Morire per dissidenza.


Ci son vari modi di morire per dissidenza. La fine può essere subitanea. Ma si può "morire per delle idee, di morte lenta." Privato della libertà e sottoposto ad un regime di prigionia che, giorno dopo giorno, ti consuma. Uno stillicidio, sino al dì nel quale viene eseguita la tua condanna. E' quello che è successo ad Alexej Navalny. Lui non era di certo un liberale. Era anche un nazionalista e, verosimilmente, uno xenofobo. Favorevole alla guerra contro la Georgia  e pure alla "reconquista" della Crimea. Non era propriamente un democratico. Almeno nel senso che si intende dare alla democrazia dalle nostre parti. Ma quando ti opponi a un dittatore, quando non sei dalla sua parte e denunci un sistema corrotto, comunque tu la possa pensare, rischi la repressione, la tortura e financo la morte. E' cosa assai nobile ed eroica il morire per delle idee, ma la Russia, e pure qualsiasi altro paese sottoposto ad una dittatura, merita molto di più di quel che contemplava l' ideale politico di Alexej Navalny. Caduto il comunismo, crollato il muro di Berlino, la Russia, ancor oggi, continua ad essere uno stato che reprime il dissenso. Un paese in cui il concetto di democrazia proprio non sta di casa. Credo, però, che il popolo russo, al termine del regime sovietico, abbia avuto la sua occasione. Si parlava di "Glasnost"  e "Perestrojka". Di quel "socialismo dal volto umano", propugnato da Michail Gorbaciov, che forse, avrebbe potuto evolvere verso una forma di stato pluralista e democratica. L' opportunità, peraltro, non è stata colta e... tutto fa pensare che ciò sia accaduto perché, fuori e dentro la Russia, qualcuno ha temuto che quell' idea  potesse davvero funzionare.

Nell' immagine introduttiva: il corpo di Bernardo di Bandino Baroncelli, impiccato il 29 dicembre 1479 per aver partecipato alla cospirazione dei Pazzi. Disegno di Leonardo da Vinci. Bayonne, Musee Bonnat.



Commenti

  1. ....qualsiasi dittatura rappresenta una forma di grande violenza e mi fa specie, che la popolazione russa, non riesca a uscire da quel circolo chiuso, che le toglie il respiro, continuando a sopportare un regime di tale portata...Navalny è stato ucciso, e ciò rappresenta l'ennesimo crimine d'un "boss", senza scrupolo alcuno.
    Buona domenica Fabio

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    1. Quel che preoccupa è che la Russia, a parte il tentativo gorbacioviano abortito, nonn è mai riuscita a partorire una vero ideale democratico. Mi viene da pensare che, dai tempi degli zar, allo stato sovietico e poi sino all' era putiniana l' assolutismo gli scorra col sangue nelle vene.

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  2. Purtroppo, in certi paesi , è così che vanno le cose. Chi è contrario alle idee del dittatore , paga con la vita. Navalny ha vissuto da prigioniero, è stato ucciso o lasciato morire per le sue idee. Possibile che in un paese come la Russia non ci si possa ancora esprimere liberamente, senza rischiare la pelle ?? Buona domenica

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    1. L' isolazionismo, tipico delle dittature, ma anche la scarsa collaborazione e i contrastanti interessi di chi guarda dall' esterno fanno in modo che non ci sia un'evoluzione. Ma soprattutto incide l'assuefazione alla dittatura. Buona domenica a te.

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  3. Il potere è tremendo ed ambiguo il nostro ministro degli esteri ha compianto il dissidente russo ma il suo mentore era amico di Putin. Purtroppo tutti proviamo ogni giorno sulla nostra pelle le reazioni negative alle nostre idee: si comincia con gli avvertimenti,poi gli insulti,le diffamazioni e le calunnie...poi anche peggio. La Russia non ha mai conosciuto la libertà come molti altri paesi del mondo e Putin è un despota lucido e crudele al pari di quelli del secolo scorso,ma in Italia ha i suoi sostenitori più o meno occulti ed ipocriti.
    Certo il mondo capitalista ed occidentale non è buon paradiso,ma ricordo che perfino Berlinguer,che subì un attentato in Bulgaria,si sentiva più al sicuro sotto l'ombrello della Nato.

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    1. Condivido tutto del tuo commento e, in particolare, le giuste preoccupazioni che ebbe, a suo tempo Berlinguer. In Italia Putin ha sostenitori ipocriti e velenosi, dei quaraquà che proprio non riescono a capire che., "se vince Putin, perdiamo tutti."

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  4. Forse non era un santo, ma di sicuro ha avuto a che fare con un demone spietato che ha già fatto soffrire milioni di famiglie e chissà quanto tempo ancora continuerà a seminare dolore...

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    1. Certo. Possiamo anche non condividere molti aspetti del pensiero di Navalny. Resta il fatto che, per il coraggio col quale ha affrontato la belva, va considerato un eroe.

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    2. Consiglio, a chi non lo avesse già letto l' articolo di Massimo Gramellini intitolato "Le solite maldicenze". Sul Corriere della Sera di ieri.

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  5. Penso che il nostro pensiero, al di là della persona e delle idee di Navalny, debba andare ai tanti a noi ignoti che in tante prigioni in tutto il Mondo soffrono simili atrocità per lo stesso "crimine", in Russia e non solo.

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    1. Son da condannare tutti i paesi che, come la Russia, perseguitano gli oppositori e, con essi, quegli stati che praticano condizioni disumane nella detenzione. Sono da condannare le false democrazie, meglio dette demokrature, in cui le elezioni sono utilizzate, capziosamente, come lasciapassare per instaurare una tirannide. La democrazia corre seri rischi anche in molti paesi che ritenevamo immuni da tentazioni autoritarie. La democrazia è un po' come i diritti civili e i diritti dei lavoratori: non va mai data per scontata ma difesa giorno per giorno.

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  6. Concordo con Mondo in Frantumi, e aggiungo che sarebbe importante ricordarsi di loro anche mentre sono vivi, vedi Assange per esempio.

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    1. Molto eroi diventano tali perché il sostegno delle persone manca. Perché combattono molte battaglie da soli.

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  7. Alexej Navalny era un eroe, ma di cartone. Non aveva carisma. In Russia serve dente come Garibaldi.

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    1. Sicuramente ha pagato il suo essere dissidente di persona. Come è stato detto "in carne e sangue." Mi chiedo però quanto fosse democratico il suo progetto e se, alla fine, rispondesse solo alla logica del "chiodo scaccia chiodo". Non vorrei che, uno come lui, possa ripetere l' esperienza nefasta dell' Iran in cui venne cacciato un sovrano assoluto ( lo scia Reza Pahlevi) per sostituirlo con un dittatore "teocratico' come l'ayatollah Khomeini.Per ogni popolo sottoposto a dittatura (e dunque anche per la Russia) ci vorrebbe gente come i padri costituenti italiani ma... dubito ci sia ancora in circolazione gente di quel livello.

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  8. Il potere per il potere non ha pietà di nessuno, soprattutto quando a comandare c'è una persona che ragiona solo ed esclusivamente in termini di rapporti di forza, infatti si chiamano tiranni. Poi, come giustamente scrivevi nel post, c'è la storia della Russia che di democrazia ne ha vista ben poca negli anni e quando ci ha provato (con Gorbaciov) è andata come è andata. Penso anche alla Russia storica dei Boiardi...

    Le persone contrarie ci sono ma sono impossibilitate a portare a termine la loro protesta, anche se stavolta con la morte di Navalny vedo che c'è stato un eco decisamente più forte e vasto a livello internazionale, cosa senza dubbio positiva. Le sanzioni hanno avuto un risultato decisamente inferiore rispetto alle attese anche se ho letto che il PIL della Russia è crollato a cifre spaventose...ma tutto questo non frega niente a chi è solo al comando. È il potere per il potere...

    Ho solo qualche speranza. Come diceva Hannah Arendt: "Il dominio totalitario, al pari della tirannide, racchiude in sé i germi della propria distruzione" (Le origini del totalitarismo) e la storia lo dimostra ampiamente. E poi penso che tutto ha un inizio e tutto ha una fine...anche questo è un aspetto ineluttabile della vita...nel mezzo ci sono le persone innocenti che muoiono giorno dopo giorno.
    La terza speranza è che il popolo russo si risvegli e si liberi dalla dittatura una volta per tutte.

    Domenica pomeriggio ho visto l'intervista molto interessante con Michail Khodorkovsky...anche lui ne ha fatte di cose poco corrette in Russia con Gorbaciov e con Eltsin ma ne ha pagato le conseguenze di persona e se è ancora vivo lo si deve ala sua capacità di difendersi fuggito fuori dalla Russia. Gli Oligarchi hanno un loro peso in Russia, anche questo conta molto.

    Un salutone e interessante la disamina che hai fatto nel post

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    1. La citazione di Hanna Arendt è assolutamente vera. Fascismo, Nazismo e Stalinismo hanno dato luogo a sistemi intrinsecamente malati. Son crollati, ma quel che si teme son sempre le ricadute e le varianti del virus, talvolta anche più dannose della malattia originaria. Il putinismo è appunto una variante impazzita. Una mistura di nazi-fascio-stalinismo in salsa mafiosa. Speriamo non duri e che, quanto accaduto, costituisca uno stimolo per tutti a reagire. Non sarà facile ma le leggi eterne che regolano il mondo ci portano a pensare che una fine ci sarà necessariamente.

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  9. Non aveva di certo idee democratiche, però da democratica non posso approvare quello che gli è stato fatto.E tanti come lui, ancora messi a tacere, e non solo in Russia.

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    1. Sicuro. Chi è democratico e tollerante deve inorridire anche dinnanzi alla persecuzione di chi non coltiva i suoi ideali. Il progresso nasce dal confronto rispettoso e pacifico fra punti di vista diversi. Non certo dall' intolleranza e dalla repressione.

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  10. "tutto fa pensare che ciò sia accaduto perché, fuori e dentro la Russia, qualcuno ha temuto che quell' idea potesse davvero funzionare." ... il punto è proprio questo, aldilà della figura di Navalny e dei tremendi crimini cha ha subito, si sta diffondendo sempre di più l'idea che non si può avere un pensiero differente.

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    1. Secondo me tutto è nato proprio di lì. Sarebbe stato scomodo al capitalismo un "socialismo dal volto umano" ma anche solo uno stato sociale in cui i diritti della persona siano gerarchicamente superiori alle esigenze del profitto. Del resto è proprio per questa ragione che la Costituzione italiana viene frequentemente attaccata dal conservatorismo nostrano. Figuriamoci che impatto avrebbe avuto sul mondo uno stato, grande come la Russia, improntato su un sistema democratico e solidaristico. Ciò, di certo, non piaceva alle vecchie gerarchie sovietiche, arricchitesi alle spalle del popolo e, men che meno, sarebbe piaciuto all' America reganiana, alla Cina pre e post Tien An Men e nemmeno alla vecchia Europa con in testa la tatchetriana Gran Bretagna.

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  11. Non è che in Europa ci sia poi tanta democrazia, basta vedere il negazionismo sul genocidio palestinese. Purtroppo noto una regressione dei diritti in molte parti del mondo.

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    1. Si, anche l' Europa ha i suoi limiti però il "novichok" , per fortuna non viene usato nei confronti di chi la pensa in modo diverso. Preferisco stare in questa Europa piuttosto che in Russia o nell' Ungheria di Orban (amico di Putin) che detiene in modo vergognoso e inumano una nostra concittadina. Per quel che concerne la questione palestinese, l' attacco di Hamas del 7 ottobre (che ha innescato la situazione attuale) va fermamente condannato. Parimenti va condannato l' attacco israeliano, decisamente sproporzionato, e la conseguente strage di innocenti palestinesi.

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  12. Se fossi Putin, anziché eliminare i dissidenti interni, mi preoccuperei del capo ucraino, So' un po' carogna e bastardo?

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    1. Penso che gli stia dando la caccia e... il giorno in cui lo prende, il giorno in cui l' Ucraina dovesse perdere beh... possiamo tranquillamente aspettarci che Putin cercherà di entrare in Moldavia oppure nelle repubbliche baltiche o, addirittura in Scandinavia e allora saranno c***i amari per tutti noi. Tanto più che, se ci sarà Trump, l' America se ne terrà fuori.

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