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Ce ne son tanti che pensano di aver sempre ragione, che ritengono di avere sempre la soluzione in tasca. Rapida e veloce. Quelli che hanno capito tutto. Sempre pronti a sostenere che, invece, tu non hai capito niente. Quelli che credono di avere la levatura per arrivare là dove dicono che tu non puoi arrivare. Quelli che si sentono depositari della conoscenza non manipolata. Dura e pura. Quelli che si intestano l' interpretazione autentica dei fatti. Son proprio quelli che vogliono far credere di saper tutto e di vedere, a detta loro, là dove tu non riesci a vedere, che, quando hanno la buona, ti guardano con sufficienza. Se invece hanno qualcosa che gli rode, ti offendono, denigrano e, se non basta, ti chiudono le porte in faccia. Succede, talvolta e dispiace. Perché tutti possiamo avere le nostre idee. Giuste o sbagliate. Non sta a noi dirlo. Comunque vengano partorite son sempre le nostre idee. Possono esser criticate, ma vanno trattate con rispetto. Poco importa che l' interlocutore sia un professorone o un "quisque de popolo". Tutti sono tenuti al rispetto... per non rischiare di fare la figura dell' asino di Goya. |
Nella immagine introduttiva: "Asta su Abuelo" di Francisco Goya.
....mi tengo ben lontana da codesti personaggi...anzi, più passa il tempo, e più si assottiglia l'elenco delle persone, con cui intrattengo rapporti d'amicizia, o semplicemente di piacevole conoscenza (è una difesa!)
RispondiEliminaBuona giornata Fabio
Non si rendono conto di quanto possano risultare sgradevoli. A volte li si tollera, per un po' . Li sopporti e li lasci pure cantare. Poi, inevitabilmente, senti la sacrosanta necessità di levarteli di torno. Buongiorno anche a te.
EliminaPorte in faccia ne ho avute parecchie, specie sul web, da chi è incapace di sostenere dialogo, analisi, contraddittorio, offrire, e rifiutare, attenzione, ascolto e cortesia. Meglio perderli questi sbandieratori di arroganza da pianerottolo.
RispondiEliminaHai proprio centrato l' argomento. E' chi non ha argomenti per sostenere il contraddittorio che ricorre a certi mezzi. Vedono il tuo commento, non li soddisfa perché si accorgono che non porta acqua al loro mulino, ti dicono in buona sostanza che non hai capito niente , bloccano i commenti al post impedendoti la replica. e poi , ciliegina sulla torta, vanno a tirare la giacchetta al blogger amico per esser consolati. Chi mi conosce sa che non è nel mio stile esser sprezzante ma certi atteggiamenti sono oltre che deplorevoli pure miserabili.
EliminaNessuno ha la verità in tasca, il dialogo è importante.
RispondiEliminaAppunto. Delegittimare e mettere il tappo in bocca all' interlocutore è sconveniente oltre che segno di un orizzonte abbastanza limitato.
EliminaUn post prezioso su cui mi andrebbe di lasciare una mia testimonianza , nonché riflessione.
RispondiEliminaDi recente mi è accaduto qualcosa di simile ,con una bella porta in faccia.Sono solita farmi spesso una sana autocritica e un mea culpa per una questione di sensibilità e caratteriale,empatizzando con chi mi sta di fronte dandomi e dandone a mia volta diverse possibilità all'interlocutore di un dialogo e di un chiarimento dimostrativo che non
è l'arroganza e l'accentuata saccenza ad elevare il dialogo ,ma i modi in cui ci ergiamo sul piedistallo.Quello che ne consegue rimane dimostrativo dei fatti più che delle stesse parole.Questo mi fa vivere e rivivere sempre e comunque nell'essenza del bene ,che evito di investire in ciò che non lo rappresenta.
Credo che in fin dei conti sia utile sotto un certo aspetto spirituale fare esperienza anche dei cattivi comportamenti,testando il grado di tolleranza e pazienza che deve contraddistinguerci non essere al servizio di chi lo calpesta snaturandoci per ciò che noi per natura non sentiamo di essere.
Buonaserata e grazie
L.
Prezioso, più di ogni altra cosa, prezioso per tutti noi che ti leggiamo è il consiglio che emerge chiaro e spontaneo dal tuo intervento:"cercare di vivere nell' essenza del bene ed evitare di investire in ciò che non lo rappresenta." Dal canto mio, ti dico, avrei preferito non esser messo nella condizione di dover scrivere questo post , avrei preferito poter passare direttamente al post previsto per domani sulla Festa della Donna che, chiusa questa per me fastidiosa parentesi, comunque verrà pubblicato. Avrei voluto parlare d'altro ma non ho potuto fare a meno di constatare l' autoreferenzialità, l' egocentrismo e il carattere demagogico di certi blog, spesso anche carichi di malafede. Difetti che hanno portato altri gestori di basi blog a a non supportare più questo mezzo di espressione che , per molti, è davvero una bella opportunità. Ti dico la verità: a volte dinnanzi a certi atteggiamenti mi passa l' entusiasmo.
Eliminane (non "ma" ) i modi in cui ci ergiamo sul piedistallo.
RispondiEliminaPerdonami
Avevo inteso giusto, comunque. Grazie per la tua sempre cortese e gradita partecipazione.
RispondiEliminaGrazie della visita e buona serata.
RispondiEliminaGrazie a te per esser passata di qui.
RispondiEliminaLe qualità che maggiormente apprezzo negli altri sono l'umiltà e l'educazione. Se manca il rispetto, se c'è arroganza, persino l'aver ragione perde gran parte della sua autorevolezza.
RispondiEliminaPienamente d'accordo. Anche la consapevolezza di aver ragione non deve alimentare baldanza e supponenza. Le idee migliori son frutto di elaborazione a volte lenta e faticosa di chi pensa con umiltà e ha la certezza che non si può giungere a conclusioni valide con leggerezza. Quando le migliori idee son proposte con arroganza, vien da pensare che , probabilmente,non è tutto oro quello che luccica.
EliminaCe n'è di personaggio i del genere. Anche questi insegnano, insegnano tolleranza ed apertura, quanto meno per non essere come loro.
RispondiEliminaPerché cadere in errori del genere è molto facile. Anche per noi, anche per me.
Bisogna esser sempre presenti a sé stessi. Aver sempre la consapevolezza di non essere l' ombelico del mondo. Avere la capacità di accorgerci che non siamo soli. Che oltre alla nostro diritto di esprimerci liberamente c'è anche quello degli altri.
EliminaPurtroppo l’arroganza spopola un po’ ovunque, non parliamo qui in rete.
RispondiEliminaIl supponente di fatto è una persona fortemente limitata nella capacità di dialogare, di confrontarsi, di entrare in empatia, è una persona che ha un disagio. Il problema è che riversa questo suo disagio sugli altri e non sempre si è disposti a sopportare l’arroganza altrui, ma chi sta peggio è proprio lui, l’arrogante.
sinforosa
Ne sono convinto. Essere arroganti, aver la presunzione di essere depositari della verità, sminuire i pensieri degli altri è proprio di uno stato d' animo arrovellato e contorto. Vivere in tale condizione non deve essere facile. Mi dispiace davvero per loro.
EliminaSono d'accordo che il dialogo è importante ma siamo in un periodo in cui dialogare è estremamente difficile.
RispondiEliminaDifficile si. Ci sono molte posizioni preconcette ma, soprattutto, non c'è capacità di ascolto. Piace ascoltare solo le cose che fanno comodo, mentre gli argomenti che non piacciono vengono ignorati e , se possibile sminuiti e censurati. E' chiaro che in queste condizioni il dialogo cade sul nascere ed è cosa triste, perché se c'è una cosa di cui c'è bisogno è proprio il dialogo. E' veramente misera questa società in cui si parla confusamente, a sproposito e mai ci si ferma ad ascoltare.
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