L'argomento è di attualità e tutti proviamo a immaginare la nostra vecchia Terra, senza smog, senza rumori, senza radiazioni o scorie nucleari. Un mondo con le "case green", le centrali eoliche, l'energia solare, le auto e le moto elettriche e tante biciclette. Un pianeta arcobaleno senza più il nero del petrolio e il grigio fumo emesso da camini e ciminiere. Un habitat in cui poter finalmente respirare. Per realizzare tutto ciò la politica si dà dei tempi. Perché ci vuole tempo. Per combinare gli affari connessi all'epocale transizione, per transare con produttori e mercanti di idrocarburi e... per non prendersi troppo sul serio. Si dice che, poi, dal duemila trentacinque, sarà tutto diverso. Che vivremo nel paradiso terrestre e nulla sarà mai come prima. Intanto si continua bellamente a bruciare petrolio per produrre energia elettrica e, sinché sarà così, sinché davvero non si ricorrerà, in larga parte, a fonti di energia alternative, avrò il dubbio che la volontà politica di un reale cambiamento non esista. Che la brama di concludere lucrosi affari superi, di gran lunga, l'esigenza di salvare l'ambiente dal tracollo. Mi chiedo, se mai ci sarà una svolta, cosa altro si inventerà l'uomo per insozzare di nuovo questo mondo e tornare così a parlare di affari, appalti, bonus e incentivi col pretesto di una nuova transizione ecologica?
La svolta banalmente esiste: si chiama idrogeno. Ma altrettanto banalmente deve vedersela con infiniti interessi. I medesimi che nel 2023 alimentano ancora guerre. Dopo gli orrori di oltre ottant'anni fa, mentre si parla del "paradiso terrestre" cui giustamente acccenni, si muore semplicemente sotto le bombe. Bombe evolutissime però.
RispondiEliminaIo non so con che ecologia arriveremo al 2035, qui bisogna sperare di arrivarci. :(
Quel che colpisce è la tendenza a trasformare necessità essenziali in occasioni per affari e speculazioni. Una sorta di "piatto ricco mi ci ficco". Anche la guerra scatenerà gli appetiti relativi agli appalti per la ricostruzione. Il tutto adombra anche le migliori intenzioni e toglie fiducia per il nostro futuro.
EliminaNon è con le case green che si risolve la crisi del Pianeta. Un conto è vivere ad Oslo un altro a Cagliari o Genova. Fa freddo anche da noi ma non è la stessa realtà, noi consumiamo molto meno riscaldamento. aÈ togliendo l'inquinamento della Solvay o dell'Ilva di Taranto, e non è passando all'elettrico visto che servirà il litio per produrre le batterie quindi altro inquinamento, sfruttamento di bambini nel terzo mondo per estrarlo e così via. E poi se solo. l'UE farà questo passaggio, servirà a poco o nulla. È come se in un condominio di 30 interni e quindi trenta famiglie, solo l'interno 8 fosse green e gli altri no. I dati non migliorerebbero sensibilmente e nel Pianeta è lo stesso, se poi USA e resto del mondo non seguono l'UE, se cmq si lascia he grandi aziende inquinino l'aria e l'acqua, avere l'auto elettrica e la casa green avrà solo spennato gli Italiani e non cambiato la realtà del Pianeta. La vera transizione ecologica sta nel eliminare l'inquinamento di grandi aziende, eliminare o riciclare la plastica, evitando "isole" di rifiuti di ogni tipo in mezzo al mare, è tanto altro ancora, non è solo una casa green.
RispondiEliminaÈ quello che penso anch'io e tu mi aiuti bene a spiegarlo più diffusamente. Si continua a guardare la pagliuzza e non si guarda la trave nell'occhio. Tutto per fare nuovi affari e tutelare i vecchi potentati e centri di interesse.
RispondiEliminaLa mia impressione che i cambiamenti veri siano altri e difficilmente avverranno, forse solo quando non farli potrà avere come conseguenza la fine del pianeta Terra.
RispondiEliminaQuello che succede è che la politica, come al solito, ha forti connessioni col mondo degli affari e niente con la gente comune. Se avessero riguardo alle persone la musica sarebbe diversa. Sono molto sfiduciato e non credo ci sia la volontà di cambiare.
EliminaL questione è semplice: rendere un affare anche l'ecologia. Insomma, guadagnare facendo del bene.
RispondiEliminaSe si guadagnasse ripiantando la Foresta Amazzonica, saremmo sommersi dal verde :)
Moz-
Il guaio è che, per come son gestite le cose in Italia, si stanno mettendo a rischio non solo la solidità delle imprese e dei posti di lavoro ma anche parecchie famiglie che hanno dato il benestare a tanti lavori perché "tanto paga lo stato" e, invece, potrebbero trovarsi a pagare di tasca o a rimetterci la casa di abitazione.
EliminaPrima di tutto dovrei arrivare al 2035 per vedere come sarà, ma la vedo dura !! Un mondo pulito, , dove la natura possa riprendersi i suoi spazi, dove tornare a respirare aria pulita è un sogno. Io spero che si realizzerà ma , per ora, mi sembra che siamo moooolto lontani. Saluti.
RispondiEliminaIl rischio è proprio che, tra guerra e altro, al 2035 non si arrivi o, se ci si arriva, non so cosa e quanto cambierà. Forse solo qualcuno si sarà riempito le tasche di soldi mentre altri continueranno a soffrire.
EliminaIo vedo tanto green washing ma niente di concreto a favore dell'ambiente
RispondiEliminaTutta fuffa, appunto, concretezza 0.
EliminaNonostante i buoni propositi, l'umanità guarda sempre prima ai propri interessi...
RispondiEliminaUn saluto, silvia
La cosa peggiore è quando maschera coi buoni propositi i propri interessi. Un salutone a te.
EliminaQualche mese fa, quasi inosservata, ho letto la notizia che il buco nell'ozono è quasi scomparso grazie alla riduzione delle emissioni di cfc, un'azione che iniziò molti anni fa.
RispondiEliminaQuindi, proviamo a essere ottimisti, dai ;-)
L'ho sentita anch'io questa notizia ed è vero: non se ne è parlato più di tanto. Tuttavia ci insegna che quando si opera con intelligenza i risultati possono venire. Tutto sta nel voler operare per il bene comune.
EliminaAnche per me arrivare al 2035 sarebbe comunque un buon augurio 😅,ma a parte gli interessi personali,mi pare che a volte procediamo come i gamberi (v. guerre,investimenti su attività dannose,etc.), sicché appare difficile fare pronostici. A volte si cerca di migliorare tanto che ad es. la raccolta differenziata in molte zone ha raggiunto ottime percentuali,ma nell'insieme rimane molto da fare e non sempre i cicli storici,come può sembrare anche oggi,riescono a procedere in modo positivo. Però speriamo davvero in situazioni migliori,almeno per le generazioni più giovani;come si suol dire:"pessimismo della ragione e ottimismo della volontà".
RispondiEliminaLa speranza deve essere l'ultima a morire e il modo migliore per sorreggerla è applicare il pensiero gramsciano che tu giustamente riporti. Poi bisogna sempre agire per raggiungere obbiettivi concreti senza sottostanti fini di lucro. Ciò perché quando si parla di ambiente si tratta della sfera dell' essere e ogni commistione con quella dell'avere può alterare scopi e intenzioni.
EliminaMi sa che la transizione ecologica si debba più ai problemi con le reserve di petrolio e la geopolitica che all'ambiente.
RispondiEliminaPODI-.
È estremamente probabile visto che quel che muove il mondo sono soprattutto le questioni economiche.
EliminaMi dispiace ho sempre evitato di essere una zecca su questa terra, rispettandola. Purtroppo anche se ci sarà questa transizione ecologica, visto i tempi necessari solo per pianificarla...io non ci sarò più. Mi consola il fatto che Pietro, il mio adorato nipote, forse potrà vivere una vita migliore.
RispondiEliminaSarebbe bello se i giovani potessero vivere in un mondo migliore. Ma questa è stata l'aspirazione mai realizzata di tutte le generazioni precedenti. Ci vorrà impegno da parte di tutti e non sarà facile.
EliminaCredo che la volontà politica rispecchi la volontà dwlla gente.
RispondiEliminaCon la crisi energetica che abbiamo avuto quanti hanno rinunciato ad un po' d'auto o hannoa abbassato i termosifoni o abbasseranno quest'estaymte il condizionatore?
A parole siamo tutti green, a fatti...
Non ci salveremo così
Ognuno dovrebbe fare il suo ma, come si sa, questo è il paese dell'armiamoci e partite. Poi ci sono le grandi aziende inquinatrici che restano il più grave dei problemi.
EliminaI profitti sono entrati anche nella transizione ecologica, la vedo dura per il nostro pianeta.
RispondiEliminaUna commistione pericolosa che può mandare a monte tante buone intenzioni a tutto vantaggio degli speculatori.
EliminaMi sento ecologista e cerco di vivere il più ecologicamente possibile da quando avevo 15 anni, quindi da 45 anni, ma sono sempre più pessimista, visto che non si fa altro che "blablabare", come dice Greta.
RispondiEliminaSi, ci son troppe chiacchiere e, quel che peggio, c'è il tentativo di utilizzare il problema per fare soldi. La transizione dovrebbe esser gestita dagli stati senza sollecitare gli appetiti di imprenditori, tecnici e amministratori condominiali e senza mettere a rischio chi ha solo la prima casa e ha fatto grossi sacrifici per acquistarla.
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