Non potrò mai dimenticare quella camminata a piedi, assieme a mio fratello Roberto, lungo il lago del Centro Cadore. Ci muovevano da Calalzo, nel primo pomeriggio, per raggiungere i nostri amici al campo di basket di Domegge. Più di tre chilometri di strada, sotto il sole di luglio e al cospetto delle splendide montagne cadorine, per poi trascorrere ore interminabili a giocare e a discutere di pallacanestro. Noi, tifosi del glorioso Olimpia Brill Cagliari, loro, i nostri amici, seguaci fedeli della Reyer Venezia. Eravamo lì giunti dalla Sardegna per trascorrere le vacanze estive e ci trovammo coinvolti nella preparazione di un' epica sfida che, di anno in anno, i ragazzi di Domegge sostenevano contro una cricca di appassionati di basket di Auronzo di Cadore. Ci raccontarono i nostri amici, di aver sempre perso contro la compagine auronzana. Che, grandi e grossi come erano, c'era ben poco da fare contro quelli lì. Nonostante ciò, ogni estate, la sfida si ripeteva e, quell' anno, Roberto, che aveva una discreta esperienza per aver giocato nelle serie cadette, sotto la guida di ottimi maestri, decise di prendere in mano la situazione. Fu un'estate di febbrili allenamenti con esercizi atletici, ripasso dei fondamentali, assimilazione di schemi, ma anche partitelle in scioltezza... chiacchiere, scherzi e risate. Tanto è un gioco e l' importante è divertirsi... anche se il desiderio di ribaltare la sorte avversa era davvero grande. Non eravamo i più forti e poi, rispetto ai nostri avversari, pagavamo un gap fisico non indifferente. Però c'era tanta voglia ed entusiasmo. Il desiderio di provarci ancora una volta senza darsi per vinti. Passarono i giorni e giunse il dì della grande sfida. I nostri avversari si presentarono in campo con baldanza. Mostrandosi sicuri di poter fare di noi, ancora una volta, un sol boccone. Ma, sin dalle prime battute, per i favoriti, qualcosa sembrò non girare per il verso giusto. I ragazzi di Domegge resistevano e la compagine di Auronzo non riusciva, nonostante la superiorità fisica, a prendere il largo. Rispetto agli altri anni avevano trovato un avversario più scorbutico e che, soprattutto, cercava di sopperire all' inferiorità fisica giocando con la testa e mettendo in pratica gli schemi di gioco assimilati nel corso di un' estate di intensi allenamenti. Il finale della partita fu una vera e propria bagarre e, a questo punto, i nostri avversari persero le staffe. Picchiavano, neanche tanto sotto banco. Provocavano in ogni modo possibile e immaginabile. Ma, in questa situazione, sapemmo tener duro e segnare quei tre canestri che decretarono tassativamente che non sempre, nello sport e nella vita, vince il più forte. - San Gennaro ti ha fatto 'a grazia! - Gridò piccato verso mio fratello il capitano della squadra avversaria che, forse, non aveva capito esattamente da dove venivamo ma che, di certo, subiva lo scotto per aver perso per merito di un allenatore-giocatore venuto dal sud. Uno, che in materia di basket, sapeva il fatto suo. La sconfitta brucia, si sa.. e la vittoria inaspettata ha un sapore del tutto speciale. Son passati, ormai parecchi anni da quei giorni... voci e volti sono ormai sfumati, i contatti irrimediabilmente perduti. Ma il ricordo e l' insegnamento di quella piccola - grande impresa è sempre nel cuore .
Nella foto introduttiva: il Lago del Centro Cadore. Veduta dalla località Lagole (Calalzo) verso il ponte nei pressi di Domegge. Foto realizzata dall'autore del blog durante un viaggio alla ricerca del passato.
...quei ricordi indimenticabili, che sanno segnare emozioni uniche, nel profondo, e su cui si torna spesso col pensiero.
RispondiEliminaUn caro saluto Fabio
Son ricordi che accompagnano in tutti i momenti della vita. Soprattutto quando si deve affrontare un' esperienza, una prova, un' impresa che, in apparenza, sembra difficile da superare e che, invece, con impegno, volontà e grinta si può portare avanti nel migliore dei modi.
EliminaOttimo, amico mio.
RispondiEliminaBei giorni quelli... ero molto giovane, anzi, il più giovane della compagnia.
EliminaGrazie Fabio,sono quei ricordi, apparentemente piccoli,che danno morale anche nei momenti più difficili, dimostrando che non sempre l'arroganza e la presunzione hanno la meglio. Io dico sempre che ho imparato in positivo più dallo sport che da tanti anni di studi. Anche a mio figlio ricordo in certi momenti quando nelle giovanili riuscì con un abile finta a non farsi stoppare dal grande Datome (che poi giocò ad altissimi livelli anche in NBA ed è un'ottima persona) ed a segnare con un tiro tipo "palombella".
RispondiEliminaA Domegge forse eri il più piccolo,ma entrasti lo stesso nel finale della partita dando equilibrio alla squadra e con lo spirito giusto di chi non vuole farsi sopraffare dalla fisicità degli avversari;poi certo chi perde cerca di sfogare la propria amarezza con qualche falsita' per cercare di salvare un po' della propria autostima,come "la volpe e l'uva".
Tra tante vicissitudini che la vita ci offre,in un mondo che ci sembra più difficile anche da capire, ogni tanto conviene ricordare qualche episodio che,oltre alla gioia e la soddisfazione del momento, può ancora darci qualche aspettativa positiva 👋
Gran partita e per me fu un onore giocare quei cinque minuti finali. Ero piccolo ma, a quell' età è davvero una gran soddisfazione confrontarsi con gente molto più grande e forte. Bel ricordo. Bella lezione di vita.
EliminaPer vincere non bastano la forza, la ragione e il talento. Per vincere basta provarci col cuore, sognarlo... gran bello insegnamento!!
RispondiEliminaNon avevamo partecipato a tutte le precedenti sfide ma, anche noi, che venivamo da lontano avevamo assorbito la rabbia e la voglia di riscossa dei nostri amici. Quella partita è un bel ricordo... così come la pizzata organizzata per celebrare la vittoria.
EliminaE' vero: certe vittorie si ricordano per tutta la vita.
RispondiEliminaTuttavia, forse la cosa più importante che può insegnarti lo sport è imparare a perdere con dignità, tesoro preziosissimo man mano che cresci!!!
Infatti, avevamo anche messo in conto la sconfitta, anzi, all' inizio era l' ipotesi più probabile però è sempre grande la soddisfazione che si ha nel sovvertire i pronostici.
EliminaUn bellissimo ricordo. Grazie per averlo condiviso con noi.
RispondiEliminaLa memoria ci aiuta a rivivere tanti momenti. Il fatto di condividere i ricordi fornisce la misura di quanto certe esperienze possano essere stata significative nella nostra esistenza. Un salutone a te.
EliminaUn bellissimo ricordo che è ricco d'insegnamenti. Le esperienze di vita insegnano tanto. Grazie per aver condiviso questo episodio con noi.
RispondiEliminaPenso che insegni, fra le altre cose, quanto sia importante essere uniti e determinati tutte le volte che si intende raggiungere un risultato. L' amicizia, la coesione e una guida esperta e ponderata possono portare a successi , a volte, insperati. Le storie come questa, credo, possono aiutare un po' tutti ad avere maggior fiducia in sé stessi e nel futuro. Grazie a te per il tuo cortese intervento.
EliminaSi impara sempre qualcosa ed è importante prestare attenzione come leggere e ascoltare. Oggi come oggi leggere e ascoltare sono in ribasso. Ci sono tante persone che non leggono e non ascoltano.
RispondiEliminaGrazie per questo post
Un salutone e alla prossima
È un mondo in cui molte persone sono troppo prese di sé stesse. Prestare attenzione a tutto ciò che ci circonda, invece, potrebbe salvarci. Buon fine settimana a te.
EliminaDa sportiva ti posso assicurare che la voglia di vincere e gli allenamenti quotidiani fatti con rigore possono dare risultati del tutto inaspettati. I ricordi di un tempo perduto sono più preziosi che qualsiasi gioiello. Serena domenica.
RispondiEliminaSon ricordi che possono donare serenità e maggior fiducia nel futuro. E' bene tenerseli cari e, magari, cercare di trasferire anche agli altri il conforto che ti hanno dato. Buona domenica a te.
EliminaPerdere può insegnare davvero parecchio se si vuole imparare.
RispondiEliminaBei ricordi da portarsi dentro. Ricordi di una vita per una vita
Dalla sconfitta si impara il rispetto per l' avversario e , più in generale, il non dare mai nulla per scontato. La sconfitta ci insegna ad esser umili e rispettosi anche nel giorno della vittoria. Un salutone a te.
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