Non è facile ritagliarsi uno spazio nella vita. Farsi una posizione e, magari, una reputazione di stimata persona. Ancor più è difficile aver successo, assurgere agli onori della cronaca e perciò apparire. C'è chi raggiunge tutto ciò con fatica, impegno e credendo in quello che fa. Ma c'è pure chi cerca mezzi più spicci. Chi sta a guardare, coglie l' attimo e, prontamente, salta sul carro del vincitore per condividere assieme ad esso quell' onore e quella gloria che in nessun modo gli appartiene. Chi si pavoneggia, oppure, occhieggia apparendo, di tanto in tanto, alle spalle o al fianco del vincitore. Quasi a dire : "Anch'io l' ho sostenuto, anch'io sono stato dalla sua parte e, dunque, un po' di merito è anche mio." Così certe persone appaiono là dove sarebbe opportuno che non si trovassero, sfruttando, oltre ai meriti altrui, "i frutti del mal di tutti". Se fossi nei panni del vincitore scenderei dal carro per esporre il vanaglorioso al pubblico ludibrio. Per fare chiedere alla gente: "Ma che ci fa quel pagliaccio imbellettato là, sul carro dell' eroe (...che poi, a volte non è vero eroe pure lui)? Sono assai rari, infatti, coloro che rifiutano di condividere gli onori con tartufi d'ogni sorta e adulatori. Pochi, purtroppo, anche quelli che sanno riconoscere il meritevole da chi invece si appropria dei successi altrui. Perciò dobbiamo essere diffidenti e, ogniqualvolta transita il carro del vincitore, capire, come insegna la saggezza popolare, che non è tutto oro quello che luccica.
Nella foto introduttiva: "Trionfo Romano" di Pietro Paolo Rubens - National Gallery - Londra.

Non è tutto oro quel che luccica !! Sta a noi cercare di riconoscere chi merita veramente da chi no e non è sempre facile !! Saluti. Buona giornata !
RispondiEliminaA volte si camuffano così bene su quel carro che riescono a ingannare chi osserva. Altre volte la messa in scena è così evidente che fa persino ridere. Buona giornata a te.
EliminaPurtroppo gli eroi veri sono una razza in estinzioni mentre i "saltatori sul carro" proliferano come cavallette...
RispondiEliminaCercano la via più facile per mettersi in mostra, però, chi ha occhio buono sa riconoscerli.
EliminaNella mia vita non amo salire sui carri dei vincitori, spesso mi ritrovo in minoranza.
RispondiEliminaMeglio essere in una sana minoranza che in una maggioranza malata.
EliminaLucide riflessioni ,e tono morale, sull’ipocrisia sociale, denunciando chi si appropria dei meriti altrui per vanità o convenienza, e invita a discernere tra il vero valore e le apparenze ingannevoli del successo.
RispondiEliminaBuona giornata Fabio
Con una parola sola è l' opportunismo che porta taluni a saltare sul carro del vincitore. Nel mucchio spesso non si capisce chi ha valore e chi no , perciò, se il vincitore è, sopra ogni cosa, una persona leale, può anche scendere dal carro, mettendo alla berlina gli impostori.
EliminaA volte non solo quelli sopra, ma anche il carro non è quello vincitore. Millantare ormai un'arte. ;)
RispondiEliminaInfatti: spesso vengono addobbati dei veri e propri carri allegorici per far credere quel che non è e, dall' antichità sino ai nostri giorni, piace ai capibastone d'ogni genere, assieme ai loro manutengoli, mettere in scena certe pantomime.
EliminaCondivido le tue osservazioni, il più delle volte il carro del vincitore è il luogo dell’ipocrisia e della vanità
RispondiEliminamassimolegnani
Il carro del vincitore infatti non è altro che uno strumento di propaganda. Un mezzo per ricevere ringraziamenti e compensi non sempre dovuti. Farebbe bene la folla a tenersene il più possibile alla larga.
EliminaGià,dicono che sia lo sport preferito degli italiani,ma credo sia un comportamento ben più diffuso. Nei condomini, particelle di democrazia, è tipico. Viene ben descritto nella figura di don Abbondio, sempre pronto a schierarsi dalla parte del più forte "procurando di fare vedere all'altro che egli non gli era volontariamente nemico".
RispondiEliminaUn esempio aggiornato è quello dei politici e loro portavoce che aspettano di conoscere i sondaggi per definire la loro linea politica con piena indifferenza nei confronti dei destinatari delle loro decisioni (v. anche il brindisi di Girella).
Come si diceva è l'opportunismo che spinge tanti "quaquaraquà" a salire sul carro del vincitore. E' una manifestazione spregevole non solo in Italia, ma in tutto il mondo della pochezza di tanti individui. Un fatto che dimostra quanto "la questione morale" sia, nella società umana, ancora tutta da risolvere.
EliminaCome ha scritto qualcuno: in Italia sono tutti pronti ad aiutare il vincitore...
RispondiEliminaMa già uno che sfila sul carro mi mette in allerta, vincitore o meno che sia...
Un abbraccio, amico mio
Hai ragione: parate e sontuose cerimonie sono sempre altamente sospette. Meglio evitare chi si autocelebra assieme a tutti quelli che , per ipocrisia e per spicciola convenienza, gli tengono bordone. Un abbraccio anche a te caro amico.
EliminaFra le altre cose, mentre scrivevo questo post, mi è tornato alla mente che Gigi Riva (all' epoca dirigente della Nazionale di calcio), dopo la vittoria dei mondiali del 1996, decise di scendere dal pullman scoperto dei trionfatori perché, su di esso, erano saliti dei giornalisti che, prima del trionfo della nostra compagine, la avevano criticata aspramente. Rombodituono era un uomo tutto d'un pezzo e, appunto, non poteva tollerare di doversi trovare in mezzo a quel genere di personaggi.
EliminaUn discorso ineccepibile e purtroppo valido da sempre ... come in parte dimostra anche quel capolavoro del "Gattopardo"
RispondiEliminaUn vecchio vizio italico al quale non si sottraggono (... e anzi ci sguazzano) politicanti d'ogni sorta. Quel che importa è che, alla fine, la gente comprenda l' opportunismo di certe persone traendone le dovute conclusioni.
EliminaQuanti ne abbiamo visti, se posso permettermi di persone cosi, sempre pronte a salire su tutto pur di farsi vedere e a non riconoscere i meriti degli altri
RispondiEliminaGente a dir poco vanesia e opportunista oltre misura. Come si diceva un tempo:"Libera nos domine!"
EliminaIl mondo è pieno di millantatori e di cuori pavidi che, pur di apparire sotto la falsa luce dei riflettori è disposto a rinunciare a tutto, anche alla dignità. E' un vizio antico, oggi esasperato dall' esposizione mediatica che rende ogni cosa più facile e pressoché alla portata di tutti. Meglio essere più cauti nel giudizio e non concedere troppa confidenza al primo venuto.
RispondiEliminaBuona settimana, Fabio.
Van sempre presi con le molle coloro che si autoincensano o vogliono apparire come vincitori. C'è molto fumo e niente arrosto in questa società.
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