I Giorni Gloriosi del Brill Cagliari.

 


Credo sia impossibile  per chi ha vissuto quei tempi, dimenticare il palazzetto dello sport  di Cagliari gremito di  spettatori. Migliaia di persone assiepate sugli spalti per assistere alle epiche battaglie dell'Olimpia Brill contro le corazzate del basket italiano. Erano i primi anni settanta e sul parquet del  palasport cagliaritano sfilavano l'Ignis Varese, la Forst  di Cantù e il Simmenthal Milano. Poi tante altre squadre fortissime e agguerrite provenienti da tutta Italia. Cariche di gloria e successi. Ma il Brill era una squadra abituata a vender cara la pelle e, talvolta, capace di travolgere anche i quintetti più blasonati. Perché nella squadra cagliaritana, costruita ad arte da una dirigenza competente e appassionata, giocavano veri campioni. La folla in delirio, poi, ci metteva del suo. Trascinava letteralmente la squadra. Urlando ossessivamente "Il Brill è forte e vincerà!" Con passione e trasporto. La squadra, dal canto suo, ricambiava con feroci battaglie e straordinarie vittorie. Il palazzetto di allora era un catino infuocato in cui si esaltavano l'agilità di Howard, la potenza di Holcomb, la classe sopraffina di Sutter, Ferello e De Rossi. I talenti locali: Vascellari, Pedrazzini , Serra, Mastio e Correddu. Gente che, in tempi non certo facili, fu capace di conquistare i play off scudetto e far sognare davvero i suoi tifosi. Negli anni a seguire il giocattolo si ruppe e c'è sempre del disappunto, un gran dispiacere quando un miracolo sportivo finisce. Una gran nostalgia per chi ha conosciuto quei giorni, solo in parte consolata dai grandi successi donati dalla Dinamo Sassari alla pallacanestro sarda. Restano tanti bei ricordi e la speranza mai sopita del ritorno di una squadra cagliaritana nel basket che conta.

Nella foto introduttiva: la formazione 1972/1973 dell'Olimpia Brill Cagliari.


Commenti

  1. Io più di recente ricordo un altro team sardo molto forte ma era di Sassari se non erro e forse tra Cagliari e Sassari ci potrebbe essere una rivalità sportiva.

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    1. La Dinamo Sassari, campione d'Italia 2015 e vincitrice di due coppe Italia e altri trofei. Attualmente in lotta per raggiungere i play off scudetto. È Attualmente una gran bella realtà. La rivalità sportiva tra Cagliari e Sassari e' soprattutto calcistica. Però ho conosciuto cagliaritani che andavano a sostenere la Dinamo al Palaserradimigni di Sassari e sassaresi che facevano il percorso inverso a suo tempo per il Brill e ora per il Cagliari Calcio. La rivalità è esistita ma molti, compreso il sottoscritto, son felici quando una squadra o un atleta sardo vince o combatte per un successo sportivo.

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  2. Speriamo che ci siano ragazzi che amano il basket.

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    1. È uno sport bellissimo ed emozionante. Quando vedo i giovani che giocano nel campetto a fianco al Palasport son sempre felice. Da ragazzino son sta iniziato al basket nelle file dell'Esperia Cagliari dal prof. Enzo Molinas che da poco ci ha lasciati e che fu anche preparatore atletico del Cagliari Calcio. Io poi ero discontinuo per cui abbandonai saltabeccando da uno sport all'altro. Penso però che i giovani vadano avviati allo sport che contribuisce alla formazione umana oltre che a quella fisica e ... il basket e' davvero un gran nell'inizio.

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  3. Visto il clima ormai sempre velenoso, i personaggi tossici che vi gravitano, la gestione feudale della federazione e la ricerca deliberata della polemica a ogni costo dei mass-media, sono sinceramente pentito di aver sempre seguito il calcio come sport principale. Oddio, anche nel basket ci sono state parecchie situazioni incresciose, ricordo anche quelle purtroppo, però è probabilmente uno sport vissuto in modo meno esasperato del calcio.

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    1. Il problema è che quando gli interessi economici prendono il sopravvento tutti i più bei giocattoli di rompono e ciò che prima suscitava passione non la d'uscita più. Credo che lo sport sia stato disumanizzato dall'affarismo. So che la mia è una vana speranza ma auspico che lo sport, come tante altre cose, torni ad essere umano .

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  4. Ultimamente il basket sembra andato nel dimenticatoio, ma è uno sport molto bello.

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    1. Si segue molto là dove ci sono grandi squadre. Per esempio, a Sassari oggi è molto più seguito che a Cagliari. Guardando le partite della Dinamo Sassari mi sembra che i palazzetti siano abbastanza gremiti ovunque . Certo siamo un popolo di calcio mani ma il basket è molto praticato in tutto il mondo. Basti pensare ai tanti ragazzi che lo praticano nei campetti sparsi qua e là per New York. E'uno sport che si pratica in campi piccoli, adatto alle scuole. Si gioca in velocità con le mani, le gambe e, soprattutto, con la testa. Merita tutta la nostra attenzione.

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    2. Seguo questo sport da quando mio nipote Pietro che ha 13 anni gioca nella squadra MY BASKET di Genova. Le sue spiegazioni mi hanno aiutato a capire come si svolge il gioco.

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    3. Chi gioca a basket come Pietro si appassiona e insegna gli altri ad amare questo sport. Uno sport che, dai tempi del Brill Cagliari, è cambiato moltissimo sia sul piano delle tecniche di gioco, sia sul piano delle regole. Un salutone a te e a Pietro l'augurio di diventare un campione.

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  5. Caro Fabio, ho letto con attenzione anche i commenti fatti dagli altri blogger che ti seguono, alcuni dei quali come Daniele o il cavaliere li seguo anche io, e le tue risposte. Devo dire che mi ha colpito molto quello che hai scritto a Daniele, su come il basket possa far unire anche le rivalità, come nel caso di Cagliari e Sassari! Lo stesso succedeve con Messina e Reggio Calabria, che si sostenevano a vicenda soprattutto per le loro squadre femminili, o Chieti e Pescara rivali nel calcio e unite nel basket e nella pallavolo. Io la squadra di Cagliari me le ricordo appena, perché ho iniziato a giocare a 13 anni nel 1973 avvicinandomi quello stesso anno anche al basket di serie A, tifando per l'Ignis Varese di Meneghin e Zanatta, quando non esistevano ancora i playoff e chi arrivava primo vinceva il campionato. Conosco meglio quella che si chiamava Banco di Sardegna Sassari, che vinse lo scudetto alcuni anni fa, compattando tutti i sardi in un unica entità baskettara, come avveniva al contrario nei primi anni 70. Grazie per il bellissimo post, torno anche io a vivere in qualche modo insieme a te la promozione in A2 della Birra Moretti Chieti Basket, che purtroppo però come la Brill rimase in auge solo pochissimi anni. E' vero, il basket avanza parecchio spazio dai media! Un abbraccio carissimo 🤗

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    1. Quando la Dinamo Sassari (sponsorizzata Banco di Sardegna) vinse la partita decisiva per lo scudetto, a Cagliari furono posizionati diversi maxischermi nel centro storico. Una bella serata, con momenti da infarto, culminata in gloria. Credo che il successo della Dinamo abbia riavvicinato le due città anche se, a volte, un po' di campanilismo dall'una parte e dall'altra salta fuori. Ma ritornando al Brill, qui a Cagliari molti ricordano ancora la clamorosa vittoria sull'Ignis di Meneghin e Bob Morse. Quel giorno si festeggiò davvero perché mica una Cenerentola può battetutti i giorni una corazzata del genere. Era una bella epoca con le telecronache Rai dell'espertissimo Aldo Giordani e fantastici libri come "Il Mangiabasket" di Arnaldo Taurisano, con tutti i segreti delle grandi squadre di quel periodo. Il Basket, oggi, si vede soprattutto sulle pay-tv, c'è molto affarismo ormai, ma questo ricco basket non si deve dimenticare delle sue origini nei campetti di periferia, dove da sempre nasce il vero sport. Quello che poi non si dimentica.

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  6. Il basket è uno sport bellissimo, peccato che nel corso del tempo, anche iniziative sportive importanti cadono nel dimenticatoio.
    Un caro saluto, Fabio, silvia

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    1. Dispiace che molte iniziative di chi promuove lo sport vengano dimenticate. Il loro esempio dovrebbe esser raccolto e la loro attività portata ancora avanti. Oggi, purtroppo, se un'attività non produce lauti guadagni ci si ferma . L'attività sportiva per puro diletto e svago sembra esser considerata un dispendio inutile di risorse.

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  7. Da ragazzo seguivo il basket ed ero tifosissimo della Ignis Varese poi mi sono perso per strada.

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    1. Capita che delle passioni si perdano. Però tanti ricordi restano. Nella mia scuola, nel corso di una trasferta della nazionale, vennero in visita Meneghin, Rusconi e Flaborea. Avevo otto anni e mi sembravano dei giganti dai piedi lunghissimi. Facemmo loro un mucchio di domande e ci mostrarono la loro straordinaria tecnica nei campetti della scuola. Là dove spesso nasce la passione per lo sport.

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  8. Caro Fabio, mi sento provocato perche',come sai,vissi quei momenti dall'interno del basket isolano e,nel nostro piccolo con te vincemmo una partita memorabile contro una squadra di una località di montagna che fino ad allora era imbattuta 😅. Bei ricordi come quelli che suggerisco di ritrovare nel libro appena uscito "A canestro dal 1924,il basket sardo racconta"; nella copertina si vede Mario Vascellari, purtroppo deceduto lo scorso anno (e con il quale nelle giovanili dell'Esperia vincemmo diversi titoli regionali),che, approdato nel famoso Brill,azzarda un coraggioso terzo tempo nei confronti di Dino Meneghin ( il Giggirriva della nazionale di allora e dell'Ignis campione d'Europa:anch'egli indossava la maglia n. 11 ). Nessuna invidia campanilistica nei confronti della Dinamo,che ai miei tempi era una squadra modestissima,anzi non stavo più nella pelle quando di recente ha portato l'unico scudetto nella nostra isola.
    E' per me difficile riassumere quanto è contato per noi lo sport ed il basket in particolare,ma forse la cosa più importante è che talvolta Davide può battere il gigante Golia,come è successo quest'anno al Napoli di Spalletti e De Laurentiis, che ha vinto il campionato con grande merito contro squadre più ricche e blasonate.

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  9. Bella soddisfazione quella vittoria nel bel mezzo di un'estate cadorina. Anche lì fu come Davide che batte Golia. Un'esperienza fantastica. Dal primo giorno di preparazione al fatidico momento della sfida sul campo. Giornate meravigliose coronate da una vittoria su un avversario che non riuscì a mandare giù quella sconfitta. Loro erano grossi ma noi messi bene in campo, ordinati e concentrati. Bellissimo ricordo al quale penso spesso e che potrebbe dare lo spunto per un nuovo racconto sportivo .Grande il tuo ricordo del terzo tempo di Mario Vascellari, uno che di coraggio ne aveva da vendere. Per giunta coi campioni d'Italia e d'Europa e... col fenomeno Dino Meneghin. Grazie per il tuo graditissimo commento che ci aiuta a rivivere dei bellissimi momenti del Basket sardo e italiano, ma anche quella nostra esperienza vissuta lontano dalla terra di Sardegna che esaltò non poco i nostri compagni di squadra e noi che avevamo portato qualcosa in più partendo da un'isola in cui la pallacanestro è stata sempre una grande passione.

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  10. Pur tifando Olimpia Milano, ricordo quando il Bancoroma dava del filo da torcere, e il palazzo dello sport di Roma offriva spettacolo, poi tornarono al palazzetto, oggi per il basket romano basterebbe una palestra di periferia.. :(

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    1. Ricordo anch'io che pure il Bancoroma ebbe delle importanti stagioni. Lascia sempre della malinconia la fine di queste storie sportive.

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