Non so quanto i “giovani d’oggi” (…
Dio mio che impressione, nell’utilizzare questa espressione, che denuncia un
invecchiamento latente della mia personalità), conoscano Benito Jacovitti e i
suoi fumetti. Ma, vi assicuro che, per la mia generazione (…aridàie!) era un
autentico mito. Nei primi anni delle elementari, provavo una certa invidia per
mio fratello, felice possessore del diario Vitt, del quale Jacovitti era
geniale ideatore. Perché quei personaggi bizzarri, che popolavano le sue
vignette, esercitavano su di me un’attrazione senza pari. Poi c’era anche il
Corriere dei Piccoli che dava largo spazio alle storie disegnate
dall’immaginifico Jac . La fantasia sbrigliata di Benito Jacovitti da Termoli
(1923-1997) si esprimeva in un’incredibile varietà di generi. Dal giallo al
western. Dal cappa e spada alla fantascienza. Con personaggi esilaranti e
demenziali come Pippo, Palla e Pertica. Cocco Bill col fido
Trottalemme. Zorry Kid, alias Kid Paloma e il suo servitore Carmelito
Battiston. Cip l’arcipoliziotto, perennemente alle prese col
malefico Zagar. Una matita funambolica quella di Jacovitti. Che rappresentava
un mondo sovrappopolato, confusionario. Del tutto irrazionale. Sconclusionato e
bizzarro. Uno scenario pazzesco in cui donne giunoniche e cazzute come Alonza
(la figlia del gubiernador “de la cosa de la California”) fan coppia con
omuncoli deperiti e succubi. Vecchietti gottosi e arzilli urlano e danno di
matto mettendo sotto scacco giovani leoni. Fratacchioni impenitenti si
invischiano in strane situazioni… mentre gli indiani Ciriuacchi parlano un
dialetto nato dalla commistione fra napoletano e bergamasco. Tante cose strane,
insomma. Salami che camminano, lische
di pesce sparse qua e là. Cavalli e altri animali, emotivamente partecipi delle
vicende umane, che ragionano e parlano. Fiori e piante che, con occhi sgranati
e buffi nasoni, assistono esterrefatti al dipanarsi delle storie ispirate da
maligni satanassi. Un universo, quello di Jacovitti, mai scontato,
mai monocorde che esalta i contrasti e le contraddizioni. Dipingendo cattivi
che non sono mai troppo cattivi e buoni che non son buoni sino in fondo. Un
grande baraonda, insomma. Che l’ipocrisia dei benpensanti relegherebbe volentieri
nel mondo della fantasia ma che, alla fine della giostra, è la puntuale
rappresentazione della nostra società. Coi suoi vizi privati e le sue
pubbliche virtù. Invidiosa, codarda, ridanciana e, allo stesso tempo, piagnona.
Carnefice e vittima di sé stessa. Con tutte quelle contraddizioni che insegnano
a non prenderci mai troppo sul serio.
Nella immagine introduttiva: Zorry Kid . Disegno dell'autore del blog.
Per me unico vignettista italiano originale in grado di essere in alternativa al mondo disneyano,popolato più da animali umanizzati che da esseri umani; spesso anche più ironico e realistico,fino ad apparire in po' rustico,ma sempre di ottimo livello per fantasia e disegno. Fai bene a ricordare spesso i fumetti,che possono essere importanti sul piano culturale e per me rappresentano un' arte speciale;tra l'altro talora sono disprezzati dai c.d. intellettuali,che vogliono apparire seri, perché non sono in grado di capire i risvolti della nostra vita quotidiana.
RispondiEliminaIl fumetto è una forma d' arte straordinaria proprio perché unisce il dialogo e le storie alle figure e al colore. Può essere anche un buon modo per approcciarsi alla lettura e, col tempo, avvicinarsi a testi più complessi, acquisendo la capacità di figurarsi le situazioni nella propria testa e con la propria fantasia. Il mondo di Jacovitti può sembrare pazzo, ma , pensandoci bene, nella realtà, si verificano situazioni poi non tanto diverse.
EliminaSono tornata indietro nel tempo, coi tuoi bei fumetti e soprattutto alla figura di mio padreche non mi faceva mai mancare "IL Corriere dei Piccoli" col signor Bonaventura.
RispondiEliminaBuona giornata Fabio
Siamo una generazione cresciuta a pane e Corriere dei Piccoli che poi divenne Corriere dei Ragazzi. Buona serata a te.
EliminaMi ricordo quei salami che uscivano dal terreno e le lisce di pesce in giro ovunque !!! Davanti alle immagini di Jacovitti stavo a cercare tutti i dettagli che sapeva inserire nelle sue immagini , dove c'era di tutto di più!!Chissà se i giovani di oggi lo conoscono ?? Non saprei proprio!! Ed ero anche una lettrice del Corriere dei Piccoli !! Il signor Bonaventura !!Bei tempi!!! Un caro saluto.
RispondiEliminaJacovitti aveva una fantasia letteralmente sbrogliata. I suoi fumetti apparivano folli e, proprio per questo, erano originalissimi. In Rai gli hanno dedicato un programma di recente, ma non so quanti giovani l' hanno visto. Bei tempi davvero ! Un salutone a te.
EliminaIl mio preferito era Cocco Bill, ma piacevano anche gli altri suoi personaggi. Era strano il mondo che ci presentava: oggetti e animali atropomorfizzati e persone dalle stranissime sembianze, combinazioni folli e inedite, salami parlanti … allora era una fuga dalla realtà, ora i salami parlanti sono molto più diffusi.
RispondiEliminaComplimenti per il disegno, mi pare si chiamasse Zorry o sbaglio.
Ciao
Proprio vero, il mondo è davvero pieno di salami parlanti e... quello si, è proprio Zorry Kid. A presto.
EliminaTroppo forte Jacovitti! Eccome se me lo ricordo...insieme a mia sorella e altri amici negli anni '70 avevamo la sua agenda che alternavamo con l'agenda id Linus (anche quella molto usata all'epoca).
RispondiEliminaAnch'io ricordo le lische di pesce, i salami che spuntavano nei suoi fumetti come cactus nel deserto o i suoi personaggi (anche un po' strampalati ma divertenti) che intere generazioni di sicuro ricorderanno.
Come ricordo benissimo il Corriere dei Piccoli, anche quello appartiene a intere generazioni...un piacevole tuffo nel passato in questo tuo post.
Un salutone e alla prossima
Jacovitti aveva un' immaginazione straordinaria che univa a un non comune senso dell' umorismo. I suoi fumetti sono una caricatura dell' umanità, un modo di vedere il mondo disincantato e burlesco che, anche oggi, non guasterebbe.
EliminaCerto che lo conosco, anch'io avevo il diario-vitt. E poi la mia generazione ha avuto la fortuna di poter assistere a un unicum come "Supergulp", un programma che oggi non sarebbe immaginabile. E tra i tanti "fumetti in tv" che venivano proposti c'era anche il magnifico Cocco Bill.
RispondiEliminaGrande anche quel programma! Davvero un peccato che non circolino più spettacoli di quel genere . Supergulp era una vera e propria rassegna di fumetti e cartoons, tra i quali spiccavano anche i racconti di Nick Carter e delle Sturmtruppen disegnati dall' indimenticabile Bonvi ... tante belle cose che fa sempre piacere ricordare .
EliminaI suoi diari non li ho mai avuti ma i suoi fumetti li ricordo bene.
RispondiEliminaComplimenti per la vignetta.
Buon weekend
enrico
Grazie e buon fine settimana anche a te.
EliminaAnch'io lessi per anni Il Corriere dei piccoli e ricordo bene i fumetti di Jacovitti, in particolare Cocco Bill.
RispondiEliminaCocco Bill, il cowboy che beveva camomilla al saloon era davvero divertente e... sul Corriere dei Piccoli penso che , prima o poi, scriverò un post. Buon fine settimana a te.
EliminaIo ho dimenticato Jacovitti.
RispondiEliminaMagari questo post può aiutare a ricordarlo.
EliminaIl diario Vitt all'epoca era un qualcosa che ti distingueva dalla massa, come più tardi arrivare al lavoro con Cuore sottobraccio, cercavamo un tratto di personalizzazione, e Jacovitti era il nostro manga. Tempi irripetibili!
RispondiEliminaEra diffusissimo e metteva un po' di allegria (e anche un po' di distrazione) nelle lunghe e, a volte , noiose ore scolastiche. Spesso trovavamo somiglianze tra quei personaggi, i professori e anche certi compagni. Beato chi ancora possiede il diario Vitt.
Eliminasono e non sono un salame?
RispondiEliminalieto giorno :)
Meglio non esserlo. Si corre troppo il rischio di essere affettati. Buona domenica a te.
EliminaPazzo ma bellissimo.
RispondiEliminaSon proprio i più pazzi, i più fantasiosi che colpiscono più a fondo.
EliminaAl no ser italiana desconozco esos comics, pero te aseguro que me ha gustado verlo y leer tus recuerdos sobre ellos, nadie es tan malo como pensamos ni tsamposo tan buenos como nos creen, esa frase me ha gustado mucho porque es real
RispondiEliminaUn abrazo Fabio
Benito Jacovitti fue un dibujante imaginativo y mordaz. Quizás ya no haya nadie como él. Gracias por tu visita.
EliminaMi è sempre piaciuto Jacovitti e guardo tuttora le vignette che posta il figlio su twitter.
RispondiEliminaIo ho due belle raccolte. Una su Cocco Bill e una su Zorry Kid. Quelle vignette postate dal figlio me le vado a vedere. Grazie per il suggerimento.
EliminaSono cresciuto con Jacovitti e i suoi nascono cilindrici mi sono rimasti dentro tanto da passare anche nei miei disegni. L'ho amato e lo amo ancora. E guardare il fondo, lo sfondo delle vignette a volte era anche meglio della storia raccontata.
RispondiEliminaUn salutone, in ritardissimo, ma ci arrivo anch'io
Straordinario Jacovitti nella sua minuziosa follia. Ha disegnato il mondo così come è. Anche se noi ci illudiamo di vivere in un mondo di persone serie, ordinate e compassate, la realtà è proprio quella di Jacovitti: sempre più "sgarruppata" che mai. Un salutone a te caro Alberto.
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