Un Intellettuale Scomodo.



Parlo di Pier Paolo Paolo Pasolini. Un intellettuale coraggioso che non piaceva al potere proprio perché del potere combatteva le oscure trame, le mistificazioni e i delitti. Fu ucciso in circostanze non ancora chiarite il due novembre del millenovecentosettantacinque al Lido di Ostia. Io avevo quattordici anni e frequentavo la quarta ginnasiale in un blasonato liceo classico del nostro paese. Pasolini era un poeta, un regista, un letterato che aveva il coraggio di scrivere pesantissimi articoli di denuncia sul Corriere della Sera. Era un uomo che aveva sufficiente fegato e autorevolezza per affrontare a viso aperto i potenti e portare la pubblica opinione a conoscenza delle loro malefatte. Quando si diffuse la notizia della sua morte, il professore di lettere ci disse che, per quanto Pasolini fosse un uomo di cultura, aveva perso la vita a causa dei suoi vizi. Perché aveva cercato di violentare un "ragazzo di vita" e questi aveva reagito per legittima difesa. A quattordici anni non leggi i giornali e sei facilmente manipolabile. Gli adulti, come in questo caso, cercano di farti credere quello che vogliono e perciò non ti dicono la verità. Nessuno ci disse che, sul Corriere della Sera, Pasolini aveva dichiarato di conoscere i nomi dei responsabili  dello stragismo nero, nonché degli artefici della "strategia della tensione".* Nessuno si premurò di dirci che rivendicava a viso aperto il diritto degli Italiani a saper tutto sui torbidi intrighi che si tessevano nel nostro paese** e neanche che egli stava scrivendo un libro intitolato "Petrolio" nel quale avrebbe indagato non solo sulle magagne legate al commercio dell'oro nero, ma anche sulle responsabilità legate all'uccisione del presidente dell'Eni Enrico Mattei. Non ci dissero, in sostanza, che Pasolini era un intellettuale scomodo e che qualcuno poteva "avergliela giurata." C'è lo presentarono come un uomo ricco e depravato che, in fondo, era andato a cercarsela. Questa era la scuola ipocrita e perbenista della prima metà degli anni '70 che cercava di manipolare i giovani e governare il riflusso post-sessantottino. Cercarono di metterci in testa un mare di balle e oggi, a ripensarci, mi sento offeso e indignato. Perciò, da questo piccolo spazio, auspico che venga accolta l'istanza, proposta da più parti, di riapertura dell'inchiesta sulla vile aggressione che costo la vita a Pier Paolo Pasolini. Per dirla con le parole di Alberto Moravia, "ci hanno portato via un poeta" e, dal canto mio aggiungo, che ci hanno pure ingannato. È ora che almeno la verità ci venga restituita.

* Vedi articolo intitolato "Cosa è questo Golpe. Io So" , pubblicato sul Corriere della Sera del 14/11/1974.

** Cfr. Articolo "Perché il Processo" - Corriere della Sera del  28/09/1975.

N.B. in particolare si consiglia il libro "Scritti Corsari" in cui sono raccolti gli articoli che Pasolini scrisse tra il 1973 e il 1975 per il Cor-Sera e altri giornali.



Commenti

  1. Indicutibilmente uomo sopra le righe. La sua cultura, la sua intelligenza, in quel tempo cozzava contro l'omofobia radicata nel paese del Vaticano. Inoltre la sua pervicace ricerca della verità lo mise di fronte ai troppi intrighi e stragi irrisolte. Tuttavia io ho avuto molti professori (quarto e quinto anno scientifico ad Ancona ) che lo hanno rivalutato e redento .

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    1. Dopo la morte, i "benpensanti" lo crocifissero senza pietà. Probabilmente, nonostante a quei tempi, i giornali avessero grosse tirature, non tutti si informavano a dovere e lo linciavano per partito preso. È cosa buona che qualcuno abbia cambiato idea . Rivedere le proprie posizioni è segno di saggezza.

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  2. https://guspensiero.blogspot.com/2019/12/una-scrittrice-autentica.html


    Volevo farti leggere la lettera a Pasolini scritta da Oriana Fallaci.
    Era troppo lunga e forse ho pasticciato.
    Leggi il link e cancella le mie due pubblicazioni. Il commento non veniva accettato per la lunghezza. Forse non ho diviso bene i commenti.

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    1. Ho cancellato le pubblicazioni come mi hai richiesto. Lo scritto della Fallaci resta comunque straordinario perché ci descrive l'uomo e l'intellettuale non solo con gli occhi della stima, dell'ammirazione ma anche con gli occhi dell'amore. Mentre attendevo la tua risposta ho fatto una ricerca e ho trovato subito la lettera che avevi riportato che anch'io ritengo degna di nota.

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  3. Ovviamente nessuno di noi comuni mortali può sapere la verità, chissà se la sapremo mai, su questo e su tante altre morti anche più enigmatiche di quella di Pasolini.
    Può darsi che sia stata davvero conseguenza di un fatto privato e non di un complotto, certamente lui era un intellettuale molto lucido che ha saputo comprendere a fondo l'evoluzione / involuzione della società italiana negli anni '60.
    Una lucidità del genere l'ho riscontrata anche in Ennio Flaiano, che però a differenza di Pasolini ha sempre scelto il basso profilo dell'umorismo piuttosto che la denuncia.

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    1. Proprio ieri, prima di scrivere questo post, stavo seguendo la replica dell'inchiesta di Andrea Purgatori su La 7. Sul piano delle indagini son cambiate tante cose. Pare che sul luogo del delitto fossero presenti altre persone oltre a Pasolini e Pelosi ed è stato richiesto l'esame del DNA di tre persone diverse. Pare anche che Pasolini possa esser stato schiacciato da una Alfa GTV 2000 che non era quella dello scrittore. Un'auto che successivamente ai fatti fu portata a riparare con brandelli di pelle, e tracce di sangue sul fondo della scocca. Pare anche che ben tre meccanici si siano rifiutati di riparare quell'auto. Son tutte cose che stanno venendo fuori ora, a quasi cinquant'anni dai fatti. All'epoca si tendeva ad avvalorare la pista del "fatto privato" ma, oggi, pochi sono propensi a sostenere ancora quella tesi. Resta il fatto che, quando si indaga su vicende così scottanti e che possono mettere in ballo la responsabilità di persone in vista non è mai facile accertare la verità. È un po' come il caso Mattei: ci vollero moltissimi anni prima che la magistratura accertasse che nell'aereo sul quale viaggiava il presidente dell'Eni era stata inserita una carica di esplosivo. In precedenza era stata sostenuta la tesi dell'incidente aereo causato dal maltempo.Pasolini, tra le altre cose, proprio in "Petrolio" andava a cercare personaggi altolocati che, forse, con questa vicenda avevano qualcosa a che fare. Possibile che, per questa o per altre vicende nelle quali aveva "messo il naso", qualcuno "gliela avesse giurata."

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  4. Una sua morte che proprio lui aveva scritto... Forse come Rino Gaetano.

    podi-.

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  5. Anche Rino Gaetano era un anticonformista e... gli anticonformisti, quelli che non si allineano sono osteggiati dai benpensanti che spesso mal agiscono.

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  6. L'intellettuale è colui che, in un corpo a corpo tra esistenza e idealità, rischia un giudizio storico calato nella vita del proprio Paese.
    Un giudizio che quando è autentico confina l'intellettuale in una scomoda solitudine.
    Intellettuali sono stati Gobetti, Gramsci, Testori e Pasolini.
    Pasolini è il grande diagnostico della rivoluzione antropologica in Italia, quella rivoluzione per cui dalla metà degli anni 50 alla metà degli anni 60 avviene un passaggio velocissimo da un mondo tradizionale fondato su una concezione umanistica e solidale a un altro in cui trionfano egoismo, apparenza, vuoto morale.
    È il mondo del Nuovo Potere che nella sua ingannevole tolleranza persegue un'omologazione generalizzata.

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    1. Penso abbia davvero percepito quella trasformazione e sicuramente previsto le conseguenze che, nel mondo d'oggi si sono aggravate ulteriormente. Segno che al peggio non c'è mai fine.

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  7. Non condividevo l'indirizzo politico di Pasolini,ma apprezzavo la sua ricerca di verità perfino nei confronti dei contestatori di comodo che si manifestano in quel periodo. I suoi articoli di fondo nel Corriere della Sera di allora, seppure non semplici come apparivano,per la loro originalità non potevano essere ignorati da alcuno e temo anche io che abbiano colto qualcosa di scomodo della serie "chi tocca i fili muore". Purtroppo molti fatti storici anche di quel controverso periodo sono rimasti oscurati a causa delle manipolazioni interessate delle diverse fazioni che si contendevano il campo.

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    1. Aveva ben intuito che il nostro è un paese di "Uccellacci e Uccellini" dai ruoli interscambiabili e probabilmente ha pagato con la vita non tanto questa sua intuizione ma il coraggio per averla espressa.

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  8. Oltre a restituirci la verità sulla morte di Pasolini, mi piacerebbe che ci dessero anche i nomi dei mandanti di questo omicidio.

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    1. È proprio quello che si richiede. Gli esecutori materiali non bastano ma è necessario che vengano a galla i nomi dei mandanti che, in questi casi, son sempre quelli che malaffare politico e giustizia connivente cercano di coprire.lo stesso Pasolini, nei suoi scritti, metteva in guardia rispetto a certo modo di amministrare giustizia.

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  9. Quando Pasolini morì, io ero una ragazzina; forse ho incominciato a sentire parlare di lui, proprio in occasione della sua morte. e credo che la sua figura, il suo pensiero, siano stati conosciuti meglio da tutti, proprio dopo la sua morte. Era un personaggio lucido e , probabilmente, scomodo. Io non credo che, dopo tanti anni, si possa sapere qualche cosa di più sulla sua morte. Resterà una delle tante morti misteriose del nostro Paese . Saluti

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    1. Difficile davvero. Chi copre i responsabili terrà duro. Resta il fatto che sembrano emersi molti elementi nuovi. Ciò crea comunque un dovere per gli inquirenti di indagare febbrilmente per fornire una verità che sia davvero credibile e non di comodo.

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    1. Sicuramente era un uomo capace di analizzare l'epoca in cui è vissuto ma anche di guardare lontano. Molte storture che lui denunziava hanno prodotto gravi effetti nel tempo.Questo perché nel nostro paese si parla molto di cambiamento ma alle parole non seguono mai i fatti.

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  11. è stato giudicato e lapidato come Oscar Wilde e molti altri... il mondo non è pronto

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    1. Mi chiedo se sarà mai pronto. Io sono molto pessimista.

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  12. Beh gliela avevano giurata e l'hanno eliminato cercando di distruggerne anche la figura morale.

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    1. Hai ragione. L'omicidio è stato accompagnato da un'azione di screditamento personale atta a fare in modo che il caso venisse chiuso il più in fretta possibile. È una tattica collaudata del malaffare nostrano.

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  13. Grazie per averne scritto Fabio,mi rendo conto che queste morti hanno tutte in comune il valore della giustizia.Riaprire il caso Pasolini,sarebbe il minimo che si dovrebbe a chi come lui e a tanti altri,servirebbe a mettere in luce un po di verità verso un uomo ucciso due volte.

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    1. Grazie a te. Per me è una cosa importante che casi come questo vengano riaperti. Un fatto di giustizia e di trasparenza. Un dovere per tutti parlarne.

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