Era la frase che neanche tanti anni fa si rivolgeva a chi partiva per una vacanza. Ormai quasi non si usa più perché ci sono Instagram e WhatsApp e i ricordi delle nostre vacanze e un pensiero per chi è rimasto a casa passano, ai nostri tempi, attraverso questi moderni strumenti. Eppure di cartoline ce ne sono ancora di tutti i tipi. Anche se è sempre più raro riceverne. Però, fa sempre piacere ricordare la buona e vecchia cartolina col Colosseo, il Ponte dei Sospiri, il Vesuvio fumante e la cupola del Brunelleschi. La Mole, la Lanterna. Il Duomo con la "bela madunina". I saluti da Rimini e Riccione, i bambini in abito tirolese, i variopinti costumi della Sardegna e il carrettino siciliano. C'erano anche quelle per i più piccini, con buffi personaggi con le pupille degli occhi roteanti. Arrivavano dopo tanti giorni. Spesso quando il mittente era già tornato da un pezzo dalle sue vacanze. Oggi il ricordo e il pensiero arrivano in diretta ma, non sono certo, che suscitino più l'emozione di quella vecchia e buona cartolina. Bollata, timbrata. Viaggiata per terra, per mare e per cielo. Il ricordo dell'ultimo viaggio, trasmesso via internet oggi scompare rapidamente. Ricoperto da mille altre immagini inviate a valanga. Ma quella cartolina, in bianco e nero o a colori, che hai ricevuto tanti anni orsono riappare ogni tanto. Tra le pagine di un libro, in un album o nel cassetto in cui conservi i più bei ricordi. La ritrovi dopo tanto tempo. Vedi luoghi in cui forse non sei mai stato. Sogni e ritrovi, l' attenzione e l'affetto di chi la aveva spedita per condividere con te una straordinaria avventura.
Ricordo come cercavo di scegliere quelle più particolari e meno scontate e poi il momento in cui le si scriveva era un autentico rituale; tutto molto romantico anche il fatto che potesse succedere che si tornasse dalle vacanze prima che giungesse la cartolina. Ora esiste una immediatezza che se da un lato è un vantaggio dall'altro fa perdere un po' di quel rituale che significava anche perdere un po' del proprio tempo dimostrando un attaccamento al destinatario della cartolina mentre ora bastano un click ed un "invio" ed hai risolto la cosa
RispondiEliminaÈ vero. Era proprio un rituale. Se si partiva in famiglia o in gruppo, ognuno dei partecipanti al viaggio metteva la firma. Anche i più piccoli, la cui mano veniva guidata dagli adulti nello scrivere. E poi le frasi come "un affettuoso ricordo", "saluti cari"... etc.
EliminaLa gente nemmeno ricorda questo pensiero gentile. La cartolina è stata pensionata.
RispondiEliminaTroppa poca memoria in questi nostri tempi e ... questo ci danneggia in tante cose.
EliminaA me ha sempre fatto piacere scrivere e ricevere cartoline ma, per tanti anni non ne ho più scritte, non si usava più ! solo ora sto riscoprendo questo piccolo pensiero, grazie alla mia vicina di casa, amante di tutto ciò che ha a che fare con la posta ed esperta in filatelia, promotrice di vari eventi. Grazie a lei, sto riscoprendo il mondo delle cartoline, degli annulli filatelici, dei francobolli- Saluti cari
RispondiEliminaInfatti c'è di mezzo anche l'aspetto filatelico che interessa molti. L'arte di staccare i francobolli dalla cartolina o dalla busta inumidendoli. Oggi, con le affrancature adesive, non sarebbe più possibile. L'immagine, la cartolina che ha viaggiato per posta ha, comunque in sé, un grande fascino.
EliminaMi piace sempre vedere vecchie cartoline.
RispondiEliminaAnche a me. Trasmettono un pizzico di malinconia ma anche danno un senso di serenità.
EliminaConsiderazioni da aggiungere al Dizionario delle cose perdute di Guccini,ma personalmente non ho rimpianti per tante cose del passato,anzi ho un ricordo tedioso dei momenti in cui occorreva trovare una immagine ed un saluto adatto per ciascuno,magari avendo poco tempo perché si era in viaggio (talvolta venivano spedite da un'altra località o addirittura al rientro a casa). Molto meglio una o più immagini immediate e belle come quelle che hai inviato quest'anno e quanto all'affetto non sempre le parole bastano ad esprimerlo in modo adeguato.
RispondiEliminaErano espressione di un mondo non tecnologizzato. Certo a volte si faceva un po' la fila per metter la firma sulla cartolina e bisognava trovare il pensiero da mettere nero su bianco. A volte una sorta di incombenza perché c'era pure chi si offendeva se non riceveva la cartolina. Però alla fine, quel che prevaleva era l'entusiasmo per il viaggio.
EliminaChe bello mi hai fatto ricordare vecchie ferie, quando si sceglievano le cartoline e si compravano i francobolli per spedire. Ma era bello anche riceverle... adesso arrivano le foto su Whatsapp e la frase che prima si scrivevano sulle cartoline. Elisa
RispondiEliminaI whatsappini con foto son rapidi, ma ne riceviamo tanti e, dopo un po', son sommersi da quelli che seguono. In molti, invece, conserviamo vecchie cartoline dai colori ormai sbiaditi. Suscitano bei ricordi. Portano alla mente un tempo andato molto diverso, più lento e quieto rispetto ai nostri giorni.
EliminaIo le conservo con nostalgia. Elisa
EliminaAnch'io ne ho parecchie. Fa piacere ogni tanto riguardarle.
EliminaUn pensiero che costava un pensiero e quindi valeva. Valeva più di un facile, facile uozzap. Oggi sono quasi tutte in segnalibro per i miei libri.
RispondiEliminaAnch'io le uso spesso come segnalibro. Una cartolina racchiude un pensiero gentile e stimola il sogno di un viaggio in posti meravigliosi.
EliminaPerò quest' anno su insistenza di un collega ne ho mandata una dall'estero.
EliminaSperiamo che arrivi che son tornato prima io a lavoro... 😬
Capita proprio così. A volte arriviamo prima noi di loro.
EliminaIo conservavo le cartoline ricevute, come se fossero lettere (anche se ovviamente il testo era piuttosto stringato e prevedibile ;-)
RispondiEliminaInvece le tante foto vacanziere che ricevo su whattsapp... va a finire che le cancello per liberare spazio nella memoria del cellulare. Anche perché di cartoline ne ricevevi una soltanto, valida per l'intera vacanza, mentre adesso ti mandano 50 foto, tra le quali i vari piatti del menù del giorno, oltre ovviamente al luogo più famoso in 15 scatti da diverse angolazioni, tutte comunque intasate da una folla di corpi, teste e cappelli che stavano scattando pure loro la foto da whatsappare ai parenti...
E'proprio questo l'inconveniente del whatsapp: ti arriva di tutto e poi si conserva poco o niente perché lo spazio sul telefono alla fine deve essere risparmiato. Per questo la buona e vecchia cartolina sfida i tempi, rimane e continua a suscitare maggiori emozioni.
EliminaEra un bel pensiero e una gioia riceverle, oggigiorno sono state sostituire dai messaggi e da foto e video inviate via whatsapp, ma non è certo la stessa cosa. Tutto cambia.
RispondiEliminasinforosa
Segno dei tempi. Ma forse, ora che son più rare, ricevere una cartolina fa ancora più piacere.
EliminaE io ero uno di quelli che le mandava, le cercava, le sceglieva, ci incorniciava il luogo scrivendo e trasferendo sensazioni a caldo, di quelle artigiane, che andavano a riempire cassette della posta scrutate ogni giorno con aspettative e curiosità, e poi sorpresa e bellezza irradiata.. oggi dalla ex amata cassetta della posta solo pubblicità e avvisi di pagamento..romanticismo addio.. tutto demandato a postini elettronici con giusto un residuo di poesia incagliata nei blog.. per fortuna.. ;)
RispondiEliminaRare, veramente rare ormai, però, quando le trovi in quella cassetta delle poste, ormai solo ricettacolo di tanto ciarpame, è davvero una gioia. Son tante le cose, assieme alle cartoline, che vanno scomparendo e giusto è non perderne la memoria. Se poi con un po' di poesia ancora meglio.
EliminaTanti anni fa ho svolto per un breve periodo la mansione di postina e di cartoline ne ho viste e consegnate tante. Quelle che mi piacevano di più erano quelle dedicate agli innamorati, che mi facevano sognare.
RispondiEliminaCe ne sono davvero di tutti i tipi e per tutte le occasioni. Bellissime quelle per soldati di leva che scrivevano alle fidanzate e... per fortuna, questo di per fortuna, la leva non c'è più.
EliminaIo e una delle mie migliori amiche ce le mandiamo ancora! Adoro le cartoline, ne ho una bella collezione, e quando vado per mercatini cerco sempre quelle un po' particolari, magari con qualche messaggio interessante sul retro. Mi dispiace che il pensiero della cartolina sia andato progressivamente a perdersi per far posto a foto su Whatsapp o sui social che, ovviamente, non sono proprio la stessa cosa :(
RispondiEliminaFabio, alle prossime ferie mandiamocene una io e te!!!
Le mie figlie e le loro amiche se ne mandano. E tu mi confermi che anche tu e le tue amiche Ve ne mandate. Questo è un segno che l'usanza non è del tutto perduta.
RispondiEliminadi buttare le mie vecchie cartoline non mi riesce ... e nemmeno una collezione donatami da una collega
RispondiEliminaadesso come adesso di foto mandate sul telefonino ne abbiamo fin sopra i capelli ...
Le cartoline non le cestinerò mai. Ognuna racchiude ricordi, affetto, amicizia. Buttandole si rischierebbe di mandare nel dimenticatoio tante belle cose. Sono d'accordo con te.
EliminaMi hai fatto pensare che devo condizionare le mie, adesso stanno tutte....in un sacchetto!
RispondiEliminaIo le conservo in delle scatole. Alcune nel ripostiglio. In ogni caso non vanno perdute e, di tanto in tanto, le riguardo.
EliminaRecibir una postal con el recuerdo de alguien querido desde la lejanía, nos daba la seguridad de que esa perona te recordaba desde la istancia, unas letra escasas pero escritas con cariño eran un gozo...postales y cartas , la llegada del cartero qe nos hacia correr de ilusión....¡se perdió! menos mal que aun tenemos los recuerdos
RispondiEliminaUn abrazo
La memoria no debe perderse. Las postales nos ayudaron mucho. Lástima que ahora sean raros.
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