In quanto nato in un paese infame.

Poco importa che tu sia un artista virtuoso.  Che la creatività ti assista. Che tu abbia passione e talento. Che tu sia capace di far sognare e portar lontano chi si accosta alla tua opera. Se sei un artista, nato in un paese che alimenta odio e violenza, o in uno stato imperialista e autoritario, poco interessa che tu non sia coinvolto  in quel  regime e che il tuo unico desiderio possa esser solo quello di tradurre in arte la tua immaginazione. Troverai sempre qualcuno pronto a firmare un appello che ti escluda da ogni rassegna e manifestazione. Sarà ben lieto, d' altro canto, il dittatore, se i suoi misfatti saran  pagati, a buon mercato, con l' ostracismo di un  disgraziato artista. Non ci vuol molto a capire che i tiranni non si combattono confinando l' arte aldilà di un muro, ma favorendo l' incontro fra culture diverse. Fa specie, però, che siano proprio quegli artisti e intellettuali che dottamente disquisiscono di pace e libertà,  a firmare petizioni "ad excludendum". A sollevare muri e a spegnere sul nascere ogni possibile e auspicabile dialogo. 

"...a Praga tutti vogliono sapere che cosa faccio a sostegno del regime, a Parigi tutti vogliono sapere che cosa faccio contro il regime: ma io dipingo quadri, voglio solo dipingere quadri." Da "L'insostenibile Leggerezza dell 'Essere" di Milan Kundera.



Nella foto introduttiva: Grande nudo disteso di Amedeo Modigliani.

Commenti

  1. La libertà d'espressione è sempre a rischio, diffidate anche dalle false democrazie.

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    1. L' arte può aiutarci a comprendere se ci troviamo o meno davanti ad una vera democrazia. Là dove viene impedita o censurata è presente il germe dell' autoritarismo. Qualunque sia la fonte dell' impulso "ad excludendum."

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  2. La vera arte come ogni manifestazione di indipendenza è spesso guardata con sospetto,mentre il conformismo è gradito a chi detiene il potere ed a chi ha meno strumenti per capire cosa vuol dire essere liberi (v. La libertà di Gaber e Venderò di Bennato).

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    1. Sono canzoni che ci dicono quanto la libertà non sia uno sfarfalleggiare ma una cosa seria. Ci insegnano che alla libertà non si debbano tarpare le ali. Che la libertà non si compra e non si vende. Che va difesa giorno per giorno perché, darla per acquisita, potrebbe essere un' errore e una leggerezza fatale. Difendere la libertà di espressione degli artisti, di certo, corrisponde a difendere i diritti di tutti noi. Ho citato la canzone di Venditti perché fa riferimento al capolavoro di Milan Kundera, uomo che vedeva con diffidenza appelli e petizioni e che molti, nonostante sia venuto a mancare da poco tempo, sembrano aver già messo da parte.

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  3. E' sempre molto difficile vivere in un mondo, ove qualsiasi attività, e intellettualismo, trovano ovunque ostacoli di sorta.
    Buona serata Fabio

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    1. Ultimamente sono tanti i casi di ostracismo nei confronti di artisti, motivati solo dal fatto che si tratta di cittadini di paesi non grati: pensiamo all' annullamento del concerto di Valerij Gergiev, direttore d’orchestra insigne, colpevole d’essere russo e amico di Vladimir Putin, come pure va ricordata Eden Golan, cantante israeliana che, probabilmente, non verrà ammessa all' Eurovision, senza dimenticare scrittori palestinesi, registi ucraini, fumettisti ebrei. Tutti ostracizzati per esser figli di un paese "sbagliato". Chiaro che così si pongono grossi limiti alla circolazione delle idee, della cultura e, in genere, dell' arte.

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  4. Gli artisti, quelli veri, quelli nel cui petto arde la fiamma della passione, sono scomodi per tutti, in special modo per il potere, che teme la critica e che possano scoperchiare gli altarini su cui si regge, e sente altresì di non poterli controllare né renderli funzionali al proprio regime. Kundera ha avuto moltissimo successo in Occidente perché lo abbiamo visto solo come un avversario del regime sovietico in tempi di guerra fredda o perché non andava direttamente ad intaccare le nostre strutture socio - politiche e la nostra “certezza” di essere dalla parte giusta,
    Ciao

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    1. E' vero. Questo è il timore fondamentale dei regimi dittatoriali che, nel loro delirio di potere, vedono dei terribili spauracchi anche i quegli artisti che, magari, intendono sopra ogni cosa, esprimere la loro passione e il loro talento componendo e interpretando musica e canzoni, disegnando fumetti, fotografando, girando film e, appunto, dipingendo quadri. Perciò il mondo della cultura non deve porsi allo stesso livello di un dittatore, promuovendo petizioni contro questo o quell' artista. Sembra incredibile che degli intellettuali propongano di escludere altri intellettuali dimenticando che, proprio loro, più di ogni altro hanno la capacità di esercitare l'arte logica del contraddittorio. Milan Kundera? Ebbe il coraggio di esser dissidente in un paese in cui dire la propria poteva essere davvero molto pericoloso. Certo non muove la nostra coscienza verso quelli che sono gli errori della società capitalista occidentale che , peraltro, abbiamo il dovere di riconoscere e affrontare con attenzione, indipendentemente da Milan Kundera, appunto.

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  5. Sempre caustico Kundera nel sottolineare la pochezza morale degli artisti e letterati che scrivono petizioni contro altri artisti e altri letterati. Ho letto molti suoi libri e ho potuto apprendere quanto fossero subdoli i mezzi con cui il regime comunista condizionava la vita delle persone, ma anche quanto possano essere altrettanto subdole certe democrazie tipo la Francia (che dopo decenni Kundera conosceva ormai bene quanto la ex Cecoslovacchia) nel condizionare ugualmente le persone con liste di proscrizione virtuali e relative conseguenze per chi non si adegua.

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    1. Sulla falsariga di Milan Kundera così cantava Francesco De Gregori:
      "Sognano di vittorie e premi letterari
      Pugnalano alle spalle gli amici più cari
      Quando ne trovano uno ubriaco in un fosso
      Per salvargli la vita gli tirano addosso
      Però quando si impegnano lo fanno veramente
      Convinti come sono di servire alla gente
      Firmano grandi appelli per la guerra e la fame
      Vecchi mosconi ipocriti, vecchie puttane"
      La canzone si intitolava "Poeti per l'estate" ed era inserita nell' album "Scacchi e Tarocchi" , uscito nel 1985 ( lo stesso anno dell' "Insostenibile Leggerezza dell'Essere). Descrive in modo efficace e crudo la mentalità di certi intellettualoidi, ambiziosi all' inverosimile, che un tempo si limitavano a farsi belli con i grandi appelli per la guerra e la fame e, oggi, promuovono petizioni pretestuose contro altri artisti coi quali, forse, non sarebbero in grado di reggere il confronto. Un malvezzo della cultura occidentale che Kundera avrà conosciuto dopo il suo trasferimento in Francia e che ha scatenato il suo ribrezzo verso certe ipocrite prese di posizione.

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  6. Io ero d'accordo nell'escludere sportivi, musicisti, artisti, pittori, cantanti russi da tournee, manifestazioni ed eventi internazionali. Sarebbe servito a metterli tutti contro il potere becero e assurdo. Non avviene però. troppi gli interessi in gioco, chissenefrega se la guerra continua e i morti dilagano.

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    1. In un primo momento pensavo anch'io che potesse andare bene. Poi ho creduto che consentirgli di esprimersi dalle nostre parti potesse , in qualche modo, aiutarli a comprendere la differenza tra un sistema liberaldemocratico e un paese assolutista. Una differenza che forse già conoscono, anche se toccare la libertà con mano e tutt' altra cosa. Tra l'altro mi è sembrato che, escludendoli,si possa instaurare un sistema di censure e contro censure che non facilita le relazioni fra i popoli. Non so se sbaglio, ma la storia, alla fine sarà buon giudice.

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    2. Concordo con te Fabio ed aggiungo che l'ostracismo di atleti artisti russi avrebbe dato una occasione ghiotta al governo russo per metterci in cattiva luce

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    3. Cercano di farlo già così, figuriamoci se gli si dà il destro escludendo i loro artisti. Tra i popoli in conflitto devono sempre restare aperti dei canali che possano condurre alla pace e l' arte e gli artisti non devono pagare per le malefatte dei loro governanti.

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  7. Modigliani è la mia scelta preferita nell'arte della pittura. Un grandissimo.
    Molte opere si ammirano donne con gli occhi socchiusi. Perché?
    Modì affermava di non conoscere la modella e quindi lo sguardo che è lo specchio dell'anima non poteva mostrarlo. Nei nudi distesi appare con gli occhi aperti solo la sua donna, che conosceva ed amava.

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    1. E' davvero un artista straordinario. Nei suoi dipinti c'è una sensualità discreta ed elegante. Essenziale nelle linee e delicato nell' uso del colore. Per i benpensanti fu un artista "maledetto" . Noi, invece , senza pregiudizio alcuno, restiamo incantati dinnanzi al suo talento e alla sua arte.

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  8. Mi verrebbe da dire che "omologarsi" all'andazzo generale, oppure ad un regime, è comodo facile e anche lucroso. In poco tempo fai la scalata al successo. Il mondo dei media farà di quella donna o di quell'uomo una "star" (la questione è, per così dire, unisex)...poi però i nodi vengono sempre al pettine.
    Perché? Perché costoro avranno sempre qualcuno "a cui rendere conto" di se stessi, in sostanza non saranno mai liberi. Quindi la sudditanza è un problema serio per la libertà d'espressione.

    E chi rifiuta la sudditanza avrà sempre vita dura, o quanto meno non avrà vita facile dovrà lottare e se avrà l'indole forte riuscirà nei suoi intenti. Non voglio andare fuori tema, ma ieri sera ho visto il film "Margherita delle Stelle" (Rai 1) sulla vita di Margherita Hack e mi è piaciuto molto.

    Già alla nascita la sua famiglia fu emarginata. La madre era cattolica e il padre (di origine svizzera) era protestante ma poi entrambi divennero Teosofi e quindi appunto emarginati. Margherita Hack ne ha passate di ogni, il fascismo e gli ambienti maschilisti italiani - bigotti del fascismo e del dopo guerra dove la donna non aveva diritti di libertà. La funzione della donna era solo una: la casa, la famiglia e i figli. Lei e suo marito non ebbero figli ma avevano due o tre gatti. Insomma ha dovuto sgomitare.

    Insomma, non vedo differenze fra artisti o altri liberi pensatori. Se vai controcorrente sei sempre malvisto, dai fastidio, non ti omologhi al potere del momento, non sei etichettabile.
    E non so da quanti secoli è che le cose vanno avanti così...in tutti i casi bello questo post.
    Un salutone e alla prossima

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    1. Diceva mio padre buon'anima, che in questo mondo "i cani sciolti non fanno mai fortuna". Perché non si legano al potere, a lobbies, a partiti. Il guaio grosso è che, quando sei un cane sciolto, quando ragioni con la tua testa, quando non hai legami col potere ma neanche con chi si oppone al potere, o con chi ha l' abitudine di fare dietrologie e vedere complotti dappertutto, allora ti trovi attaccato da ogni lato. Spesso,poi, chi dice di andare contro il potere, chi è complottista è accanito ancora più del potere nei confronti di chi cerca di assumere posizioni moderate . Per questa ragione è molto facile esser vittima di ostracismo e perciò credo sia sempre meglio evitare esclusioni o censure che, alla fine, non giovano a nessuno e, anzi, contribuiscono a creare barriere anche più alte di quelle che già esistono. Ti ringrazio per la tua partecipazione e per gli spunti di riflessione che offri coi tuoi graditi interventi. Un salutone anche a te.

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  9. La prima vittima della guerra è la libertà, e per l'arte la libertà dovrebbe proprio esserne la base. Ma la libertà è vittima non solo nel campo nemico, anche nel nostro. Anche se non vogliamo vederlo.

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    1. Alla fine va proprio così. A causa delle guerre la libertà muore su entrambi i fronti. Quando si entra in una condizione di guerra tutti, poco importa se si stia dalla parte giusta o dalla parte sbagliata, perdono quel buon senso che dovrebbe spingerci a "restare umani."

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