Buon Primo Maggio a Tutti! A chi lavora. A chi per la prima volta si affaccia sul mondo del lavoro. A chi non ha un lavoro e lotta per averlo o ritrovarlo. A chi ha lavorato in passato e oggi è in pensione. La Festa del Lavoro, infatti coinvolge tutti. Con essa celebriamo la fatica e l'impegno di tante lavoratrici e lavoratori. Si tratta di una giornata in cui vanno ricordate, sopra ogni cosa, le lotte sostenute dai nostri padri per i diritti di chi lavora. Quei diritti sanciti dalla Costituzione e che son diventati cuore pulsante del mondo del lavoro con la legge 300 del 1970, meglio nota come Statuto dei Lavoratori. Ricordiamo, in questa ricorrenza, le tante persone decedute sul lavoro e i tanti infortuni derivati dalla mancata applicazione delle norme poste a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Il Primo Maggio è una giornata di festa ma, soprattutto, un'occasione di riflessione sul cammino percorso e su quello che ancora c'è da fare. Sulla necessità di recuperare tanto terreno perduto, per non aver saputo difendere con coraggio e determinazione tanti diritti conquistati con fatica, attraverso le lotte dei nostri padri. Per questa ragione, il Primo Maggio di quest'anno, ci deve portare a guardare avanti. Mi riferisco alle date dell'otto e nove giugno prossimi in cui saremo chiamati a votare cinque referendum volti a ridare sicurezza, stabilità, pienezza di diritti e dignità a tutte le lavoratrici e lavoratori e a garantire, a chi viene da lontano nel nostro paese, un percorso verso la cittadinanza che non sia una corsa a ostacoli (clicca qui). Perciò, quest'anno, la Festa del Lavoro ha un significato particolare. Ci invita ad essere di nuovo artefici del nostro destino e a non lasciare in mano altrui la nostra dignità e la nostra sicurezza. A riprendere il cammino e le lotte per tutti quei diritti (e questo non mi stancherò mai di dirlo) che non devono esser mai dati per scontati ma che vanno difesi giorno per giorno con tutte le nostre forze.
Vengono spesi migliaia di euro, dallo Stato, per assicurare infiniti corsi di sicurezza sul Lavoro dove, sinceramente, non servono (statali e privati), e si continua a morire sempre nei soliti posti, dove i controlli sono inesistenti o quasi. E i referendum saranno sotto la ghigliottina del quorum..dubito che l'8 e 9 giugno voteremo in più di 25 milioni. :(
RispondiEliminaBisogna provarci con convinzione. Soprattutto spingere i giovani a lottare per il loro futuro. Parlare di questi referendum è importante. Dargli la maggior visibilità possibile. Far sapere che è anche possibile votare fuori sede. Se non si schioda l' astensionismo con tematiche concrete come queste, non so proprio quando si riuscirà a sconfiggere l' indifferenza e la rassegnazione.
EliminaVorrei aggiungere che un po' di formazione riguardo alle regole di sicurezza anche nel settore impiegatizio non guastano. Saper sollevare un carico coi giusti movimenti, trattare la corrente elettrica e ogni altro strumento con la dovuta prudenza, fare le prove di evacuazione con impegno ( e non con leggerezza come spesso accade) potrebbero evitare molti infortuni ai lavoratori ed evitare tanti costi per la previdenza. Anche la formazione, se fatta con coscienza, ha il suo peso in ogni settore della vita lavorativa.
EliminaVotare è sempre un esercizio di democrazia e non bisogna mai trascurarlo. C'è da dire che coi referendum in cui viene espressa a maggioranza l'abrogazione, poi capita spesso che i governi reimpastano la legge a modo loro rendendo inutile la volontà espressa dai votanti...
RispondiEliminaIntanto direi di andare e manifestare la nostra volontà. Poi si vedrà... Disconoscere il risultato di un referendum di questa portata, se il SI risultasse vittorioso, sarebbe una grande truffa. Non credo che la cosa passerebbe inosservata a chi si è recato a votare. Certo, bisogna prima di ogni altra cosa, raggiungere il quorum e qui "si parrà la nobilitade" di chi ha tutto l' interesse a difendere i propri diritti di lavoratore. Io sono fuori dal mondo del lavoro ormai da un po',ma penso che questa cosa, questi referendum riguardino noi al pari dei nostri figli, ai quali dobbiamo consegnare un sistema di diritti e garanzie realmente efficace. Per dirla con De André, "siamo tutti coinvolti ". Votare o non votare a questo referendum comporterà, comunque, l' assunzione di una responsabilità di valenza storica.
EliminaMolto bello questo post. C'è, come per il 25 aprile, bisogno di ricordare. Ricordarsi da dove veniamo, da come ci siamo conquistati i diritti sacrosanti del lavoro e della libertà e della partecipazione in genere. C'è bisogno di ricordare che i diritti non sono per sempre e ci sarà sempre qualcuno che vorrà privarcene con scuse di ogni genere.
RispondiEliminaBisogna avere memoria e coscienza.
E bisogna andare a votare per i referendum. Assolutamente. Bisogna ricominciare a lottare per i nostri diritti, i diritti di tutti che qualcuno vorrebbe fare passare per privilegi.
Un salutone.
P.S. scusa, mi è partito un po' un pippone, ma conto sulla tua pazienza 😃
Un bellissimo e graditissimo pippone caro Bertow. C'è ne dovrebbero essere molti di più. Credo che i giovani debbano prendere molto sul serio questi referendum perché è sulle tematiche del lavoro che si gioca sopra ogni cosa il futuro della società. Difendere i diritti e le prerogative dei lavoratori è il miglior punto d' inizio per avere una società governata dai principi di solidarietà e giustizia sociale. Rassegnarsi e non andare a votare potrebbe essere un suicidio definitivo e... così ho fatto il mio pippone anch'io. Un abbraccio a te caro amico.
EliminaBisogna andare a votare questi referendum, troppi diritti negati negli anni.
RispondiEliminaVorrei vedere più propaganda e movimento intorno a questi referendum. E' una partita importante e tutti dovrebbero rendersi conto che qui sono in ballo problemi concreti. Questo è un tema che, al momento, dovrebbe interessare più di ogni altro perché se il SI vincesse, potrebbero cambiare davvero molte cose.
EliminaPer me, che sono pensionata, la festa del Lavoro deve essere soprattutto una occasione di riflessione sulla sicurezza, che mi sembra la cosa essenziale !! Troppi morti sul lavoro, non si può andare avanti così !!Non è giusto che un lavoratore essa di casa e non ci torni più!!In quanto ai referendum, credo che sia sempre giusto andare ad esprimere il nostro pensiero ! Buon 1 Maggio ! Saluti.
RispondiEliminaLa sicurezza è fondamentale ma chi lavora ha bisogno di stabilità e garanzie. La precarietà impedisce ai giovani di programmare il loro futuro e di aver credito presso le banche. È giusto che venga garantita anche la reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo. Che sia stabilito un salario minimo. Sul lavoro c'è tanto da fare e, sicuramente, è una tematica verso la quale dovremmo essere tutti più attenti e partecipi. Buon Primo Maggio a te.
EliminaBravissimo a ricordare il Referendum, di cui si parla pochissimo...
RispondiEliminaMoz-
Io spero che se ne parli sempre di più. Si possono inserire i banner nei blog e, chi ha Instagram o FB, dovrebbe farlo anche lì. Ci vuole una campagna di sensibilizzazione molto forte perché questo, comunque vada a finire, sarà un passaggio cruciale per il mondo del lavoro e, in prospettiva, anche per l'indirizzo politico del nostro paese. Bisogna far sentire le persone protagoniste dei cambiamenti sociali e riportarle a votare.
EliminaCerto, penso proprio che FB sia il luogo più adatto per divulgare la notizia.
EliminaMoz-
Oltre a divulgare la notizia (il che è basilare) è necessario alimentare il dibattito e fare capire quanto l' oggetto dei referendum sia importante soprattutto per i giovani. Si richiede maggior incisività soprattutto da parte degli organizzatori e delle forze politiche che sostengono queste consultazioni popolari.
EliminaLa vedo dura se gli organi di risonanza sono settati per non divulgare troppo...
EliminaMoz-
Quello è il grande problema: un' informazione che si perde in mille rivoli e, a bella posta, non da peso ad un tema fondamentale come questo che, detto per inciso, per il futuro dei nostri giovani è molto più importante dell' esito del conclave.
EliminaPurtroppo credo che i giovani non siano molto interessati a questi referendum. Colpa della precarietà che incentiva sfiducia e negatività nei confronti delle lotte politiche a favore dei diritti fondamentali del lavoratore. Se il lavoro non esiste a che serve votare? Questa domanda è fondamentale, come fondamentale è dare una giusta e certa risposta. Anche se li capisco bisogna che si comprenda quanto, invece, sia importante questo voto. Proprio perché la sicurezza sul lavoro come anche la certezza della cittadinanza crea opportunità lavorative vere, e non false promesse messe in atto da loschi individui che si approfittano di tali problematiche, creando lavoro in nero e rischioso. Dobbiamo votare più che mai. Bellissimo post e grazie Fabio.
RispondiEliminaProprio per questo bisogna parlare ai giovani e coinvolgerli il più possibile. E' il loro futuro ad essere in ballo e loro, molto più di noi , hanno motivazioni per andare a votare. Io sono in pensione e potrei anche pensare ad altro. Invece voglio aiutare i giovani a capire che se il problema è la precarietà e la mancanza di lavoro, questo è il momento buono per cercare di cambiare le cose . Partecipando e non lasciando che ci piova, addosso. Un caro saluto a te.
EliminaEm Portugal, o1º de maio é feriado nacional. Este feriado veio na sequência do 25 de abril e visa realçar a importância das classes trabalhadoras na sociedade a que todos pertencemos.
RispondiEliminaBom fim de semana.
Abraço de amizade.
Juvenal Nunes
Viviamo in una società in cui gli operai e i lavoratori in genere son stati messi l' un contro l' altro, sfruttando anche lo strumento delle esternalizzazioni per cercare mano d'opera al più basso costo possibile. Si è poi fatto in modo che il lavoro fosse precario per ricattare e rendere più deboli i lavoratori. Giornate come il Primo Maggio devono avere la finalità di ricompattare e i lavoratori e, nel caso dell' Italia, indurli a riprendere in mano il loro destino, cogliendo l' occasione dei referendum dell' 8 e 9 giugno. Spero che la gente senta l' esigenza di partecipare e non farsi travolgere da quel senso di rassegnazione che, spesso, rende gli uomini schiavi. Un abbraccio a te e grazie per il tuo prezioso intervento.
EliminaHo appena sentito una frase di Dacia Maraini che sottoscrivo in pieno: "Chi non va a votare non ha diritto di protestare." Questi referendum sono per tutti. Votare SI è un modo per affermare i diritti e cambiare le cose. Non andare a votare equivale ad accettare supinamente il sistema attuale e il malessere che lo accompagna.
EliminaDa ex lavoratrice penso che la sicurezza sul lavoro dipenda anche da noi. In Ansaldo dove ha lavorato 42 anni mio marito, vi erano cartelli ovunque e mezzi da usare per la tutela della vita degli operai. Alcuni non ritenevano importanti questi suggerimenti e poi arrivava la tragedia. Io sono stata sempre attenta a tutelarmi perché abbiamo l'obbligo di pensare anche noi alla nostra tutela.
RispondiEliminaI lavoratori devono rispettare le norme di sicurezza, ricevere dal datore di lavoro tutte le indicazioni, la formazione e le dotazioni necessarie per tutelare la propria incolumità. La sicurezza è fondamentale e tutti devono impegnarsi per realizzarla a pieno. I referendum che dobbiamo votare riguardano non solo la sicurezza ma anche quel sistema di diritti che rendono il lavoro non precario. Riguardano il ripristino delle garanzie perdute con legge Biagi e Jobs act. Andare a votare è fondamentale se si vuole tornare ad un sistema di tutele che sia pieno e completo. Il non voto, in questa situazione, sarebbe inconcepibile oltre che autolesionista.
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