"A casa de la Pace".


Se ne dicono tante sulla questione della pace. In tanti gridano "no alla guerra", quando la guerra è già iniziata e mai se ne preoccupano prima che il sangue inizi a scorrere. Asseriscono che bisogna fare la pace "senza se e senza ma". Dimenticando che c'è sempre un aggressore e un aggredito che, per forza di cose, deve difendersi. Allo stesso modo in cui chi è sfruttato è chiamato a lottare contro lo sfruttatore. Dicono persino che, per quieto vivere,  chi è vessato deve soccombere al suo aguzzino. Dal canto mio, sul tema della pace, son d'accordo con Trilussa e, allora, con rispetto, gli cedo volentieri la parola:

A l'entrata der cancello

der Palazzo de la Pace

cianno messo un campanello

foderato de bambace,

fatto in modo che chi sona

nun disturbi la padrona.


Sur cancello, sempre chiuso,

c'è un su e giù d'ambasciatori

che se guardeno sur muso

perché resteno de fôri,

mentre ognuno cerca e spera

de convince la portiera.


— Io ciavrebbe un ber proggetto...

— Io ciavrebbe una proposta...

— Sora spósa, c' è un bijetto...

— Sora spósa, c'è risposta...

— Sora spósa, fate presto,

dite quello... dite questo... —


Ma la vecchia, che per pratica

poco crede a l'ambasciate,

con un'aria dipromatica

dice a tutti: — Ripassate.

Nun me pare che sia l'ora

de parlà co' la signora.


Sì, capisco, séte voi

che l'avete mantenuta:

ma la Pace, d'ora in poi,

è decisa e risoluta

de nun sta' co' le persone

che j'abbruceno er pajone


D'ora in poi sarà l'amica

de chi campa onestamente

cór lavoro e la fatica,

ma nun più de quela gente

che je pianta a la sordina

un pugnale ne la schina.


Aveva proprio ragione il poeta. La Pace non apre la porta a chi la cerca per pura convenienza. A chi vorrebbe usare il suo nome solo per sfruttare chi campa onestamente. La Pace sa riconoscere chi, millantando credito, cerca solo di vendere fumo. Penso che in nessun modo la Pace potrebbe accettare "la legge del più forte".  Perché  una pace fondata su quella legge, alla fine, resterebbe solo un conto in sospeso. La Pace non si vende e non si compra. Si costruisce giorno per giorno. Con impegno e fatica. Persino combattendo e, comunque, senza doppi fini. Forse è per questo che Sora Pace ha detto alla portiera di non aprire l'uscio di casa al primo che bussa e stare accorta. Perché la Pace, più che una signora, più che una persona, è un ideale autentico e sincero e, per l'appunto, nun je piace d'esse buggerata.



Commenti

  1. Trilussa è un grande poeta. Felice di ritrovarti su queste pagine.

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  2. Trilussa vedeva le cose in modo diretto, senza "arzigogoli", e le esponeva in forma di allegoria in modo che il messaggio fosse più facile da capire per tutti.
    In generale anch'io penso che la pace si ottiene anche combattendo se necessario. Sarebbe bello un mondo senza più conflitti, ma mi pare troppo utopico considerata la mentalità dell'essere umano.
    Ci sarà sempre il Putin o l'Erdogan della situazione, come in passato ci furono gli Stalin, gli Hitler, i Mussolini. In casi del genere che si fa? Si sta genericamente "contro la guerra" e non si fa nulla? Gli inglesi, con Chamberlain, ci credettero all'epoca dell'invasione della Boemia. Hitler e Mussolini garantirono che non ci sarebbero state "ulteriori pretese". Sappiamo come andò a finire.
    A nessun uomo civile piace la guerra, a nessun uomo civile piace combattere e uccidere per non essere ucciso. Ma se un esercito nemico, con magari in mezzo anche qualche uomo non proprio civile invade il tuo paese, cosa fai? Glielo permetti? Direi di no, bisogna reagire e fermarlo. Ma se invece aggredisce un altro paese va bene perché "siamo per la pace, non per la guerra"?
    E sia, freghiamocene dell'Ucraina. Se poi, fra cinquant'anni, un paese a caso decide di invadere l'Italia, vorrà dire che quando chiederemo aiuto a altre nazioni ci risponderanno "Ah, no, noi siamo contro la guerra, noi siamo per la pace".

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    1. Sono d'accordo su tutta la linea. I tuoi ragionamenti non fanno una piega e son sicuro che portino spunti di riflessione utili a tutti. La Pace, quella con la P maiuscola, quella vera trova origine nelle lotte, nei sacrifici e nella solidarietà nei confronti di chi è oppresso. Dici bene: chi non offre solidarietà, in futuro, non potrà aspettarsela o, peggio ancora, pretenderla dagli altri.

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  3. Già, in troppi fanno i pacifisti con le guerre degli altri...

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    1. Hai ragione. Quando si pratica il pacifismo sulla pelle degli altri, ci si dimentica la lezione della storia. C'è una bella poesia di Salvatore Quasimodo che può aiutarci a ricordare e anche a sentire sulla nostra pelle le ingiustizie commesse nei confronti degli altri:

      E come potevamo noi cantare
      con il piede straniero sopra il cuore,
      fra i morti abbandonati nelle piazze
      sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
      d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
      della madre che andava incontro al figlio
      crocifisso sul palo del telegrafo?
      Alle fronde dei salici, per voto,
      anche le nostre cetre erano appese,
      oscillavano lievi al triste vento.

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  4. Sono perfettamente d'accordo e Trilussa in queste poesie ironiche e' veramente un grande 👍

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    1. Caro Dylan 50, me ne hai ricordato un'altra:
      Un Omo aprì er cortello
      e domannò a l'Olivo: — Te dispiace
      de damme un «ramoscello»
      simbolo de la Pace?
      — No... no... — disse l'Olivo — nun scherzamo.
      perché ho veduto, in più d'un'occasione,
      ch'er ramoscello è diventato un ramo
      e er simbolo... un bastone.

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  5. Certo anche oggi l'editoriale del Fatto ha criticato lo stanziamento dai fondi del pnnr di 500.000 dell'Europa per la difesa (armata ovviamente) dell'Ucraina. Secondo il noto simpatizzante dei 5 stelle i rappresentanti del PD non avrebbero dovuto votarlo,ma semmai,come fanno i suoi seguaci,tagliare ramoscelli d'ulivo che poi, stranamente,si trasformano in nodosi bastoni nei confronti dei partiti concorrenti, esattamente come nella poesia di Trilussa.

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    1. La difesa, specie in tempi come questi è un settore che va sostenuto. La situazione, in fondo, non è poi tanto diversa dai tempi della crisi degli euromissili. Allora fu necessario controbilanciare la crescita dell'arsenale nucleare dell' Urss. In Russia il comunismo è stato soppiantato da un fascio-capitalismo in salsa oligarchica, ma la minaccia arriva sempre da est. In modo forte e chiaro. Il pacifismo a tutti i costi, ai nostri giorni, equivale a non riuscire a vedere la realtà dei fatti o, nel peggiore dei casi, ad essere in mala fede.

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  6. Di 500 milioni di euro ovviamente,mi scuso per l'errore,ma comunque si tratta briciole in confronto alle enormi risorse materiali e umane finora distrutte per la cupidigia di pochi.

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    1. Grazie, avevo capito. Con quello che può costare un solo aereo o certi sistemi d'arma è chiaro che si arriva a certe cifre.

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  7. E' sempre un piacere leggere Trilussa. Purtroppo la pace non interessa a chi vede solo gli affari.

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  8. È vero. La pace riguarda soprattutto quei poverelli ai quali Trilussa fa chiaro riferimento nella parte finale della poesia. Se pace deve essere lo sia per questi e nel loro interesse.Non nell'interesse di chi vorrebbe svenderli per uno sbuffo di gas a buon prezzo, non nell'interesse di chi già vede la possibilità di lucrare sugli appalti per la ricostruzione e neanche di chi si allea col tiranno invasore per essere da questo sostenuto in analoghe politiche dittatoriali o nella vana speranza che si riaffermino sistemi che, ormai, hanno fatto il loro tempo.

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  9. Come evidenziato anche dai commenti precedenti, la pace sarebbe serenamente raggiungibile, ma rimane un'utopia in un mondo che più della pace vuole il conflitto, il potere, la ricchezza. Triste ma così.

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    1. È vero: la tendenza alla prevaricazione supera di gran lunga quella alla fratellanza e alla solidarietà, cosicché la guerra è una spada di Damocle sempre pendente sull'umanità e la pace una speranza difficile da realizzare.

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  10. La saggezza di Trilussa unita alla sua ironia sono sempre straordinarie. Vero, la pace deve essere costruita su basi solide non su sottili strati di convenienza reciproca o peggio ancora di interessi politici ed economici. La vera pace dovrebbe davvero affidarsi a chi non ha interesse a pugnalarla alle spalle.

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    1. Infatti la Sora Pace (se vogliamo perdonificarla alla maniera di Trilussa) coltellate nella schiena ne ha prese parecchie nel corso della storia. Proprio per questo poco si fida di ambasciatori, plenipotenziari e mediatori quasi sempre rappresentanti di poli di interesse, molto lontani da quei poverelli che tirano la carretta e, coi quali, la Pace preferirebbe trattare.

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  11. Trilussa è bravo, ma io preferisco la cultura di Gioachino Belli.

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    1. Mi piace anche Belli, però Trilussa è più semplice e, per me, è più facile capirlo.

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  12. Trilussa ci ha regalato tanti versi e significativi.

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    1. Eccome. Poi sul tema della guerra e della pace ha scritto veramente tante poesie.

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  13. Sono pienamente d'accordo con te Fabio, anche se "il discorso" è molto difficile da attuare nella pratica... Molta gradita, e piaciuta, la poesia a tema, di Trilussa.
    Buon fine settimana e un caro saluto

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    1. Non è facile davvero. La realtà umana è molto dura e priva di sensibilità e propensione al prossimo. Homo homini lupus: purtroppo l'antico detto vale ancora. Grazie per la visita e buon fine settimana.

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  14. Come vorrei che Sora Pace rispondesse che non ne può più di false prese di posizione in suo favore. Invece resta in silenzio e fa rispondere di tornare più tardi. Chissà perché... 😉
    Forse ha ancora a cuore la speranza che io ho invece perso per ciò che riguarda certe situazioni poco chiare.
    Ma, forse ancora, lei è più saggia di me.
    Adoro Trilussa e belle anche le altre poesie che hai ricordato, compresa quella di Quasimodo. Grazie Fabio.

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    1. Passando da Trilussa a Quasimodo si passa dall'ironia all'amara realtà. Noi che abbiamo conosciuto l'occupazione nazista, quella alla quale Quasimodo fa riferimento dovremmo comprendere che un'occupazione militare è intollerabile. Siamo stati un popolo resistente non possiamo dimenticarci di questo.

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  15. io probabilmente sono uno di quei pacifisti, invece. Perché mi sembra un po' strano che si siano tollerate le milizie ucraine prima del conflitto, come mi suona strano che diamo armi all'Ucraina e soldi per il gas alla Russia che dà parte di questi soldi all'Ucraina perché il gas che ci vende passa sotto di loro. E mi torna piuttosto strano anche questo continuo espandersi della Nato ad est... per cui... io ho manifestato e credo manifesterò ancora anche se comprendo le incongruenze del caso

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    1. La vicenda è piena di incongruenze come giustamente sottolinei. Io, personalmente, resto un po' interdetto quando vedo la Meloni far "culo e camicia" con Zelensky. In particolare quando sento la premier parlare, spesso e volentieri, di ricostruzione. Chissà quanti appetiti solleva questa ricostruzione tra gli impresari italiani. Quelli senza scrupoli che trovano nel governo di centrodestra un punto di riferimento per i loro affari. Personalmente credo che la pace debba essere soprattutto per i popoli. Per gli Ucraini occupati ma anche peri Russi mandati a combattere e a morire per difendere gli interessi del dittatore Putin. Per altro verso non credo che Zelensky sia farina da fare ostie.Credo però che la sua terra sia stata occupata e da qui nasca il diritto degli Ucraini a difendersi. Personalmente credo nel principio di autodeterminazione dei popoli. Se un popolo vuol stare con la Nato ci stia anche se è dirimpettaio della Russia. Parimenti, credo, esista il diritto di esser comunisti in un'isola non molto lontana dalle coste degli Usa e che questi non debbano contrastare questa aspirazione. Devono essere i popoli a scegliere con chi stare. Non i rapporti di forza o la posizione geografica a decidere dove debba esser collocato un certo paese. Questo è il mio modo di vedere ma, probabilmente, pensare che ciò possa realizzarsi è solo un' illusione.

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  16. Le nazioni spendono cifre enormi per acquistare armi e diminuiscono gli investimenti per la sanità. Questo comportamento dimostra che la pace è un'utopia. Trilussa ha descritto con il suo linguaggio arguto, cinquant'anni di storia italiana.

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    1. Ma anche di storia mondiale. Di equilibri dettati dalle grandi potenze, con stati schierati dall'una e dall'altra parte, senza una reale indipendenza e altri costretti a fare da cuscinetto per attutire gli attriti fra due potenze che, caduto il muro di Berlino son restate "l'un contro l'altra armate" costringendo, di fatto, i rispettivi satelliti ad un continuo riarmo.

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  17. Sono troppi gli interessi soprattutto economici per i quali si chiama in causa “la signora Pace”.
    È inconcepibile ci sia chi metta sullo stesso piano aggressore ed aggredito.
    Buon weekend
    enrico

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    1. Infatti. Nella questione Ucraina è proprio il fatto che questo paese abbia subito l'aggressione della Russia a farla differenza. Chi subisce un attacco, chi vede violati i suoi confini ha tutto il diritto di difendersi. Gli altri stati hanno due possibilità: aiutare con tutti i mezzi possibili l'aggredito o stare a guardare. Se si opta per quest'ultima soluzione, come già è stato detto, non si potrà sperare nell'altrui aiuto in analoghe situazioni. Felice di trovarti su queste pagine caro Enrico. Un caro saluto a te .

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  18. La Pace si costruisce giorno per giorno, con impegno , con la partecipazione di tutti. Bella poesia di Trilussa!! Saluti. Buon week end.

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    1. Infatti. Qui abbiamo parlato di Russia e Ucraina ma il problema può esser visto in chiave generale. Tutti devono contribuire e non ci deve essere chi pretende di fare la parte del lupo e chi, invece, deve esser costretto a fare la parte dell'agnello. Sinché la politica internazionale sarà basata sui rapporti di forza e sugli interessi del più scaltro, inevitabilmente, Sora Pace se ne starà per le sue ed eviterà di incontrare i tanti venditori di fumo che, da una parte e dall'altra, bussano alla sua porta.

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  19. Facile dare la propria opinione quando non si è noi stessi nell'occhio del ciclone. Con immenso dolore apprendevo, da una cara amica israeliana, quanto accadeva nel suo paese: ore di angoscia tra un bombardamento e l'altro, ponti di collegamento che saltavano per aria mentre un familiare era dall'altra parte della città per fare spesa o per andare al lavoro, comunicazioni interrotte via telefono, internet o posta. Solo una parola per descrivere queste cose: orrore.
    Il punto non è fare la pace, è mantenerla. Ed è questo il motivo per cui nutro odio profondo per la politica, tutta, nessuna fazione esclusa.

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    1. Un punto di inizio però ci deve essere. Là dove non c'è la pace bisogna costruirla. Purtroppo, anche attraverso passaggi dolorosi. Chi ha subìto un'occupazione anela giustamente a liberarsi. Se il processo di liberazione non si completa e la pace sopraggiunge al seguito della soccombenza del più debole, i conti restano aperti e mantenere la pace (che in un caso del genere apparirebbe come una pace dimezzata) sarebbe quanto mai difficile. I lunghi periodi di pace (mi viene in mente l'Europa dell'ultimo dopoguerra) si fondano su basi solide. Sul riconoscimento dell'autodeterminazione dei popoli, sul rispetto e la tolleranza verso il prossimo, la solidarietà e la collaborazione. Quando questi pilastri scricchiolano, perché qualcuno li fa scientemente scricchiolare, la pace, inevitabilmente entra in crisi. Per creare una pace stabile e duratura occorrono poi personalità di peso.Dopo la seconda guerra mondiale ci son stati plenipotenziari in grado di creare una condizione di ordine e pace quantomeno in Europa. Tra gli altri, mi viene in mente il ruolo svolto dal nostro Alcide De Gasperi che restitui', con la sua azione diplomatica, dignità e respiro al nostro paese, gettato nel fango della guerra per aver aderito al nazi-fascismo. Oggi, gente così non se ne vede proprio. Per cui un po' comprendo la tua generalizzata sfiducia.

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