Pietosi Applausi.


 Può capitare, anche a un profano, di recarsi a teatro per assistere ad un' opera lirica. Che l' opera sia ben recensita ma, alla prova dei fatti, risulti essere una vera  delusione. Intendo parlare del  "Nerone" di Arrigo Boito rappresentato, in questi giorni, presso il Teatro Lirico di Cagliari. Si tratta di un' opera dalla trama assai complessa e sostenuta da una colonna musicale che, detto in tutta sincerità, non desta particolare entusiasmo. Restò incompiuta a seguito della morte dell' autore e fu portata a termine, su impulso di Arturo Toscanini, dai maestri Antonio Smareglia e Vincenzo Tommasini. Venne rappresentata, per la prima volta il primo maggio del 1924, ottenendo un discreto successo. Tuttavia, in seguito, la messa in scena del "Nerone " fu assai sporadica. La rappresentazione alla quale ho assistito, forse anche per la giornata no in cui sembravano essere incappati orchestrali e cantanti, non ha incontrato il mio personale gradimento. D'altro canto, al termine dello spettacolo, gli applausi del pubblico apparivano assai freddi e dettati solo da signorile cortesia. Sembrano lontani i tempi in cui il competente pubblico del loggione, in tutti i più importanti teatri, fischiava fragorosamente anche le opere dei maestri più insigni. Anche perché il biglietto del teatro costa e le legittime aspettative del pubblico vanno soddisfatte. Forse, se un' opera va in scena raramente una ragione c'è. Se poi l' orchestra, per gran parte della rappresentazione, sovrasta la voce dei cantanti, se qualche trovata scenica risulta discutibile se non addirittura grottesca, se qualcuno si annoia e financo s'addormenta, è chiaro che più di qualcosa non è andata per il verso giusto e che quei gelidi applausi, alla fine, la dicono anche più lunga di una sonora salva di fischi. 

Nell' immagine introduttiva: Nerone, figurino di Lodovico Pogliaghi per Nerone (1924) - Archivio Storico Ricordi

N.B: post realizzato dopo la rappresentazione del 14/02/2024.

Commenti

  1. A volte la pietà ferisce più del disprezzo... buona serata

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    1. Non so se i cantanti e gli orchestrali abbiano capito visto che, al termine, sul palcoscenico, andavano incontro al pubblico come ad un' ovazione che proprio non c'è stata. Di certo, tra pubblico e artisti, non ci si prendeva. Il pubblico cagliaritano è abbastanza tollerante e non polemico. Di certo, ieri, anche per le considerazioni fatte dai vicini di posto, non c'è stato entusiasmo.

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  2. Non conosco l'opera e poi non sono un intenditore e riesco ad apprezzare solo le arie più famose. Comunque l'opera ed il canto lirico italiano sono arti importanti considerate patrimonio dall'UNESCO. Ricordo che da ragazzo,con un'amico,che aveva acquisito due biglietti omaggio, andammo a vedere il "Sigfrido" di Wagner. Naturalmente non capimmo nulla perché l'opera era in tedesco,ma il nostro divertimento raggiunse il colmo quando ci accorgemmo che gran parte del pubblico applaudiva fuori tempo durante le pause musicali e quindi non ne capiva più di noi, nonostante le loro apparenze. Preferimmo guadagnare l'uscita non appena ci fu possibile 😅

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    1. E' vero. Proprio perché patrimonio dell'UNESCO l' opera e il canto lirico andrebbero portati in palma di mano. Anch'io sono un profano ma mi rendo conto che non tutte le opere e non tutte le rappresentazioni hanno lo stesso valore. Alcune sono dei capolavori , altre proprio non fanno presa nè come trama (che è sempre meglio leggere prima di recarsi a teatro) nè come musica. Se poi l' esecuzione è mediocre si rischia di non piacere e pure di cadere ora nel ridicolo e ora nel soporifero.

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    2. Volevo aggiungere. Poi c' è pubblico e pubblico. Ci sono i competenti che esprimono a ragion veduta il loro parere, i profani che, come me ed altri, esprimono il loro modesto parere senza pretese e i profani (come quelli che applaudivano fuori tempo) che si danno arie da esperto. C'è una gran varietà umana in un teatro. Uno spettacolo nello spettacolo.

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  3. E' successo anche a me. Al globe di Roma con in scena Otello non ho avuto il coraggio di fischiare alla fine. Però per coerenza non ho applaudito. E' stato terribile... una sceneggiatura veramente da chiudere. Eppure faceva il tutto esaurito. Otello urlava invece di parlare con il risultato che non si capiva nulla e la povera Desdemona era praticamente nuda in scena. Elisa

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    1. Si cerca di "modernizzare" e, ancor più, di colpire il pubblico con trovate originali che, alla fine, finiscono solo per andar oltre le righe. Se poi, si aggiungono canto e orchestra di qualità discutibile il minestrone è fatto. Aggiungo che se una certa opera, per anni e anni, non è stata rappresentata è chiaro che è di poca presa, che non è facile da mettere in scena, che la musica non è di quelle da " far tremare le vene e i polsi". Sempre meglio stendere un velo pietoso anziché rigirare il coltello nella piaga.

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  4. Non capisco e non condivido l'idea di modernizzare, come hai scritto bene tu, le opere liriche stravolgendone a volte, perfino il senso dell'opera stessa.

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  5. ....non sempre gli spettacoli cui desideriamo assistere riscuotono il nostro parere positivo, soprattutto per opere classiche, inutilmente modernizzate.
    Buon fine settimana Fabio

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  6. X Daniele e Silvia. Probabilmente, modernizzando costumi e scenografie si intende mostrare che cambiano i tempi ma l'umanità non cambia. Tuttavia sono anche del parere che si intenda , più che altro, risparmiare sui costi, anche se il risultato è, generalmente, poco gradevole.

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  7. Mi dispiace quando accade ciò. Il teatro e le opere sono, per me, di gran fascino. Bisogna essere consapevoli di ciò che si sta ascoltando oltre che osservando. Gli esperti in materia sono molto pochi secondo me, a meno che non si sia strettamente connessi per esperienza. Grazie di averne scritto Fabio. Ciao e buona serata.

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    1. Certo conoscere la musica e la trama, oltre al contesto storico e artistico, è fondamentale per esprimere un giudizio. Ci sono però situazioni che sono palesi anche agli occhi dei profani che, talvolta , riescono a vedere "il re nudo" anche quando i critici più esperti si rifiutano di attestarne la nudità. Dispiace, è vero, perché quando ci si reca a teatro le aspettative son sempre elevate.

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    1. Capita spesso, purtroppo, che gli spettacoli non siano all'altezza delle aspettative. Si spende meno per le produzioni ma, a volte, si ha pure la sensazione che ci sia poco animo da parte di chi organizza e da parte degli interpreti .

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  9. Non saprei che dire ,se non confermare la validità del post precedente:)

    Buona giornata


    L.

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    1. Non è stata di certo una serata esaltante. Non si vedeva l' ora che finisse. Grazie per i suoi cortesi e sempre graditi interventi e Buon Fine Settimana.

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  10. non sono un appassionato.
    ma opere liriche ne conosco e ne ho sentite alcune migliaia (di cui almeno un centinaio diverse).
    questa mi manca :)
    il libretto com'è?
    apprezzo molto quello dell'otello verdiano.
    lieto giorno

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    1. Non ho letto il libretto ma, dall' esibizione, la trama risulta assai complessa . Di fatto, avvalora una certa visione storica dell' epoca neroniana e mette in luce le contraddizioni e anche i tormenti interni di chi esercita il potere in un certo modo. Non è immediata, tuttavia e non ci sono arie degne di nota. Ciò, a mio parere, spiega perché l' opera sia rimasta nell' ombra.

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    2. grazie delle precisazioni.
      e conosci il mefistofele?
      non è affatto male, a parer mio.
      lieto giorno

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    3. E' stato rappresentato al lirico di Cagliari questo autunno. Di certo ha riscosso maggiori consensi. Fra circa venti giorni ci sarà Tosca di Puccini e qui siamo davanti ad un'opera davvero di grande attrazione.

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    4. puccini è spesso commovente.
      lieto giorno

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    5. E' vero. E' un musicista con una straordinaria delicatezza.

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