La Scomparsa delle Edicole


 Sembra quasi il titolo di un "coccodrillo" quello che ho scelto per questo post. Tuttavia descrive in modo efficace la realtà. Perché le edicole, quelle casupole verdi con dentro un omino che vendeva quotidiani, periodici e ogni sorta di giornaletti stanno davvero scomparendo. Talvolta si trasformano in banchi per bibite e souvenirs, mentre le copie dei giornali son sempre meno. Relegate in una parte remota dell'esposizione. Un tempo, le edicole erano affollate da tante persone che acquistavano quotidiani locali e nazionali, oltre a riviste di ogni genere. Da giovani che, all'uscita di scuola, facevano scorta di figurine e aspettavano gli ultimi numeri di Tex, Topolino o del Corriere dei Ragazzi. Altri tempi. Ora le tirature dei giornali son calate paurosamente e hanno trascinato all'inferno pure il mestiere di edicolante. Colpa di internet e della scarsa propensione alla lettura di molti. Per altro verso, latitano le grandi firme. Quei maestri che, come Scalfari, Biagi o Montanelli, avevano la possanza per redigere un editoriale d'alto livello. Ci sono, invece, molti notisti, elzeviristi, uomini da salotto. Poca satira ed evanescenti vignette. Sicuramente è anche per la diminuita qualità dei giornali che le tirature calano e le edicole chiudono lasciando il passo a venditori di cianfrusaglie. Dispiace vedere quelle saracinesche abbassate. Ancor più non avere le possibilità di scelta di un tempo. Sconosciuta ai più, ormai, l'esperienza di sporcarsi le dita di nero sfogliando la carta stampata, come pure l'impresa di aprire un giornale per strada, in una giornata ventosa. Ora c'è internet e, come si suol dire, basta un click per trovare quel che si vuole. Anche se non sempre le fonti sono controllate e  la notizia fasulla circola senza timore d'esser smentita. Gira la frottola , nessuno la ferma e molti continuano a crederci anche se è chiaro che è solo una balla.


Crollano le tirature, diminuisce la voglia di leggere, chiudono le edicole e...  ormai, solo uno scoop del giornalista Clark Kent (alias Superman) sul Daily Planet, potrebbe invertire la rotta.




Commenti

  1. Internet ha distrutto il cartaceo. I giornali ci sono, ma per leggerli completamente devi abbonarti.
    Molte richieste a Google hanno risposta tramite i quotidiani.

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    1. Anch'io sono abbonato a due quotidiani nazionali on line. Tra pochissimo andrò in pensione, avrò più tempo e penso proprio che tornerò alla buona e vecchia carta stampata.

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  2. Proprio di recente ha chiuso la nostra edicola storica romana di quartiere, angolo Via Cina e Via del Fosso del Torrino. Un punto di incontro, di chiacchiera, di sorriso, di scambio..e - pensa - anche di acquisto giornali e un sacco di altra roba.. da un mesetto ci passo davanti e mi si stringe un po' il cuore.. ma internet è anche questo, la riduzione drastica di rapporti umani, scambio sensazioni a pelle, capacità di sorriso vero, corrisposto ad altro sorriso.. che malinconia!

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    1. Dispiace sempre quando scompare un qualcosa che si poneva come punto di aggregazione e dialogo. Spero che ciò crei in tutti la consapevolezza di quanto sia bene recuperare i rapporti interpersonali troppo spesso soppiantati da quelli virtuali.

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  3. Ho notato anche io la chiusura di molte edicole rionali, messe da parte dall'avvento incessante del web

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    1. Il web, di certo, ha dato una mazzata alla carta stampata. Una mazzata che si è unita in modo devastante alla scarsa propensione alla lettura che purtroppo si riscontra nel nostro paese. Il mestiere di edicolante poi non è semplicissimo, richiede una certa attenzione e spirito di adattamento. Non tutti, ormai, se la sentono di sacrificarsi.

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  4. Dispiace anche a me per questo fenomeno. L'edicola per me era il paese delle meraviglie ai tempi in cui acquistavo fumetti ogni settimana o uno di quei settimanali o mensili per ragazze. Fino a una quindicina di anni fa prendevo Donna moderna e Sorrisi e Canzoni. Poi non si sa come si smette di farlo ma come noi hanno smesso in tanti, il cartaceo dei giornali ormai non ha lo stesso peso di un tempo. Resiste il cartaceo dei libri di narrativa.

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    1. I principali quotidiani nazionali, ormai, hanno tirature molto inferiori a quelle che avevano diversi anni fa. La lettura virtuale è spesso semplicistica e richiede meno attenzione di quanta ne richiedeva la carta stampata. La gente rifugge da ciò che appare complesso e di ciò approfitta anche certa politica che ha gioco facile nel parlare alla pancia anziché alla ragione delle persone. Anche i libri, purtroppo, son sotto attacco con l' avvento dei moderni sistemi di pubblicazione e lettura telematica.

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  5. Spariscono le edicole, spariscono i giornali cartacei, spariscono le notizie, sparisce la cultura ... si sta andando un po' troppo veloci in una direzione disumana che non mi piace per niente.

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    1. È proprio questo il guaio. Un mondo troppo veloce rischia di travolgere la memoria e la voglia di ragionare e confrontarsi. Bella cosa il progresso ma, come si suol dire, "il troppo stroppia."

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  6. Intorno a me sia a Trastevere che nel mio quartiere in periferia hanno chiuso molte edicole. Le altre si sono trasformate. Inviano e ricevono pacchi Amazon e vendono sigarette elettroniche. La mia amica edicolante mi dice che il guadagno è diminuito molto e puntano sui giocattoli e le card per i bambini. Infatti ormai le edicole vendono di tutto ...

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    1. Sono anche un po' gli effetti della globalizzazione. Un tempo un commerciante era specialista in un settore, oggi per varie ragioni, si finisce con l' occupare spazi che appartenevano ad altri finendo anche col dimenticare quelle che erano le proprie originarie specializzazioni e prerogative . Ciò avviene, il più delle volte, per continuare a sopravvivere ma la tuttologia, alla fine, penalizza la qualità dei servizi e della vita stessa.

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  7. Avevo trattato già l'argomento, purtroppo ci sono sempre meno edicole, il digitale ha fatto un bel po' di danni.

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    1. Come si suol dire bisognerebbe "trovar la quadra", vale a dire il giusto contemperamento tra l'uso del web e gli strumenti di cultura cartacei e, più in generale, non virtuali. Non è facile perché il web è di più facile utilizzo rispetto ad uno stampato spesso privo di illustrazioni. La gente rifugge spesso ciò che richiede impegno e attenzione e predilige una lettura semplificata al massimo. Penso sia questo che non consente di trovare il giusto equilibrio.

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  8. I tempi cambiano ed mezzi tecnologici sono diversi,anche la qualità dei servizi, come hai notato giustamente è mutata in peggio. La quantità ha ridotto la qualità,forse anche un pericolo per la democrazia come avvenne nel secolo scorso allorché la diffusione della radio e dei giornali di regime venne utilizzata come megafono delle dittature. Le edicole sono ormai resti del passato non so se potranno rientrare nel mercato contro l'evoluzione non si può intervenire se non cercando di evitarne gli effetti negativi con la doverosa vigilanza di tutti

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    1. Il rischio è proprio questo: che la concentrazione dell' informazione solo nel web possa diventare una cassa di risonanza per notizie incontrollate e diffuse con finalità demagogiche. La scomparsa delle edicole è un po' la punta dell'iceberg, il segnale di un mondo dell' informazione e della lettura che cambia non sempre in meglio.

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  9. Io, che prima compravo i giornali nelle cartolerie o nelle edicole, ora li compro al supermercato. Faccio la spesa e compro anche i giornali, tutto in una volta. Anche questo fatto, cioè che i giornali siano venduti anche nei supermercati, comporta purtroppo la chiusura delle edicole. Quando c'era mio padre, che è mancato nel 2019, ancora il supermercato non vendeva i giornali e io andavo all'edicola a comprargli il quotidiano, lo voleva tutti i giorni, ci passava la giornata. Mi piaceva anche guardare tutto ciò che di bello aveva l'edicola, dalle figurine ai giochini, ai regalini dei vari giornali. Poi lui è mancato a 95 anni, e anche io non son più andata all'edicola !! Saluti

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    1. Anche mio padre era appassionato di carta stampata. A casa i giornali non mancavano mai e questo ha suscitato la passione per il buon giornalismo anche in noi figli. Dico buon giornalismo ma anche i fumetti, le figurine, le riviste sportive,i libri... C'erano davvero tante opportunità, tanta scelta di buone letture. Dispiace che tutto ciò stia scomparendo.

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  10. Davvero triste, un mondo in velocissima trasformazione e noi sempre un po' più lontani da "nostro" mondo.
    Un po' si resiste e un po' no.
    Ma così è

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    1. E' vero si sente nostalgia, a volte si resiste ma il senso di rassegnazione è forte.

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  11. Anche a voler investire in quella attività ci sarebbe poco riscontro, calando le vendite per i motivi che avete sviscerato un po' tutti, anche i ricavi vengono a mancare e già, in tempi non sospetti, i margini non erano alti per cui ci si ingegnava vendendo altro. Ma ormai siamo oltre e tocca rassegnarci alla loro scomparsa con non poca tristezza. Io compro ancora riviste e quotidiani di carta perché mi piace approfondire le notizie e questo non può succedere sul web. Ma presto dovrò adeguarmi perché anche da stanno scomparendo tutte.

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    1. "Dove non c'è il guadagno la rimessione è certa" diceva un vecchio adagio. Non si può insistere su strade commercialmente bruciate però, quelle riviste, quei quotidiani, quelle figurine e quei giornaletti di un tempo erano molto più affascinanti... almeno per noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerli.

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  12. Per me l'edicola era un appuntamento fisso per l'acquisto dei fumetti, per comprare il quotidiano ai miei genitori, per varie raccolte (tipo gli album con le figurine)... L'edicola storica dove facevo i miei acquisti esiste ancora, ma è rimasta quasi l'unica, almeno altre cinque hanno chiuso negli ultimi anni. E sebbene debba ammettere che è da parecchio che non faccio più acquisti lì, e quindi anch'io sarei eventualmente colpevole se si aggiungesse all'elenco di quelle che hanno chiuso, al tempo stesso dico che mi dispiacerebbe se accadesse. Sarebbe davvero un altro tassello del mondo di "ieri" che scompare, lasciandomi in un "oggi" in cui mi sento sempre più fuori posto.

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    1. Ce ne sono due di edicole che ricordo: quella vicina a casa gestita da un olimpionico di pugilato e quella vicina alla scuola elementare, gestita da un ex prostituta. Da loro compravo le figurine dei calciatori, Topolino, il Corriere dei Piccoli e poi il Corriere dei Ragazzi. La prima edicola è diventata col tempo una specie di bazaar. La seconda non c'è proprio più.

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  13. A Genova mi pare di poter dire che si è in controtendenza nel senso che non sono aumentate ma nemmeno diminuite drasticamente. Penso che il segreto possa stare nel fatto che se è calato fortemente il numero di copie vendute per i quotidiani (ma ora potrebbe cambiare di nuovo tutto visto che la maggioranza dei quotidiani on line ora per leggerlo ti devi abbonare) non è diminuito il numero dibcopir fi enigmistica o riviste fi moda o gossip e fumetti ed è lì che ancora credo le edicole tradizionali hanno forza e vantaggio di internet

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  14. Anche un mio amico del Lazio mi ha detto che nella sua cittadina cinque edicole c'erano tanti anni fa e cinque son rimaste. Qualche roccaforte esiste ancora e sicuramente qualche settore di editoria che, nonostante internet, continua a resistere.

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  15. Pochi mesi fa ha chiuso un’edicola storica nella mia città. È proprio vero, era sempre meno frequentata, la gente entrava per comprare qualche rivista o i cruciverba. Internet ha cambiato il mondo, se ha reso tutto più semplice, ha reso anche tutto più sterile. Vero che il mondo cambia, i tempi cambiano e le cose finiscono prima o poi, però stiamo perdendo tanto in emozioni e sentimenti.

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    1. Si sta perdendo il contatto coi nostri simili. Questa è una tristezza.

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  16. Da piccolo sognavo di lavorare nell'edicola davanti scuola. Il gusto stava nel fatto che una volta adulto avrei visto, da fuori, gli studenti costretti alla tortura scolastica, mentre io, comodamente dietro al bancone, sarei potuto rimanere in totale relax a leggermi un fumetto e a gongolare. Questa era la mia idea di lavoro in edicola :D

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    1. Da piccoli si vedono le cose in modo più semplice di quello che in realtà sono e... il mestiere di edicolante, si sa, facile facile non è.

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  17. Quando attraverso le vie della città e mi accorgo della chiusura di altre edicole, provo un senso di sconforto. Nei quartieri erano il ritrovo dei residenti e intorno ad esse si instauravano discorsi di ogni genere. Purtroppo cambia tutto e in peggio.

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    1. Purtroppo tante belle consuetudini e tante attività che contribuivano ad aggregare le persone stanno scomparendo. Son tempi tristi in cui non ci si scambia più una stretta di mano o un abbraccio ma solo quattro emoticon su WhatsApp.

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  18. Purtroppo anche qui a Milano, soprattutto dopo il Lockdown, molte delle edicole che hanno chiuso non hanno poi più riaperto. (Per non parlare dei negozi) Certo Internet ed i giornali on-line hanno contribuito moltissimo alla morte delle Edicole. Qui a Milano, alcune delle edicole storiche sono state trasformate (troppo poche) in una specie di localino/bar di quartiere, dovevano trasformarne altre ma poi è arrivato il Covid. Anche questa cosa è una chiaro messaggio della nostra società moderna. Quello che si può leggere tranquillamente n-line non otterrà successo tramite vendita locale. A me non è mai piaciuto leggere il giornale on-line ed in fatti non lo faccio. Anche per proteggere la vista dei miei occhietti. Ma non compro più nemmeno il giornale. Vedo Telegiornali vado on-line per aggiornamenti & C. ma non leggo mai troppo a lungo on-line. Mi mancano le edicole, ricordo della mia gioventù, per ora alcune ci sono ancora, anche se sicuramente molte meno. Un saluto buon fine settimana e sereno autunno

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    1. Felice di ritrovarti su queste pagine. Le chiamo così perché nel mio cuore vorrei fossero di carta e inchiostro e non solo virtuali. Amo i libri e i giornali e vorrei ci fosse un sussulto: che edicole e librerie tornassero ad essere centro primario di diffusione della cultura. Difficile, ma la speranza è l'ultima a morire.

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  19. Anche io nel profondo del mio cuore ho lo stesso tuo desiderio Fabio, sebbene temo, visto anche il panorama attuale, che si tratti di un desiderio di difficile realizzazione. In ogni caso mai perdere le speranza. Chissà che qualche cosa non possa cambiare in meglio, invece che in pegggio.

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    1. Scusa il ritardo nella pubblicazione del commento. Ero in po' preso da tante cose in questi giorni. Però son d'accordo con te e penso che la speranza debba essere sempre l' ultima a morire.

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