Non è detto che chi sta sul tetto della propria cuccia sia per forza uno sfaticato. Un perdigiorno. Perché lì sopra puoi fare davvero tante cose. Puoi scrivere un romanzo carico di pathos. Dipingere grandiose quanto immaginifiche tele e... combattere memorabili duelli aerei contro implacabili e rudi assi dell' aviazione. Osservare il cielo, le stelle ma anche la vita che si svolge innanzi a te. Sul tetto della cuccia puoi ricevere i tuoi migliori amici per discutere del più e del meno. Puoi prender aria. Solo con te stesso. Quando non ne puoi più e hai bisogno di riflettere e dare ordine ai tuoi pensieri. Ragionare sui massimi sistemi o, più semplicemente, sulle piccole cose della vita. Ci son mille ragioni per salire su quel tetto. Su quel piccolo spazio che ti fa sentire finalmente un po' libero. Mille ragioni che ti fanno comprendere quanto sia importante, al termine di una giornata uggiosa, aver sempre un tetto di una cuccia sul quale tornare.
Tutti vorremmo un tetto su cui salire :)
RispondiEliminaSaluti belli.
sinforosa
Se non c'è bisogna crearlo in qualche modo. Non è in muratura, non è di legno e neanche di paglia. È un angolo nel quale fermarsi a riflettere o ritrovarsi con qualcuno per ragionare insieme. Un salutone a te.
EliminaConcordo!
RispondiEliminaMeglio poi sopra il tetto perché da dentro si vede bene poco.
EliminaSaper impreziosire il tempo è una dote bellissima, che non tutti sanno apprezzare!
RispondiEliminaBuona giornata Fabio e grazie dei graditi commenti.
Ogni momento della vita non deve essere mai sprecato. Come diceva un mio vecchio insegnante:" il cervello non va mai in vacanza."
EliminaQualunque posto dove si sta bene è casa! Un saluto!
RispondiEliminaInfatti. Possono essere anche luoghi dell' anima. Un saluto a te e grazie per la tua attenzione.
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