C’è un luogo magico vicino ad Alghero, nella baia di Porto Conte. Un posto in cui il tempo sembra essersi fermato dinnanzi ad uno straordinario incontro. Nello scenario di fantastici tramonti sul mare, nei pressi di un'antica torre costiera, la sagoma di un aviatore tende le braccia verso un’esile figura. Un Piccolo Principe carico di stupore e curiosità corre verso un uomo che amava volare e perdersi nei silenzi del cielo. Un aviatore francese che, col suo bimotore Lighting P38, planava nei pressi del promontorio di Capo Caccia, aspro e selvaggio, osservando dall'alto il mondo degli uomini. Con malinconia e disincanto.
Era Antoine de Saint-Exupery che giunse qui nel mese di maggio del 1944. assieme alla sua squadriglia e ad un amico americano: il fotografo della rivista "Life" John Phillips.
L’aereo dello scrittore non era dotato né di bombe, né di mitragliatrici ma solo di apparecchi fotografici per missioni di ricognizione.
Alla sera, dopo aver a lungo volato, Antoine de Saint-Exupery atterrava nell’aeroporto di Fertilia e, riposta la tuta di volo, scriveva e si rilassava coi suoi commilitoni. Assieme arrostivano il capretto o cucinavano un "mechoui" di agnello sardo preparato secondo l'uso maghrebino, degustando un buon vino locale. Facevano musica e danzavano sui tavoli per vincere la tensione che, per certo, era una costante nella vita di un pilota d’aviazione in tempo di guerra. A volte giocavano a scacchi.
Fu questo l’ultimo luogo di ispirazione e meditazione per lo scrittore e, proprio qui, nell'arco di una notte, scrisse la "Lettera ad un Americano" che può essere considerata il suo testamento spirituale. Poi si trasferì nella base di Bastia Borgo, in Corsica, da dove partì per la sua ultima missione. I suoi compagni di squadriglia parteciparono alla liberazione della Francia. Ma la vita non offrì ad Antoine de Saint-Exupery questa opportunità perché, prima che ciò fosse possibile, fu abbattuto, al largo delle coste meridionali francesi, da un aereo della Luftwaffe. Son stato a Capo Caccia a metà del mese di aprile e lì, tra cielo e mare, immerso nel profumo della macchia mediterranea ho ripensato al periodo algherese dell'immaginifico autore del "Piccolo Principe".
Che bel ricordo di questo grande scrittore ed aviatore! Non ero a conoscenza dell'esistenza di questo piccolo museo, se dovessi passare da Alghero, me ne ricorderò! Un caro saluto.
RispondiEliminaMerita davvero una visita. Qui, oltre a meravigliose spiagge ci sono straordinari paesaggi. Il promontorio di Capo Caccia e la Baia di Porto Conte offrono la possibilità di fare bellissime passeggiate, specie in primavera quando la vegetazione sarda dà il meglio di sé stessa e non c' è troppo caldo. Un salutone a te.
EliminaAnch'io non sapevo che fosse aviatore!Buon pomeriggio.
RispondiEliminaIl suo essere un aviatore , il suo vivere nel silenzio del cielo, staccando talvolta i collegamenti radio con le torri di controllo, hanno costituito per lui la più grande fonte di ispirazione. Aveva iniziato come pilota per l' Aeropostale e poi è diventato un pilota dell' aeronautica alleata. Spericolato e , a volte disattento, era considerato con una certa preoccupazione da chi seguiva da terra i suoi voli e la manutenzione degli aeromobili.
EliminaUn resoconto importante ricco di grandi spunti da approfondire; ricordo ed ho le foto di una escursione nella zona di Porto Conte di tanti anni fa,un luogo ancora selvaggio con i cavalli che si rincorrevano allo stato brado ed i grifoni che volteggiavano sopra di noi,oltre ad un paesaggio tra terra e mare da lasciare senza fiato. Non so come sia ora, e chissà come doveva essere ai tempi dello scrittore? Il destino ha voluto che il suo aereo sia stato abbattuto in modo fatale,privandoci di uno spirito evoluto e positivo.
RispondiEliminaE' ancora bellissimo il parco naturale di Porto Conte e Capo Caccia. Si possono fare meravigliose escursioni nei sentieri. Dalle Prigionette sino alle piccole isole costiere e alla Torre di Tramariglio. La visita al MASE (Museo Antoine de Saint-Exupery) è fondamentale per ricostruire l' ultimo scorcio di vita del grande scrittore francese.
EliminaNon sapevo di questo fugace e intenso legame tra la Sardegna e il pilota-scrittore, l’hai rievocato con cura appassionata. Grazie
RispondiEliminamassimolegnani
Il passaggio di Antoine de Saint-Exupery in Sardegna è stato mirabilmente documentato dal fotografo John Phillips. Molti dei suoi scatti sono esposti nel Museo MASE di Porto Conte, ma sono visibili anche nel libro "Guerra e Pace" - John Phillips testimone del Novecento, pubblicato da Fratelli Alinari - Fondazione per la Storia della Fotografia.
EliminaPeccato! Da ignorante quando sono passato da Alghero non lo sapevo e non l'ho visitata.
RispondiEliminaPuò sfuggire a chi viaggia per una vacanza anche d'estate. Il mare e le spiagge della zona attraggono molto e poi ci sono pure le Grotte di Nettuno che sono una meraviglia. Se tornerai ad Alghero, di certo, non ti dimenticherai di visitare il MASE.
EliminaSono stata spesso in Sardegna, ma non sapevo di questo passaggio di Saint Exupery. Grazie per avercene parlato e aver rievocato la poesia dello scrittore -aviatore, che tutti conosciamo per quel suo capolavoro del Piccolo principe.
RispondiEliminaSolo una ventina di anni fa si è iniziato a parlare diffusamente del periodo algherese di Antoine de Saint-Exupery. Eppure fu una fase cruciale della sua vita, sia da un punto di vista personale che da un punto di vista letterario. Consiglio a chi passa da queste parti anche la visita al parco tematico dedicato al "Piccolo Principe" con le bellissime opere dell' artista Elio Pulli.
EliminaIgnoravo completamente che esistesse un luogo commemorativo di Saint-Exupéry in Sardegna. Chissà che impressione gli fece come terra, sarebbe bello immaginare che sognasse di ritornarci in tempo di pace. Peccato per la sua vita spezzata.
RispondiEliminaIo penso che sarebbe tornato senz' altro. Il paesaggio di Capo Caccia e Porto Conte è incantevole e, sicuramente, ha lasciato un segno indelebile nell'animo sensibile di Antoine de Saint-Exupery.
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