Giocare a Testa Alta.

 



 Alza lo sguardo. C'è una prateria sconfinata davanti a te. C'è la natura. La vita che scorre.  La gente che cammina di fretta e va avanti senza sapere dove e perché. Solleva la testa. Smetti di guardare il pallone fra i tuoi piedi. Perché così non andrai lontano. Gioca la tua partita a testa alta. Come i fuoriclasse che in campo vedono sempre i movimenti dei compagni. Scrutano i varchi nella difesa avversaria e riescono, ogni volta, a passare la palla al giocatore che meglio riesce a smarcarsi.  Osserva il mondo senza farti ipnotizzare da nessuno. Neanche da te stesso o, peggio ancora, dalla tua vanità. Guarda avanti, non fermarti... Potrebbe anche essere che sei tu, alla fine, quello che gonfia la rete. Segui il ritmo del samba che impazza nel tuo  cuore. Solo così potrai essere l' unico e vero regista della tua esistenza. E' la lezione dello sport... Ma anche della vita.

Nella foto introduttiva: il maestro Niels Liedholm con Bruno Conti e Paulo Roberto Falcao al quale faccio i miei migliori auguri nel giorno del suo settantesimo compleanno.


Commenti

  1. Nel 1982 la Roma aveva due campioni in grado di vincere il mondiale,vinse l'Italia di Conti,battendo tra l'altro nel corso del torneo il magnifico Brasile di Falcao. Anche allora venivamo dallo scandalo delle scommesse. Bisogna tenere la testa alta ed eventualmente saperla rialzare dopo le cadute, anche se sarebbe meglio evitarle.

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    1. Quando penso alla storia delle scommesse mi rendo conto che il lupo continua a perdere il pelo ma non il vizio. Per questo credo anch'io che sia importante che, chi commette degli errori, sappia riconoscerli, farsi da parte e magari, visto che si tratta di giovani, abbia la forza di rinascere a nuova vita secondo sani principi. E' quella che oggi, con termine molto abusato, chiamiamo resilienza. Però, il saper ravvedersi per rinascere è appunto il modo per smetterla di farsi ipnotizzare dal pallone fra i propri piedi e iniziare a guardare il gioco di tutta la squadra. Prendere esempio dai grandi campioni, come quelli celebrati in questo post, può essere un buon punto di partenza. Non solo nello sport ma anche nella vita.

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  2. Per motivi di fede calcistica, gli auguri a Falcao glieli faccio solo "in modo formale" :-D
    Diverso il caso di Conti (che faceva parte di Italia 82) e di Liedholm, un gentiluomo d'altri tempi come oggi se ne vedono sempre meno. Come lui in questo momento vedo solo Ranieri, speriamo che altri seguano il suo esempio.

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    1. Ranieri oltre che un vero signore è pure un valoroso. Pochi come lui si sarebbero sobbarcati, per puro amore della gente, della città e dell' isola, l'onere ( che lui nonostante tutto considera un onore) di guidare una provinciale ancora tutta da costruire e amalgamare. E' riuscito nel miracolo della promozione. Se anche non dovesse riuscire a salvare il Cagliari, resterà un esempio di coraggio e dignità come pochi se ne vedono nel calcio e nella vita.

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  3. Due grandi campioni. Falcao ha settanta anni. A Roma lo chiamavano FaRcao.

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    1. Il cantante Jorge Ben cantava una canzone che, più o meno diceva così: "In Italia c'è un belu omu chi vivi in Roma, chi vivi in Roma... Questu omu, questu magu, questu geniu, questu principi si chiama Falcao, Falcon, Falson, Falcaun..." Un bel problema la pronuncia del nome del fuoriclasse ma il Farcao dei romanisti resterà nella storia.

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  4. Un articolo prettamente sportivo, che ho molto apprezzato per spontaneità e punti di vista condivisi.
    Un caro saluto Fabio

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    1. Io la considero una classifica metafora sportiva. Si parte da un comportamento, da un modo di affrontare la partita proprio dei fuoriclasse del calcio che può diventare un modo di essere, un abito mentale anche nella vita di tutti i giorni. Son sicuro che tutti potremmo stare meglio se ognuno affrontasse la vita guardando avanti senza chiudersi in sé stesso, a capo chino.

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  5. Lo sport è sempre stato fonte di valori importanti come costanza e gioco di squadra... come vediamo però anche il quel mondo c'è chi smarrisce la strada; e forse anche questa è una lezione.
    Buona serata.

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    1. Infatti. Quel che bisogna capire in quello che sembra un mondo dorato è che non è tutto oro quello che luccica. Ambizione smodata, presunzione, ingordigia e mistificazione possono, alla fine, fare perdere la partita della vita.

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  6. Il Vero Sport è sempre fonte di buoni e seri valori. Io trovo che ultimamente il calcio abbia perso i bei valori di una volta. I calciatori moderni pensano troppo a godersela ed a guadagnar una quantità sempre maggiore di soldi. Questa almeno è l'apparenza per una persona che non è addentro a questo Sport. In ogni caso penso che i calciatori del passato erano diversi e si interessavano di più alla squadra e al modo di aiutarsi l'un l'altro per vincerte una partita. Impegnandosi sempre al max fino all'ultimo secondo. Questa è come ho detto una impressione da profana ma molti sport, primo tra tutti il calcio, hanno perso il loro vero valore di sport a causa della importanza suprema data ai soldi al guadagno personale ed al mercato che ne risulta. Un saluto e buona continuazione d'autunno

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    1. La maturità, di certo, è un fatto individuale. Qualche scapestrato c'è sempre stato tanto che il vecchio presidente del Torino Orfeo Pianelli diceva che in fondo "i calciatori sono dei ragazzi ai quali bisogna tenere su i pantaloni." Quello che caratterizza i nostri tempi è l'esasperazione del fatto economico. Questi ragazzi, per dirla con Aldo Cazzullo ormai " guadagnano più di un primario di neurochirurgia" e la società li pompa a più non posso. La ricetta per superare questa situazione? Ridimensionare l' importanza del calcio, fare circolare meno soldi. Lo so che ormai è difficile tornare indietro ma sarebbe cosa buona poter dire di nuovo che tanto è solo un gioco.

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    2. Trovo che tu abbia ragione, bella e giusta la frase di Orfeo Pianelli, che non conoscevo. La tua ricetta, sarebbe ottima e sicuramente risolutiva, se fosse applicata, Peccato che ora come ora, allo stato attuale delle cose, sarà molto difficile che decidano di tornare indietro sui loro passi e fare una cosa simile. Che sarebbe ottima e giusta, per lo sport del calcio

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  7. Gente che ha tutto e tutto facile alla fin fine non ha proprio un bel niente. Lo sport dovrebbe insegnare principalmente a perdere e poi a lottare e solo in ultimo a vincere.
    E poi dovrebbe insegnare il bello per il bello, in questo Conti e Falcao... 😉

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    1. I professionisti sportivi di oggi son quelli del tutto e subito. Non c'è più lo sportivo che pensa al dopo. Sicuramente perché guadagnano troppo, tanto da sistemare non solo loro stessi ma anche le generazioni successive anche se, certe volte, sembrano più prossimi a scialacquare che a pensare al futuro. Forse non si divertono neanche e neanche comprendono la fortuna che hanno. Penso dovrebbero andare un po' a lavorare davvero. Forse solo allora capirebbero.

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  8. Campioni e uomini veri, oggi si vedono sempre meno campioni dal valore assoluto e sempre meno uomini dentro e fuori dal campo. Penso a Ranieri e Gilardino due uomini veri, e poi campioni ce ne sono anche oggi ma noncome Maradona, Zico, Platini, Van Basten, Conti, Falcao,

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    1. E' vero. Gente che sa giocare a pallone ce ne è anche oggi. Sono l' umanità e lo spirito sportivo che, troppo spesso, mancano.

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  9. Me ne intendo poco di calcio ma riconosco la bravura di Conti, Falcao e dell'allenatore Liedholm. Il calcio di adesso non lo seguo più, lo seguivo quando ero giovane, giovane e, allora , c'erano dei veri campioni.
    Oggi mi sembrano tutti strapagati ma sono calciatori che funzionano solo per qualche anno e poi il nulla !! Mi sembra che non ci sia più quel sano spirito sportivo di una volta, spirito di sacrificio, di impegno costante...questi di oggi pensano più a godersela...almeno questo è il mio parere da incompetente. Saluti cari.

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    1. Parere carico di buon senso e chiara visione della realtà. E' proprio così. Un salutone a te.

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  10. Il miglior comportamento è quello del mediano. In questo momento storico gli umani dovrebbero ricoprire questo ruolo importantissimo.

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    1. Tutti invece vogliono fare il 10 pur senza averne il talento. Tutti vanno all' attacco e... lasciano la difesa e il centrocampo sguarniti. Quello del mediano è un lavoro duro ma qualcuno pur lo deve fare. Sono d'accordo.

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