Arrivare a Siviglia nella giornata del Venerdì Santo è un’esperienza del tutto fuori del comune. Subito sei coinvolto nel clima popolare e religioso dell' evento. Nella marea umana al seguito delle tante processioni che attraversano il centro della città. Percepisci immediatamente la partecipazione devota della gente di Siviglia. Elegantemente vestita per rispetto alla Passione del Cristo.
E’ un susseguirsi
continuo di cortei. Con i pesanti pasos dorati. Adornati con fiori, torce e candelieri. Portati a spalla con gran fatica dai fedeli che, di tanto in tanto, si danno il cambio. Carichi di statue e scenari, rappresentanti gli ultimi giorni della vita di Gesù. La lettura
della condanna, la flagellazione, la salita al Calvario, la Vergine addolorata
e la Crocefissione. Cambiano le tonalità scure degli abiti degli
incappucciati. Dal verde opaco al viola, sino al nero. Le bande musicali scandiscono col suono di trombe e di tamburi il
passo delle processioni. Poi, nel giorno della Pasqua, le vesti e i cappucci
che accompagnano il Cristo Risorto son finalmente candidi. Le musiche assumono il tono di un solenne trionfo e Siviglia si trasforma.
Abbandona la mestizia per la morte del Redentore e gioisce per la sua resurrezione. La gente si riunisce nei tanti ristoranti per gustare
l’ottima cucina andalusa e scambiar quattro chiacchiere davanti a un buon
bicchiere di sangria o di tinto de Verano.
La capitale andalusa ti travolge col
suo calore e le sue bellezze artistiche. Il Duomo, la Giralda, l’Alcazar, la
Plaza d’Espana,
la basilica della Macarena e la Torre dell’Oro che sembra vigilare sul placido corso del Guadalquivir. Piacevole passeggiare nel quartiere di Triana e visitare il suo coloratissimo mercato.
E’ stato un viaggio fantastico.
Più suggestivo e travolgente di tanti altri. Forse perché inaspettato e, per certi versi, improvvisato.
Un sogno, durato lo spazio di quattro giorni.
Un’esperienza che resta e stimola sempre più il desiderio di viaggiare e
conoscere storie, popoli e tradizioni di questo nostro straordinario mondo.
Nella prima foto: l' ingresso del Cristo nella Basilica della Macarena; nella seconda: il "paso" del Cristo caricato della croce; nella terza: la Torre della Giralda; nella quarta:la paella vegetariana accompagnata col tinto de Verano; nella quinta: la Torre dell' Oro sul Guadalquivir; nella sesta: uno scorcio della Plaza d'Espana; nella settima: interno dell' Alcazar; nell' ottava: piazza nel quartiere di Triana.
Anche a noi è rimasta nel cuore.. unico rimpianto il mercato di Triana che abbiamo trovato chiuso nell'intensissimo tour de force.. città magica davvero! E in più, in settimana santa, immagino atmosfere ancora più coinvolgenti!! ..intanto lascio il link del nostro soggiorno! Un abbraccio!
RispondiEliminaQuando ero ragazzo, mio padre aveva un'enciclopedia geografica intitolata "Il Milione" che consultavo sempre con interesse. Mi ero intrattenuto spesse volte sulle pagine che riguardavano la settimana santa di Siviglia e il folklore spagnolo. Avevo sempre desiderato di assistere a quei riti e forse non avevo immaginato che sarei giunto in questi luoghi proprio in quei giorni. E' stato un desiderio che si è realizzato e proprio non me lo aspettavo. La vita, a volte, toglie qualcosa o ti costringe a rimandare dei progetti. Altre volte offre inaspettate opportunità.
Eliminahttps://francobattaglia.blogspot.com/search?q=siviglia+y+tapas era saltato il link.. ;)
EliminaGrazie per il link. Le foto sono davvero bellissime.
EliminaUn bel viaggio immortalato da splendide foto.
RispondiEliminaDurante i quattro giorni di viaggio o realizzato circa 500 scatti e almeno una ventina di video. Ci son tante situazioni e immagini che rapiscono l'attenzione durante un'esperienza del genere.
EliminaGrazie per questo tuo reportage bello ed esaustivo. Posso solo immaginare l'emozione che avete provato.
RispondiEliminaFelice giornata.
enrico
Un'emozione davvero grande. Niente mi entusiasma più dei viaggi e del contatto con realtà diverse.
EliminaBellissime foto che testimoniano un racconto denso di emozioni
RispondiEliminaE' stato un viaggio interessantissimo. Penso che tornerò in Andalusia per conoscere più approfonditamente le altre città e il territorio.
EliminaBellissimo ricordo,non sono mai stato in quella località...speriamo.
RispondiEliminaOrmai queste Ricorrenze ci servono anche per dimenticare il cinismo che imperversa nel mondo...se i popoli fossero migliori ed anche seguiti da governanti meno avidi e petulanti potremmo dedicarci a costruire una vita più valida per tutti. 👋
I viaggi devono aiutarci a conoscere il mondo e i popoli in tutti i loro molteplici aspetti . Devono essere un' occasione di incontro, amicizia e cooperazione. Qualcuno molto più autorevole di me lo ha già detto. "Bisogna costruire ponti e non muri." Aggiungo: costruire dialoghi senza mai farli cadere.
EliminaUna zona fantastica, tutta da visitare.
RispondiEliminaCi vorrebbero ben più dei quattro giorni "mordi e fuggi" del mio viaggio.
EliminaIo non faccio viaggi da molti anni, avrei proprio voglia di ripartire...
RispondiEliminaQuesta città e l'Andalusia potrebbero essere una buona idea per riprendere a viaggiare. Un salutone a te.
EliminaChe bello !!! Io non sono mai stata a Siviglia !! Che belle queste tradizioni di fede che vengono portate avanti negli anni . Poi si uniscono le tradizioni della cucina spagnola ed è tutta una festa !! Mi sarebbe piaciuto assistere alle processioni, una cosa particolare ! Saluti.
RispondiEliminaManifestazione straordinaria che non lascia indifferenti e, anzi, interessa anche i non credenti. Un viaggio di questo genere è utile per comprendere un modo di intendere la religione assai fervente ma anche molto estetizzato. I pasos dorati, le piogge di fiori, le musiche incessanti, l' odore intenso dell' incenso e della cera delle candele che brucia e si depone in gran quantità sul fondo stradale restano indelebilmente impressi nella mente del visitatore. C'è una sorta di teatralità, di apparenza che, a tratti, supera quel che dovrebbe essere la spiritualità in senso proprio.
EliminaSi dice che "Chi non ha visto Siviglia, non ha visto meraviglia!" Anche a me era piaciuta tantissimo quando l'avevo visitata, così come Granada, Cordoba, Malaga e Ronda, pertanto comprendo il tuo entusiasmo. Sono passati parecchi anni, ma ho ancora quei posti nel cuore.
RispondiEliminaDell' Andalusia ho visto solo Siviglia. Mi riprometto di tornare per un tour comprensivo delle altre belle città. Pensavo anche ad un' escursione a Gibilterra e, magari a Tangeri.
EliminaA Espanha é um país de maioria católica e o facto de respeitar as tradições leva-a a festejar a Semana Santa de uma forma bastante ortdoxa.
RispondiEliminaAbraço de amizade.
Juvenal Nunes
È vero. Gli Spagnoli sono molto religiosi. Però c'è molta apparenza e molta sontuosità in queste processioni, non sempre in linea con una religione che dovrebbe essere più vicina ai più poveri e agli ultimi del mondo. Un cordiale saluto a te.
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