Sul Carro del Vincitore ( o presunto tale).



 Non è facile ritagliarsi uno spazio nella vita. Farsi una posizione e, magari, una reputazione di stimata persona. Ancor più è difficile aver successo, assurgere agli onori della cronaca e perciò apparire. C'è chi raggiunge tutto ciò con fatica, impegno e credendo in quello che fa. Ma c'è pure chi cerca mezzi più spicci. Chi sta a guardare, coglie l' attimo e, prontamente, salta sul carro del vincitore per condividere assieme ad esso quell' onore e quella gloria che in nessun modo gli appartiene. Chi si pavoneggia, oppure, occhieggia apparendo, di tanto in tanto, alle spalle o al fianco del vincitore. Quasi a dire : "Anch'io l' ho sostenuto, anch'io sono stato dalla sua parte e, dunque, un po' di merito è anche mio." Così certe persone appaiono là dove sarebbe opportuno che non si trovassero, sfruttando, oltre ai meriti altrui, "i frutti del mal di tutti". Se fossi nei panni del vincitore scenderei dal carro per esporre il vanaglorioso al pubblico ludibrio. Per fare chiedere alla gente: "Ma che ci fa quel pagliaccio imbellettato là, sul carro dell' eroe (...che poi, a volte non è vero eroe pure lui)? Sono assai rari, infatti, coloro che rifiutano di condividere gli onori con tartufi d'ogni sorta e adulatori. Pochi, purtroppo, anche quelli che sanno riconoscere il meritevole da chi invece si appropria dei successi altrui. Perciò dobbiamo essere diffidenti e, ogniqualvolta transita il carro del vincitore, capire, come insegna la saggezza popolare, che non è tutto oro quello che luccica.

Nella foto introduttiva: "Trionfo Romano" di Pietro Paolo Rubens - National Gallery - Londra.




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