostenere uno Stato od un altro, una fazione o quella avversa, saranno esclusivamente connesse ad un ritorno economico e nella mera convenienza politica, non sarà mai possibile finanziare davvero la pace.
RispondiEliminaDietro ogni guerra, poi, ci son sempre i trafficanti d'armi. Davvero una caterva di sporchi interessi che impediscono la pace.
EliminaLa Russia, se dovessimo riuscire a farla finita qua, senza ulteriori morti, che sono la disgrazia più enorme e folle di ogni guerra, ci becca circa il 25% dell'Ucraina. Il 75% residuo entrerebbe nella NATO e credo sarebbero tutti contenti. Di rimanere vivi. Gli interessi economici sono immensi e prioritari, lo hannop dimostarto innanzitutto le sanzioni fasulle contro la Russia che, se sostenute davvero, avrebbero creato una rivoluzione in seno alla popolazione, ma non c'è stata ne' forza ne' costanza. Si preferisce guerreggiare e morire. Ancora. Nel 2024. Senza parole proprio.
RispondiEliminaProprio vero. Non c'è stata né forza , né costanza. Probabilmente anche per via di infiltrazioni putiniane che remavano contro non solo nell' opinione pubblica ma anche all' interno di certi governi pur facenti parte della UE. La Russia, anche sotto il profilo propagandistico, se l'è giocata subdolamente e piuttosto bene. La soluzione che auspichi, per me, è giusta. Non è il caso di tirarla ancora avanti , anche considerati i terribili rischi per l' umanità. Quel che si dovrà fare, però, è dire con fermezza a Putin che, oltre il limite che ha già raggiunto, non dovrà andare.
EliminaPer raggiungere la pace sarebbe sufficiente, in questa come in altre guerre disseminate per il mondo, che chi aggredisce la smetta di aggredire, evitando così che altri siano costretti a difendersi. Solo su questa base, credo, sia possibile ipotizzare un negoziato.
RispondiEliminaSenza contare che ben di più e ben meglio si doveva fare prima dell'inizio della guerra. Evitando una scellerata espansione ad est della nato, evitando una scellerata partnership economica con un dittatore, evitando tante scelte orribili che con la loro giustificazione economica, alla fine si dimostrano, come sempre, ingiustificabili
RispondiEliminaTanti errori, purtroppo, sono stati commessi a monte. Triste cosa è che gli uomini si trovino sempre a dover piangere sul latte versato... anche se , in questo caso, non di latte ma di sangue si parla.
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