Memoria e Partecipazione Sociale nell'Anniversario della Strage di Capaci.



Tutti gli anni, quando si avvicina il 23 di maggio, siamo soliti ricordare la strage di Capaci. L'assassinio del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti che, in quella tragica giornata del 1992, li scortavano sull'autostrada che porta dall'aeroporto di Punta Raisi a Palermo. Si trattò, come sappiamo, di un vile attentato ordito dall'organizzazione criminale denominata "Cosa Nostra. " Però non è solo la stampa, non sono solo i media a ricordarci questa oscura pagina della storia repubblicana. La Strage di Capaci, assieme a quella di Via d'Amelio, che travolse, nel mese di luglio successivo, la vita del magistrato Paolo Borsellino e di altri Servitori dello Stato addetti alla tutela della sua sicurezza,  infatti, è una ferita aperta che crea un profondo dolore in chi ancora crede nei valori di onestà, legalità e giustizia.  Se ci ritroviamo a commemorare questo anniversario è perchè la rabbia e l'indignazione per quelle morti ancora ci pervade. Perché  ci rendiamo conto che la guerra contro le mafie non si può affatto definire conclusa . Ce ne accorgiamo perché il mefitico odore della delinquenza organizzata, dei loschi affari condotti da faccendieri, trafficanti e bassa manovalanza si sente sempre. Perché il narcotraffico si svolge anche in quelle città che,  in modo falsamente consolatorio, definiamo tranquille e, allo stesso modo l'usura, la gestione clandestina del gioco d'azzardo e delle scommesse, lo sfruttamento della prostituzione, il traffico degli appalti per opere pubbliche e private. Il riciclaggio degli illeciti guadagni provenienti dalle attività mafiose e tanti altri sporchi affari favoriti anche da torbide coperture politiche. Tutto accade sotto i nostri occhi e non possiamo fare come se nulla fosse. Neanche quando sentiamo, alla sera, i fuochi d'artificio che annunciano ben altro che il ripetersi del miracolo del santo. Non è Capodanno e neanche la Festa del Patrono. Sappiamo tutti che si  tratta di segnali della malavita organizzata. Le mafie e il malaffare  trafficano, a volte, anche a meno di "Cento Passi" da casa nostra. Ne sentiamo la presenza anche se oggi non compiono gesti e azioni clamorose. Paragonabili alle stragi e agli attentati compiuti fra il 1992 e il 1993. Probabilmente brigano e trafficano quanto e più di prima, perché non sentono  sul collo il fiato di coraggiosi investigatori e ritengono di poter agire indisturbati. Perché molti, nella quotidianità, fingono di non vedere ed altri fanno orecchio da mercante. Per queste ragioni, oggi, credo che aprire gli occhi e non voltarsi dall'altra parte, oltre a conservare la memoria dei gravi delitti commessi dalle mafie, sarebbe il migliore omaggio che ognuno di noi potrebbe tributare a tutti quei Servitori dello Stato che, per lottare contro la delinquenza organizzata, hanno sacrificato la loro vita.



Nel video finale la scena conclusiva del film "La mafia uccide solo d'estate." Un'opera importante che ci insegna quanto memoria ed educazione siamo essenziali per creare consapevolezza e proseguire con forza e convinzione la lotta alle mafie.

Commenti

  1. Ciò che mi pare grave è lo sfruttamento del loro nome da parte di chi li osteggiò quando erano in vita. Non tutti sanno che Falcone venne nella nostra città negli anni 80 prima del maxiprocesso; ciò che mi colpì fu l'espressione degli occhi,anche un po' triste,ma pienamente consapevole dei rischi che correva. Pif è una persona perbene, come tanti siciliani che dedicano la propria intelligenza al bene comune. Purtroppo la criminalità organizzata si è diffusa sotto varie forme in molte città e nazioni ed è sempre più difficile riconoscerla,ma giustamente la memoria storica e l'impegno politico devono essere sempre mantenuti integri.

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    1. Proprio ieri è stato mandato in onda l'intervento in cui Paolo Borsellino descriveva le greffe del CSM nel periodo in cui Meli fu preferito a Falcone per la sostituzione di Caponnetto. Borsellino appariva visibilmente indignato e schifato per la situazione. Con l'uccisione di Falcone e Borsellino finì non solo "la speranza dei Siciliani onesti" ma anche quella di chi, da altri lidi, vedeva l'espandersi a dismisura del fenomeno mafioso e ancora confidava nell'azione della magistratura e dello Stato. La mafia e la ndrangheta hanno invaso il nord Italia. Anche la nostra isola non è più l'isola felice di un tempo. La magistratura sembra non accorgersene o, forse, preferisce non occuparsene visti i rischi che ciò comporterebbe. Il coraggio, lo spirito di servizio e l'abnegazione di uomini come Falcone e Borsellino (ma anche degli eroi ricordati nello spezzone di film che ho inserito in questo post) è merce rara. Ricordare e insegnare (proprio come fa il papà del film), educare alla legalità diventa fondamentale nel vuoto di valori che caratterizza e accompagna i nostri tempi.

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  2. Il primo maggio sono andata a Palermo e dall’aeroporto ho preso l’autobus che mi conducesse in città. Siamo passati proprio su quel tratto di strada, a Capaci, dove oggi sorge un monumento. Il dolore è stato così forte che ho pianto. Per legarmi alla parte finale del tuo post, mi viene da dire che forse non ci sono più uomini come Falcone e Borsellino.

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    1. Ho paura che sia davvero così. Dalla cronaca non emerge un minimo segnale di speranza, mentre, la sensazione che le mafie abbiano grande libertà d'azione è forte. Il fatto stesso che si sia alzato il limite per la circolazione del contante la dice lunga sulla volontà di lasciare il maggior campo d'azione possibile alla delinquenza organizzata. Se salta la tracciabilità ogni traffico è più semplice. La mia impressione è che, dopo la stagione di Falcone e Borsellino, la delinquenza organizzata abbia davvero dilagato.

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  3. A me quello che da enormemente fastidio è l'incapacità dello stato di sradicare questo fenomeno criminoso. Non voglio fare complottismi e non posso fare affermazioni su ciò che non conosco sino in fondo, però direi che la mafia è un fenomeno rispetto alla quale la politica ha un atteggiamento talvolta ambiguo (non aggiungo altro).

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    1. Mi ritorna in mente la ben nota "trattativa stato mafia". Ci son tante cose da dire in proposito ma, cosa dire di esponenti dello Stato che, dopo aver assistito all'assassinio dei suoi più affidabili funzionari e dopo la stagione delle stragi hanno avuto il coraggio di sostenere un simile mercato delle vacche?

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  4. Interessantissimo Report questa sera proprio sulla mafia, sulla cattura di Messina Denaro e tanto altro. Un mio vero, concreto, e scomodo per onorare Falcone.

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    1. Report è un programma d'inchiesta importante. Speriamo resti nel palinsesto Rai e non venga eliminato in base alle solite folli scelte politiche.

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  5. Io ho paura che l'eliminazione di uomini decisi davvero a smascherare ed interrompere le trame di mafia, sia sto solo l'inizio per una connivenza tacita e deleteria. Pochi fastidi alla malavita organizzata contro qualche colpo ad effetto, come l'ultimo arresto di Messina Denaro, forse abbisognoso solo di cure adeguate. Il progetto Ponte ad esempio, mentre altrove neanche argini (e cito argini non come metafora) efficaci riescono ad essere edificati, mette i brividi.

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    1. Nel processo per la "trattativa stato-mafia" vennero assolti con varie formule i negoziatori per conto stato mentre, vennero condannati quelli per conto mafia. Resta il fatto che, pur assolti i primi, è quanto mai vergognoso che lo stato di sia abbassato a trattare con la delinquenza organizzata. Purtroppo le commistioni tra mafia e politica esistono e continuano a condizionare la vita del paese.

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  6. Una piaga terribile della nostra penisola, che non accenna a diminuire, inserendo le sue branche devastanti in moltissimi settori della collettività. E' sempre presente il ricordo di coloro, che hanno sacrificato la loro vita, per estinguere questo grave malessere.
    Buona giornata Fabio,silvia

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    1. L'azione dello Stato non è purtroppo più efficace come ai tempi di Falcone, Borsellino e del pool antimafia. Purtroppo anche la tensione sociale sembra diminuita. C'è quasi una sorta di rassegnazione dalla quale è necessario uscire.

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  7. Uomini come Falcone e Borsellino nascono in Italia ogni mille anni.

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  8. Onestà, spirito di servizio, abnegazione e amore per la legalità, infatti, son doti assai rare fra gli esseri umani.

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  9. Memoria e partecipazione, due cose ultimamente parecchio demodé, purtroppo.

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    1. Ma ci sono "i corsi e i ricorsi della storia" per cui possiamo fare tornare in auge queste cose.

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  10. Probabilmente brigano e trafficano quanto e più di prima proprio così, e accumulano enormi patrimoni che investono in attività legali. Intanto a Palermo la giunta di centrodestra del sindaco Roberto Lagalla è sostenuta dagli impresentabili Marcello Dell’Utri e Salvatore Cuffaro, entrambi politici condannati per fatti di mafia.

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    1. Segno dei tempi. Come dici "accumulano enormi patrimoni (con attività illegali) che investono in attività legali.". Giustamente metti in evidenza l'attività di riciclaggio e lavaggio del denaro sporco. Proprio per questo Falcone ci insegno' la necessità di seguire i percorsi del denaro. Ci spiegò quanto sia importante tracciarne i flussi. Questa è la via principale per combattere la delinquenza organizzata che ora, appunto, opera in piena libertà.

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  11. Ciao Fabio, hanno sacrificato la loro vita , ed ogni anno quando vedo sfilare quell'interminabile corteo per le arterie principali della città e in prima fila ci sono i finti rappresentanti della legalità la mia indignazione è tanta. Solo chi vive realmente quel giorno può capire.
    Buon fine settimana, un salutone
    Rakel

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    1. Fa davvero rabbia quando entra in gioco la retorica e la falsità della politica. Quando certi individui cercano solo di mettersi in mostra mentre la lotta alle mafie richiede la massima concretezza e determinazione. Grazie per esser passata di qui. Anche a te buon fine settimana.

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